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Arianna

Regia di Carlo Lavagna vedi scheda film

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La recensione su Arianna

di alan smithee
7 stelle

72° FESTIVAL DI VENEZIA – GIORNATE DEGLI AUTORI

“Sono nata due volte, anzi tre”. Opera d’esordio di Carlo Lavagna, Arianna ci parla dell’ultima rinascita di una diciannovenne che porta con sé il disagio di uno sviluppo fisico che tarda a manifestarsi, e che capiremo sarà legato ad una decisione che venne presa molto tempo prima ed in buona fede dai genitori della ragazza, uno dei quali esercita la professione medica.

Il ritorno della famiglia presso una isolata e ridente casa di campagna nei pressi di una amena località di villeggiatura nei pressi di un lago del Centro Italia, induce Arianna a fermarsi in quel luogo per poter fare il punto della situazione e cercare di entrare in armonia col proprio contraddittorio corpo che sembra non voler rispondere ai richiami e alle leggi inequivocabili della maturità e dell’invecchiamento.

Regista e cast di Arianna in Sala perla al Lido: tra gli interpreti Ondina Quadri e Valentina Carnelutti.

 

A contatto con l’amica del cuore, con lo spasimante che la induce a tentare un approccio sessuale, la ragazza si convince a ricorrere ad una consulenza medica esterna che vada al di là di quelle organizzate dal padre con i suoi colleghi ginecologi.

La scoperta della ragazza è quella che ogni spettatore immagina da dall’inizio del film, e le spiegazioni finali risultano ormai solo più uno scrupolo che poteva venire omesso in sede di stesura della sceneggiatura.

Con protagonista la giovane e fresca Ondina Quadri, fresca e forte di due magnifici occhioni cerulei come due fari che divengono magnetici e quasi allarmanti, che in sala viene presentata come debuttante, ma che noi frequentatori di festival ricordiamo benissimo nello speculare e coerente (oltre che molto bello) Le Metamorfosi (datato 2014 ma mai uscito in Italia, e forse è proprio questa la ragione per cui la giovane e bella attrice viene proclamata debuttante), presentato l’anno scorso a Locarno.

Coadiuvata dalla presenza di due solidi professionisti come Massimo Popolizio e Valentina Carnelutti, impegnati entrambi nel ruolo dei genitori, Arianna è un film accorato e delicato che appassiona e si immedesima con delicatezza e partecipazione all’interno di una vicenda intima che diviene un dilemma difficile da affrontare, e apparentemente impossibile da risolvere, anche quando si è armati del più profondo rispetto ed amore per la persona che non è in grado di definirsi o schierarsi automaticamente in un genere definito.

Come criticare le decisioni prese in buona fede da un tutore naturale come può essere un genitore, rafforzato dal fatto che si tratta di un medico e capisce meglio di altri il problema che si verrà ad affrontare? Quando i nodi vengono al pettine, quando la maturità anagrafica esigerebbe il rispetto di scadenze e mutamenti corporali che segnano l’ingresso nell’età adulta, ecco che il loro mancato presentarsi all’appello genera frustrazione, senso di inadeguatezza, crisi di identità. Ondina Quadri nella sua naturale espressività, interpreta alla perfezione il senso di disagio e di incompletezza che tutto ciò finisce per generare.

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