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Si sente il mare

Regia di Tomomi Mochizuki vedi scheda film

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AndreaVenuti

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La recensione su Si sente il mare

di AndreaVenuti
7 stelle

Si sente il mare (Ocean Weaves, titolo internazionale) regia di Tomomi Mochizuki, è un film del 1993 realizzato dallo studio Ghibli, probabilmente è una delle opere meno note dello studio tuttavia, come vedremo a breve, si tratta di un'operazione molto interessante a livello produttivo.

 

Sinossi: la storia si focalizza sull'incontro tra il giovane Taku e la bella e misteriosa Rikako il tutto dutrante gli anni delle scuole superiori...

locandina

Si sente il mare (1993): locandina

Il film targato Ghibli, nell'ormai lintano 1993 risultava essere un'opera interessante a livello produttivo, per prima cosa è il primo film dello studio non diretto da Miyazaki oppure Takahata, bensì i vertici dello studio deciserò di affidare il progetto a giovani di talento, inoltre Si sente il mare era destinato al mercato home-video saltando quindi la sala (in seguito per ragioni puramente economiche si decise, senza fortuna, di distribuire il film nelle sale giapponesi, per un periodo di tempo limitato).

 

Si sente il mare nonoatante presenti un personaggio femminile intrigante (Rikako è una ragazza estroversa e ribelle) risulta essere un film concettualmente molto lontano dai fasti dello studio, il film si propone come uno shòjo elegante; vuole essere un gradevole e nostalgico racconto degli anni delle scuole superiori (dalla gita alla prima cena di classe post disploma) e mostrarci la nascita del primo amore adolescenziale, per nulla banale e mieloso.

scena

Si sente il mare (1993): scena

La regia di Mochizuchi è molto intelligente, per quasi tutto il film utilizza uno stile classico con movimenti di camera ridotti all'osso e soprrattutto inpercettibili tuttavia in determinati frangenti, per spezzare un po' il ritmo inserisce un tocco di genio: l'inquadratura viene incorniciata di bianco e gradualmente rimpicciolità,l'immagine si trasforma quindi in una fotogtafia anzi in un frame della memoria del nostro protagonista (Taku).

 

Infine il film, come sottolinetao da Matteo Boscarol [E. Azzano, A. Fontana, Studio Ghibli, L'animazione utopica e meravigliosa di Miyazaki e Takahata, Milano, Edizione Bietti, pp.156,157.],  potrebbe essere visto come uno sguardo mesto al periodo in cui la bolla speculativa nonera  ancora scoppiata  in tutta la sua drammaticità, periodo in cui la classe media viveva una vita abbastanza agiata e priva di preoccupazioni (a tal proposito la gita dei ragazzi alle Hawai è abbastanza simbolica).

 

Sul versante tecnico la verisone originale del 1993 presenta animazioni e cure dei dettagli non degni dello studio tuttavia si sta parlando di un prodotto destinato alla televisione quindi rientra negli standard dell'epoca (da questo punto di vista le cose cambieranno con la cosiddetta NAS: nuova animazione seriale giapponese); fortunatamente la versione restaurata (il blu-ray) risolve, in parte, questo "problema" e almeno tecnicamente si conforme ai canoni eccelsi tipici dello studio ghibli.

scena

Si sente il mare (1993): scena

In conclusione Si sente il mare si distacca sensibilmente da molte pellicole ghibliane ma rimane pur sempre un "prodotto" notevole e soprattutto meritevole di visione.

 

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