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Millennium Actress

Regia di Satoshi Kon vedi scheda film

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La recensione su Millennium Actress

di Genga009
8 stelle

Dei suoi quattro lungometraggi, i quali hanno in comune la rappresentazione degli inganni dei sensi e della mente, Millennium Actress è l'opera più riuscita sul lato figurativo, grazie ad un ritmo che sostiene una narrazione gonfia e satura di particolari sia visivi che di concetto.

Millennium actress è il metacinema giapponese, il film più personale di Satoshi Kon. Nel lungometraggio, infatti, traspare in maniera ancora più lampante che in Perfect blue e Paprika tutto il suo amore e la sua passione verso la settima arte, in questo caso soprattutto verso i grandi registi di genere noir, fantascienza e i maestri del cinema giapponese.

La trama dell'opera è appassionante e sentimentale. Il suo eccezionale intreccio, tuttavia, non va sempre di pari passo con le ambiziose tematiche che affronta - la predestinazione dell'esistenza, la critica verso il sistema rigidamente meritocratico giapponese e l'importanza dei ricordi come guida nel cammino verso la realizzazione dell'identità personale - e spesso, quindi, procede in modo meccanico, reso quasi marginale dalla magnifica componente visiva del film. Ciò non succede però nel finale, in cui tutti i nodi non verranno mai al pettine se non si ha un minimo di capacità di interpretazione.

 

 

scena

Millennium Actress (2001): scena

 

 

L'anziana e celebre attrice Chiyoko Fujiwara, il cineasta suo ammiratore Genya Tachibana e il cameraman Kyoji sono tutti protagonisti che rendono l'opera drammatica e profondamente introspettiva. Mancano, tuttavia, di una componente empatica che costruisca un rapporto emozionale tra personaggi e spettatore.

 

Nel film si intrecciano in maniera indissolubile diversi piani temporali presenti e passati, nei quali Kon mostra una notevole cura e ricerca stilistica delle inquadrature, alcune altamente suggestive come, ad esempio, i campi lunghi sulle distese lunari innevate. Oltre che nei piani temporali, il lungometraggio si sposta in maniera lucida tra finzione e realtà (come accade in Perfect blue). Gli avvenimenti della vita di Chiyoko, infatti, sono rivissuti da lei attraverso alcune scene dei film che l'hanno resa famosa nei suoi anni d'oro come attrice, le quali si svolgono in varie epoche della storia giapponese e soprattutto nelle ambientazioni cinematografiche più disparate...

 

 

scena

Millennium Actress (2001): scena

L'era feudale dei samurai, con evidenti ispirazioni a Il trono di sangue di Akira Kurosawa e le pellicole sui ninja.

 

 

scena

Millennium Actress (2001): scena

Il melodramma durante il periodo fascista degli anni Trenta e la spensieratezza dell'epoca Taisho.

 

 

scena

Millennium Actress (2001): scena

Le guerriglie nel sud-est asiatico e la catastrofe della seconda guerra mondiale.

 

 

scena

Millennium Actress (2001): scena

I saloni delle geishe di Kyoto - e qui il pensiero corre a Mizoguchi - e l'attacco dei mostri giganti di gomma in stile Godzilla (1954, Ishiro Honda).

 

 

scena

Millennium Actress (2001): scena

Apre e chiude l'opera un'era futuristica segnata dall'esplorazione spaziale; un chiaro riferimento a Magnetic rose di Koji Morimoto (di cui Kon è sceneggiatore).

 

 

scena

Millennium Actress (2001): scena

 

 

Magnifico, a conti fatti, il lavoro di montaggio di Satoshi Terauchi e di composizione dei paesaggi, compito in cui spicca Takeshi Honda, qui anche addetto al character design assieme a Kon. Non eccezionali le musiche di Susumu Hirasawa, che accompagnano bene l'opera senza mai però incidere troppo emotivamente.

 

Satoshi Kon è un vero maestro dell'illusione. Laddove l'immaginario - cinematografico in questo caso - crea ponti con la realtà, il regista è pronto a comporre sequenze che ne esaltano la messinscena. Dei suoi quattro lungometraggi, i quali hanno in comune la rappresentazione degli inganni dei sensi e della mente, Millennium Actress è l'opera più riuscita sul lato figurativo, grazie ad un ritmo che sostiene una narrazione gonfia e satura di particolari sia visivi che di concetto. L'impianto tecnico con cui il film è realizzato garantisce una visione gratificante, nonostante la sceneggiatura non sempre si riveli, come ho già espresso, all'altezza delle tematiche che vuole esprimere. Il perché Millennium Actress non sia un capolavoro assoluto è dovuto al fatto che talvolta si perde nelle magnifiche scene prodotte con scrupolosa attenzione dalla Madhouse. La storia risente dell'ingombrante presenza della tecnica eccelsa, poiché quest'ultima realizza sempre un comparto visivo sublime a discapito del pathos che dovrebbero suscitare nell'osservatore personaggi ed atmosfere.

 

Film inserito nei capolavori della storia del cinema animato. (come capo d'opera)

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