Home video (dvd e blu ray) – Principali uscite Luglio 2018

Lontano dai fasti dei periodi migliori, il mese di luglio non contempla uscite fragorose, ma cerca riscatto annoverando numerosi titoli da recuperare. Infatti, arrivano sugli scaffali alcuni blockbuster che in sala non hanno ottenuto il riscontro atteso, il cinema d’autore propone alcune opere divisive e controverse, le prime visioni spaziano su tutti i fronti, mentre l’ultimo film che ancora mancava all’appello tra i nominati/premiati agli Oscar 2018 è pronto a dare battaglia.

Se la primavera in sala è stata fiacca, lo si deve soprattutto ad alcuni (presunti) grossi calibri incapaci di sfondare. Una lista corposa, che vede in Tomb Raider e Pacific rim – La rivolta due casi emblematici, produzioni dalle alte aspettative, franate al cospetto di un riscontro generale sostanzialmente esangue, con risultati particolarmente fiacchi in Italia. Tomb raider, con Alicia Vikander in sostituzione della protagonista originale Angelina Jolie, ha incassato poco più di tre milioni di euro e ottenuto su queste pagine un giudizio vicino alla sufficienza (recensione positiva di Marco Poggi, sufficiente di Nickoftime). Incassi e valutazioni ancora più esigue per Pacific rim – La rivolta, al quale i cambi di regia - con Steven S. DeKnight chiamato all’ingrato compito di sostituire Guillermo Del Toro - e cast – John Boyega direttamente dalla galassia Star wars e Scott Eastwood – rispetto al capitolo originale non hanno per niente giovato (recensione positiva di Emil, sufficiente di Nickoftime). Invece, ha raggranellato un buon gruzzolo Il sole a mezzanotte (recensione quasi sufficiente di Gaiart), un teen drama con Bella Thorne e Patrick Schwarnegger protagonisti che, evidentemente, ha saputo intercettare un pubblico giovane e poco esigente, dandogli in pasto esattamente ciò che richiedeva.

Il cinema d’autore propone una manciata di nomi invitanti di diversa estrazione, pur alle prese con opere che hanno creato divisioni accentuate, tra ferventi sostenitori e perplessità. In questa categoria, rientrano a pieno titolo Quello che non so di lei, opera diretta da Roman Polanski con l’accattivante presenza di Eva Green e Emmanuelle Seigner, presentata a Cannes 2017 e suscettibile dei giudizi più disparati (recensione positiva di Yume, quasi sufficiente di Nickoftime, insufficiente di Maurri 63), e Oltre la notte, un dramma incalzante e discontinuo, diretto da Fatih Akin, per il quale Diane Kruger ha conquistato il riconoscimento per la miglior interprete a Cannes 2017 (recensione positiva di Undying, quasi sufficiente di Maurri 63, insufficiente di Laulilla). Al contrario, è stata attribuita una valutazione orientata verso il sereno al western Hostiles – Ostili, pellicola interpretata da Christian Bale, Rosamund Pike e due volti nativi di assoluto prestigio (Wes Studi e Adam Beach) e scelta per inaugurare il festival di Roma dello scorso ottobre (recensione positiva di Supadany, sufficiente di Bufera, insufficiente di Gaiart), e a Le cose che verranno, diretto da Mia Hansen-Love ma a tutti gli effetti considerabile come un Isabelle Huppert’s movie e quindi imperdibile per gli estimatori della celeberrima attrice francese (recensione positiva di Bufera, quasi sufficiente di Ethan).

Come accade di sovente, le prime visioni di luglio racchiudono numerose opportunità, andando a solleticare tutti i palati cinefili. Gli amanti dell’horror possono lanciarsi su Starry eyes, ennesima uscita di rilievo della sempre attenta Midnight Factory (recensione positiva di Maghella, sufficiente di Maurizio73, insufficiente di Meminaina), Paolo, apostolo di Cristo officia un travagliato percorso di fede, mentre L’odissea è un’opera biografica forgiata sulla popolare figura di Jacques Cousteau, spaziando tra avventura e intimità familiare, con lo sfoggio di un bel cast, comprendente Lambert Wilson, Audrey Tatou e Pierre Niney. Ad arricchire la panoramica, contribuiscono l’horror The vault, con protagonista l’iperattivo James Franco, la fantascienza dell’australiano Osiride – Il 9° pianeta, il giallo Bullet head con Adrien Brody, Antonio Banderas e John Malkovich (recensione positiva di Emil, quasi sufficiente di Daniele64), e il biografico Sergente Rex, che racconta la storia di Megan Leavy (Kate Mara), un caporale della Marina americana, e del suo stretto legame con un cane dell’esercito, insieme al quale salvò numerose vite durante il conflitto iracheno (recensione positiva di Ottiperotti).

Il focus extra del mese se lo guadagna - con merito – Tonya, una delle rivelazioni della stagione cinematografica in fase di archiviazione, uno dei rari casi di prodotto biografico in grado di andare oltre i consueti canoni didascalici (recensione da nove di Lampur, sufficiente di Bufera). Un piccolo miracolo iniettato d’ironia nera, dispiegamento di una vicenda degli anni novanta che ha dell’incredibile, veicolo che ha consentito a Margot Robbie di conquistare consensi importanti e ad Allison Janney di incamerare il prestigioso Oscar per la miglior attrice non protagonista, sdoganandone al cinema l’immagine, quasi esclusivamente di mattatrice televisiva (nel corso degli anni, ha fatto incetta di premi con West wing – Tutti gli uomini del Presidente e Mom).