Regia di Satoshi Kon vedi scheda film
Thriller psicologico unico nel suo genere [quello animato]. Il miglior film di Satoshi Kon, il David Lynch dell'animazione.
Nel 1997, il primo film di Satoshi Kon ha rivoluzionato l'animazione giapponese portando il thriller psicologico ad un livello di suspance che mai era stato raggiunto prima da pellicole animate nel Paese del Sol Levante. Un'altra importante innovazione che ha portato Perfect Blue è stata anche riguardo alla violenza - quella vera, che fa agitare o provare ribrezzo - nei film d'animazione giapponesi, prima solo utilizzata come strumento per alimentare scene di azione estrema o terrore con sangue, strupri, mutilazioni, torture e quant'altro [la scuola di Kawajiri non è consigliata a stomaci deboli] - caratteristiche che hanno certamente portato la stampa ed il pubblico occidentali a fare le allocuzioni e considerazioni "anime = violenza"; "anime = sesso" - . Nell'opera di Kon la violenza viene inscenata per la prima volta come qualcosa di complesso, che si subisce da agenti esterni - o interni - in ambienti malati o corrotti e, cosa più importante, che non sempre l'aggressore è motivato e che la vittima, in alcuni casi, può essere anche consensuale nel subire [si può chiamare ancora vittima in questo caso?].
La trama è liberamente tratta dal romanzo omonimo di Yoshikazu Takeuchi e narra, tramite un intreccio che si sposta tra illusione e realtà, la storia di Mima Kirigoe, inizialmente una idol, poi una novella attrice.
Perfect Blue (1997): scena
La forza di Perfect blue sta nel rendere le sequenze di violenza fortemente critiche rispetto a realtà che la protagonista è costretta a vivere: l'universo televisivo e dello spettacolo giapponese. Il lungometraggio tratta, inoltre, diversi argomenti più specifici, non molto approfonditi dato il loro professionale grado psichiatrico: il disturbo borderline di personalità ed il disturbo di identità spinto a livelli maniacali e minacciosi.
Perfect Blue (1997): scena
La ricerca delle inquadrature in alcuni degli interni più suggestivi della storia del cinema d'animazione [le scene degli omicidi, quelle nell'appartamento di Mima e quelle all'interno del set cinematografico durante la scena di stupro], a cui molto deve Aronofski [Requiem for a dream], e la frenetica variazione di ritmo dalla seconda metà dell'opera fino allo stilisticamente perfetto finale, vanno a creare, senza dubbio, il film di Kon migliore sull'aspetto registico.
Tecnicamente sulla qualità dello studio Madhouse non si discute: la cura nelle ambientazioni è eccellente e le atmosfere che la regia e le animazioni riescono a creare sono da manuale.
Buona la colonna sonora di Masahiro Ikumi, soprattutto nelle sequenze dell'inseguimento finale.
Film inserito nei capolavori della storia del cinema animato. (come capo d'opera)
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Appena visto ed è veramente una bomba fotonica, un anime visionario che traballa tra Hitchcock e Lynch.
Sicuramente da rivedere per capirne a pieno lo schema narrativo soprattutto il metacinema che la fa da padrone e che confonde lo spettatore tra incubo e realtà.
Il finale forse è tagliato con un po' l'accetta e il personaggio femminile della manager è un po' abbozzato e non si comprende il suo crollo psichico finale che la trasforma da persona protettiva e apprensiva a maniaca serial killer. Questo però lo imputo anche ad una prima visione totalmente anestetizzata dalla spettacolare regia che confonde volutamente per sviscerare una psiche distrutta di un'attrice ex idol in procinto di cambiare vita.
L'attacco al mondo dello spettacolo nipponico è fortissimo ed è veramente inquietante ed agghiacciante, donando alla pellicola il suo motivo di esistere.
