Belladonna of Sadness
- Animazione
- Giappone
- durata 93'
Titolo originale Kanashimi no Beradonna
Regia di Eiichi Yamamoto
Seconda parte della rubrica sulle migliori opere animate della storia del cinema. L'animazione giapponese è oggettivamente quella che negli anni ha saputo coadiuvare in maniera maggiormente propositiva il pensiero, l'ideazione e la filosofia autoriale nell'industria che da metà anni Sessanta si è sviluppata in seguito alla fondazione della Toei Animation (Toei Doga, 1956). Nei primi anni del Novecento, sfruttando le tecniche d'avanguardia create in occidente e fondando i propri stilemi sul merionettismo teatrale, il Giappone ha evoluto il sistema del passo-uno e della silhouette animation in articolate opere brevi dirette da maestri tra cui Seitaro Kitayama (Saru to kani no kassen, Imokawa Mukuzo, Urashima Taro, ...), Sanae Yamamoto (Nihon-ichi Momotaro - primo film d'animazione realizzato nel Paese del sol levante - , Tekki kitaraba, Spy gekimetsu, ...), Kenzo Masaoka (Kai no kyuden, Shudan to tosei, Sayuki, ...), Noburo Ofuji (Kuro nyago, Noroma no oyagi, Komainu no me, ...). Fino alla creazione dello studio Toei Doga, quindi fino a metà del secolo scorso, si può parlare di una prima generazione del cinema animato giapponese, costituita perlopiù da cortometraggi che mettono in scena racconti del folklore orientale, alcuni dei quali espressi in chiave propagandistica nel periodo durante il secondo conflitto mondiale.
Con l'avvento de La Leggenda del Serpente Bianco (1958) di Taiji Yabushita comincia una seconda generazione: l'epoca d'oro degli anime. Questa Era ricca di medio-lungometraggi, spesso adatti più a un pubblico infantile che adulto, riesce a esportare un notevole numero di opere prima negli Stati Uniti d'America e dopo anche in Europa. Registi come il già citato Yabushita, Osamu Dezaki (Space adventure Cobra, Golgo 13: Il professionista, Clannad, ...), Hayao Miyazaki (Principessa mononoke, La città incantata, Nausicaa della Valle del vento, ...), Isao Takahata (La tomba delle lucciole, La storia della principessa splendente, Pioggia di ricordi, ...), Shigeyuki Hayashi [Rintaro] (Metropolis, Manie-Manie: Labyrinth, Galaxy express 999: Il film, ...), Yoshikazu Yasuhiko (Arion, Il poema del vento e degli alberi, Venus wars, ...), Eiichi Yamamoto (progetto Animerama), Toshio Masuda (anche se quella animata è una parentesi all'interno della sua filmografia) e Mori Masaki (Gen di Hiroshima) costituiscono le personalità che negli anni Sessanta/Settanta e - alcuni - anche successivamente si imporranno come colonne portanti di un genere che ormai viene amato e riconosciuto anche all'estero e non solo in patria. La quantità di film d'animazione aumenta esponenzialmente nel periodo tra il 1968 e il 1983, anni in cui vengono prodotti i primi lungometraggi spin-off di serie animate (Lupin, Capitan Harlock, Galaxy Express 999, Lamù, ...), i primi film d'animazione orientale adulta (progetto Animerama e i corti dissacranti di Yoji Kuri) e in cui il genere fantascientifico si ripropone in maniera preponderante, evidenziando soprattutto lo stato di shock e la paura verso l'energia nucleare che ancora permangono nelle menti dei giapponesi. Negli anni Ottanta vi è una svolta proprio in termini di genere; la fantascienza prende il sopravvento e sovverte le mode di un'animazione che ne aveva canalizzato le potenzialità visive grazie ai lavori di geni indiscussi quali Osamu Tezuka e Leiji Matsumoto, tuttavia ancora non riusciva ad andare oltre il racconto d'avventura fantastico alla Jules Verne. Essa mancava, ossia, di uno spessore di fondo, di trame complesse, di narrazioni che guardassero nell'intimo dell'essere umano, alle sue domande esistenziali o che criticassero gli orrori del passato con l'ausilio di sotto-generi quali post-apocalittico e cyberpunk.
A cavallo tra i decenni Settanta/Ottanta Hayao Miyazaki e Rintaro provano a realizzare tale salto di qualità, il primo con Conan Il Ragazzo del Futuro (anime: 24 episodi) e il secondo con Addio Galaxy 999: Capolinea Andromeda (film dai toni più freddi e cupi rispetto alle altre opere tratte dai lavori di Matsumoto). Miyazaki ci riesce, riscrivendo i dettami del post-apocalittico e donando al mondo quella che forse ancora oggi può essere descritta come la migliore serie animata giapponese di sempre, e compie nel 1984 un miracolo: Nausicaä della Valle del Vento, il primo capolavoro assoluto del cinema d'animazione giapponese, la summa della poetica del Maestro che qui trova un respiro epico, leggiadro e imponente grazie anche a una delle colonne sonore più spettacolari e riuscite di tutti i tempi. Rintaro invece non fallisce, tuttavia il suo anonimato come autore non spinge l'opera a divenire un aspirante capo d'opera e nemmeno pochi anni più tardi con Harmagedon (1983), il padre nubilare di Akira (1988), Hayashi riuscirà a conciliare, nonostante Mori Masaki alla sceneggiatura e Katsuhiro Otomo al character design, le ottime tecniche d'animazione con la sua regia impostata e scolastica. Solamente vent'anni dopo con Metropolis (2001) il regista leggendario riuscirà a chiarire una volta per tutte che il suo nome deve essere citato tra i migliori cineasti dell'animazione giapponese e non solo tra quelli più importanti. Successivamente la produzione di Conan Il Ragazzo del Futuro si può parlare della terza generazione dell'animazione giapponese: l'era dei grandi autori e il periodo aureo della fantascienza animata. Katsuhiro Otomo (Akira, Memories - Cannon fodder, Manie-Manie: Interrompete i lavori!, ...), Hideaki Anno (Neo Genesis Evangelion: Death&rebirth, Shiki-Jutsu, Evangelion: 1.0 You are (not) alone, ...), Yoshiaki Kawajiri (Vampire D: Bloodlust, Ninja Scroll, La città delle bestie incantatrici, ...), Koji Morimoto (Memories - Magnetic rose, Jakku to mame no ki, Tobira o akete, ...), Tensai Okamura (Memories - Stinck bomb, ...), Hiroyuki Kitakubo (Blood: The last vampire, Roujin Z, Black Magic M-66), Hiroshi Harada (Shojo Tsubaki, The Death Lullaby), Gisaburo Sugii (Night On the Galactic Railroad, The Tale of Genji, Stormy Night, ...), Shinji Aramaki (Genesis Surviver Gaiarth, Capitan Harlock, ...), Hiroyuki Kitazume (Relic Armor Legacian), Yoshio Kuroda (The Dog of Flanders), Hiroyuki Yamaga (Le Ali di Honneamise), Satoshi Kon (Perfect Blue, Tokyo Godfathers, Millennium Actress, Paprika), Hiroyuki Okiura (Jin Roh, Una Lettera per Momo), Ikko Ono (The Flying Luna Clipper), Keiichi Hara (Colorful, Un'Estate con Coo, Miss Hokusai), Toshio Hirata (Rail of the Star), Shin'ichiro Watanabe (Cowboy Bebop: Il Film) e il miglior regista della storia dell'animazione assieme ad Hayao Miyazaki e al ceco Jan Svankmajer - Mamoru Oshii (Ghost In the Shell, Innocence, Angel's Egg, ...) - sono i nomi più importanti di quest'epoca, la quale si conclude con l'avvento del secondo decennio del nuovo millennio e con il declino generale della qualità media delle opere cinematografiche animate in Giappone.
I registi della terza e quarta generazione che possono competere con i padri fondatori dell'animazione giapponese moderna (Taiji Yabushita, Eiichi Yamamoto, Isao Takahata, Hayao Miyazaki, Shigeyuki Hayashi) sono i seguenti: Hideaki Anno (grazie al suo Neo Genesis Evangelion - opera omnia, ivi compresi lungometraggi - che, assieme a Patlabor del gruppo Headgear capitanato da Oshii, rappresenta l'opera mecha di maggior impatto sul sotto-genere fantascientifico ideato negli anni Settanta da Go Nagai), Yoshiaki Kawajiri (visionario poeta dell'action-horror; innovatore delle caratteristiche più estreme e violente degli anime dalla metà degli anni Ottanta ad oggi), Koji Morimoto (co-fondatore dello Studio 4° e regista di Magnetic Rose, uno dei cortometraggi, grazie anche alla sceneggiatura di Satoshi Kon e all'ausilio di Katsuhiro Otomo, più riusciti dell'animazione giapponese), Tensai Okamura (altro regista di punta della "scuderia" di Otomo; regista di Stink Bomb, ulteriore breve perla di rara bellezza contenuta in Memories), Hiroyuki Kitakubo (stilisticamente, uno dei migliori registi della sua generazione; compagno di lavoro sia di Otomo che di Oshii), Hiroyuki Yamaga (regista fortunato - poiché inizialmente scelto dalla produzione come scorta - di Le Ali di Honneamise, una tra le opere più colossali dell'animazione giapponese), Hiroyuki Okiura (character designer del gruppo Headgear fino a Ghost In the Shell, poi convertito alla regia da Oshii stesso per la realizzazione del suo Jin Roh), Keiichi Hara (tra gli anni Ottanta e Novanta creatore e responsabile della serie demenziale Crayon Shin-chan; da una decina d'anni si è riscoperto essere un regista dalla grande sensibilità sia artistica sia umana, soprattutto grazie al meraviglioso film Colorful), Shin'ichiro Watanabe (ideatore e virtuoso regista della serie animata forse più cult degli anni Novanta - Cowboy Bebop - nonché del suo ottimo film spin-off) e Masaaki Yuasa (unico regista anti-conformista e anti-convenzionale dell'animazione cinematografica giapponese dal 2000 in poi). Cineasti quali Katsuhiro Otomo e Satoshi Kon sono alcuni dei migliori registi d'animazione della storia del cinema assieme a Isao Takahata, Hayao Miyazaki e all'indiscusso genio, filosofo esistenzialista, scrittore, regista d'avanguardia Mamoru Oshii.