Complimenti per la tua disamina che mi ha ulteriormente arricchito su questo film di Satoshi Kon veramente schizzato, ormai mi sto recuperando tutta la sua filmografia grazie anche a te ;)
Alla prossima Genga e bentornato sul sito ;D
Ciao Cine! Sono contento che ti sia piaciuto così tanto :) Per me Perfect Blue è il miglior film di Kon, quello più cruento, cattivo, diretto e l'opera del maestro con la miglior regia in assoluto. Hai ragione sul fatto che alcuni personaggi non siano caratterizzati a dovere, il che è abbastanza grave visto che, per esempio, la manager è un personaggio estremamente importante. Purtroppo queste caratterizzazioni un po' abbozzate si possono riscontrare in tutti i film di Kon (tranne che nel meraviglioso Tokyo Godfathers, dove i protagonisti e i personaggi secondari la fanno da padrone), a volte per problemi di tempistiche di produzione (vedi Paprika), a volte forse per inesperienza come in questo caso. Fatto sta che tutte e quattro le opere cinematografiche di Satoshi Kon per me meritano lo status di capo d'opera (****) e, anche se non sono perfetti, portano il regista ad essere uno dei pi importanti della storia del cinema animato (non solo giapponese).
Un saluto e grazie per il passaggio ; )
Disamina perfetta che infatti ho letto anche nella tua play dedicata al maestro! Bentornato :D
Ciao Genga, oggi primo giorno di ferie, ho visto due film d'animazione.
Il primo del 2018, film di ''Natsume degli spiriti''... visione decisamente più dolce e malinconica... e per la prima volta, questo incredibile film di Kon.
Che dire? Un pugno nello stomaco avrebbe fatto meno male.
Avevo visto quasi tutto di Kon (a questo punto, mi manca solo Paranoia agent, di cui ho recuperato il recente cofanetto) mi mancava questo film che da tempo cercavo di recuperare... ero preparata, o quasi, sapevo qual'era la tematica trattata dal film, ma ammetto che mai avrei immaginato un' opera così disturbante.
Un film di altissimo valore, vero capolavoro visionario e crudele, molto realistico, che a un certo punto mi ha fatto confondere realtà e sogno, follia e immaginazione e non ero più certa di quello che stavo guardando (ho creduto per un attimo che Mima fosse la colpevole degli efferati omicidi, credo anzi che Kon abbia voluto farmelo credere) e ciò lo reputo alla genialità di questo regista, la sceneggiatura e il montaggio poi farebbero l'invidia di tanti cineasti contemporanei.
Film impressionante, potente, che mi è piaciuto molto, e molto mi ha disturbata - la scena del 'finto' stupro su tutto, (che si percepisce come vero) anche per come è stata girata, interrotta dallo staff crea ansia, perché dal mio punto di vista femminile, una scena del genere voglio solo che finisca in fretta - Non posso dire che sia il mio film preferito di questo regista, ma mi ha dato la misura del talento smisurato che aveva questo genio dell'animazione che ci ha lasciato troppo presto.
- L'altro giorno ho letto la sua lettera di commiato, scritta poco prima della morte, e mi ha impressionato l'umiltà che aveva. -
Film non facile e non per tutti, ma che un vero amante dell'animazione deve vedere (magari più di una volta) . Complimenti alla tua analisi.
prima di tutto grazie per i complimenti. perfect blue, anche se il soggetto non è di kon, è un film che ne fa comprendere al 100% l'autorialità, la poetica anticonformista, il suo stretto legame tra mondo immaginario, mondo reale e mondo dell'immagine. infatti proprio quest'opera, prima ancora di essere un capolavoro del genere thriller, è una delle critiche più feroci che abbia mai visto verso l'universo perverso e marcio dello spettacolo. ci credo che la scena dello stupro ti abbia turbata parecchio, sicuramente è un bel pugno allo stomaco. paranoia agent la devo recuperare anche io, non mi sono mai avvicinato all'anime di kon e so che questa è una mia grossa lacuna. se il cofanetto non costasse così tanto lo avrei comprato ahah
un saluto :)
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