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I CAPOLAVORI (5 STELLE) :
- 1984, Nausicaä della Valle del Vento [Hayao Miyazaki] Filmografia Hayao Miyazaki
- 1985, Angel's Egg [Mamoru Oshii] Recensione
- 1988, Akira [Katsuhiro Otomo]
- 1988, La Tomba delle Lucciole [Isao Takahata] Filmografia Isao Takahata
- 1993, Patlabor 2: Il Film [Mamoru Oshii] Recensione
- 1995, Ghost In the Shell [Mamoru Oshii] Recensione
- 1997, Principessa Mononoke [Hayao Miyazaki] Filmografia Hayao Miyazaki
- 2001, La Città Incantata [Hayao Miyazaki] Filmografia Hayao Miyazaki
- 2004, Ghost In the Shell 2: Innocence [Mamoru Oshii] Recensione
- 2008, The Sky Crawlers [Mamoru Oshii] Recensione
- 2013, Si Alza Il Vento [Hayao Miyazaki] Recensione
- 2013, La Storia della Principessa Splendente [Isao Takahata] Recensione
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I CAPI D'OPERA (4 STELLE) :
- 1990, Maroko [Mamoru Oshii] scheda mancante su filmtv
- 1995, Magnetic Rose [Koji Morimoto] primo segmento di Memories (1995) / corto
- 1995, Stink Bomb [Tensai Okamura] secondo segmento di Memories (1995) / corto
- 1995, Cannon Fodder [Katsuhiro Otomo] terzo segmento di Memories (1995) / corto
Titolo originale Kanashimi no Beradonna
Regia di Eiichi Yamamoto
Titolo originale Sero hiki no Gôshu
Regia di Isao Takahata
Titolo originale Urusei Yatsura 2: Byûtifuru dorîmâ
Regia di Mamoru Oshii
Titolo originale Tenkû no shiro Rapyuta
Regia di Hayao Miyazaki
Titolo originale Ôritsu uchûgun Oneamisu no tsubasa
Regia di Hiroyuki Yamaga
Titolo originale Omohide poro poro
Regia di Isao Takahata
Titolo originale Kurenai no buta
Regia di Hayao Miyazaki
Titolo originale Jûbê ninpûchô
Regia di Yoshiaki Kawajiri
Titolo originale Heisei tanuki gassen pompoko
Regia di Isao Takahata
Titolo originale Memorîzu
Regia di Katsuhiro Ôtomo, Tensai Okamura, Kôji Morimoto
Titolo originale Perfect Blue
Regia di Satoshi Kon
Titolo originale Shin seiki Evangelion Gekijô-ban: Air/Magokoro wo, kimi ni
Regia di Hideaki Anno, Kazuya Tsurumaki
Titolo originale Jin-Rô
Regia di Hiroyuki Okiura
Titolo originale Blood: The Last Vampire
Regia di Hiroyuki Kitakubo
Titolo originale Vampire Hunter D: Bloodlust
Regia di Yoshiaki Kawajiri, Jack Fletcher
Titolo originale Sennen joyu
Regia di Satoshi Kon
Titolo originale Cowboy Bebop: Tengoku no tobira
Regia di Shinichirô Watanabe, Hiroyuki Okiura
Titolo originale Metropolis
Regia di Rin Tarô
Titolo originale Tokyo Godfathers
Regia di Satoshi Kon
Titolo originale Hauru no ugoku shiro
Regia di Hayao Miyazaki
Titolo originale Mind Game
Regia di Masaaki Yuasa, Kôji Morimoto
Titolo originale Paprika
Regia di Satoshi Kon
Titolo originale Gake no ue no Ponyo
Regia di Hayao Miyazaki
Titolo originale Karafuru
Regia di Keiichi Hara
Con Kumiko Aso, Keiji Fujiwara, Jingi Irie, Akina Minami, Aoi Miyazaki, Akiyoshi Nakao
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