ANTEPRIME DALLA FRANCIA:
"Appunti veloci e primo impatto sul cinema che ci precede, su quello che ci sfiora, o addirittura ci evita; film che attendiamo da tempo, quelli che speriamo di riuscire a vedere presto, ma pure quelli che, temiamo, non riusciremo mai a goderci, almeno in sala."
PDC 2018 : un véritable succès pour l’opération
DIMANCHE18 MARS / LUNDI 19 MARS / MARDI 20 MARS - 4€ LA SÉANCE
Nonostante la primavera metereologica abbia quest'anno stentato a manifestarsi anche nella usualmente temperata e paradisiaca Costa Azzurra, la "fête du cinéma" conclusasi i giorni scorsi in tutto il territorio francese, è stato un successo di pubblico, non semplicemente in linea con le precedenti iniziative che l'hanno preceduta: oltre 1,5 milioni di biglietti staccati, un miglioramento del 15% rispetto alla medesima iniziativa del 2017, e il migliore incasso dell'iniziativa dall'ormai lontano 2008.
L'occasione per rimettere in gioco i titoli da Oscar, e per dare corso ad una distribuzione cinematografica assai varia e abbondante, in grado di accontentare tutti i gusti, da quelli dei piccoli, ai ragazzi, al pubblico cinefilo, che ha veramente avuto la possibilità di trovare qualche chicca e qualche soddisfazione insperata.
Parlando di cinefili, ecco una decina di film che hanno caratterizzato "la festa di primavera", e che ci auguriamo, come sempre, di poter vedere in qualsiasi soluzione anche nel nostro paese, sognando ovviamente, sopra di ogni altra forma, che ciò avvenga sul grande schermo.
1) GOOD MANNERS: è una fiaba...no è un horror, no è un fantasy.. ..ad un certo punto pure un musical con tematiche LGBT, e pure un film sentimentale da far tirare fuori il fazzoletto. È tante cose messe assieme il film brasiliano di Juliana Rojas e Marco Dutra.. ..ma sono tutte cose belle. Un gran film con qualche rimando al lupo mannaro di Landis. Da Locarno, ove ha vinto il Prix du Jury, una vera chicca!!! VOTO ****
2) END OF JUSTICE; NESSUNO E' INNOCENTE: Per la regia del volenteroso e a volte apprezzabile Dan Gilroy, di cui ricordiamo l'incisivo ed inquietante Nightcrawler- Lo sciacallo, con un memorabile Jack Gyllenhaall, "ROMAN J. ISRAEL, ESQ" è essenzialmente un "film d'attore": un veicolo costruito ad uso e consumo del suo espeerto ed apprezzato pilota, al fine di elevarlo e celebrarlo, e a cui Denzel Washinton si dedica anima e corpo (ingrassando e costruendo la goffaggine del suo personaggio sgradevole e pure un pò antipatico), con la precisione calligrafica e la sensibilità che da sempre è impossibile non riconoscergli. VOTO ***
3) LE RETOUR DU HEROS: Dietro la direzione di Laurent Tirard (maestro della commedia leggera e dal ritmo sostenuto, responsabile di alcuni campioni di incasso come un film della saga Asterix, di Il piccolo Nicolas e i suoi genitori, il suo seguito Le vacanze del piccolo Nicolas, il recente Un amore all'altezza, sempre con Dujardin protagonista) Le retour du héros è il perfetto veicolo che consente alla star Dujardin di fornirci un altro tassello del suo personaggio strafottente ed incauto, approfittatore e meschino, ma in fondo simpatico ed irresistibile, cafone ed ingannatore, macchietta di costume ironica e spassosa, goliardica, a cui è difficile voler effettivamente male. VOTO **1/2
4) GHOSTLAND: Torna a farsi "temere" il terribile e talentuoso regista francese Pascal Laugier, quello che con il crudo e controverso Martyrs ha saputo, probabilmente più di ogni altro collega nell'ultimo ventennio, valicare i limiti della tollerabilità, riuscendo a mantenere una serietà di fondo che, specie in quel film terrificante, rendeva meglio che altrimenti la natura incontaminata del ritrovarsi in un incubo senza soluzione. VOTO ***1/2
5) IL MISTERO DI DONALD C.: L'orgoglio, le necessità, la sfida. In un film che, diretto convenzionalmente da quel James Marsh già responsabile del lezioso e spesso insopportabile La teoria del tutto, (un pò meglio si presentava il thriller politico d'esordio "Doppio gioco" con Clive Owen), risulta davvero poca cosa, che si risolve in una sequenza noiosa di convenzionalità sdolcinate tra una famiglia così perfetta e bella da risultare quasi stucchevole, insopportabile. E lasciando alla dinamica della vicenda, un avvio che poi si interrompe sul più bello (si fa per dire), mostrandocene poi solo - da lontano - le conseguenze finali, con una sorta di pudore fuori luogo che innervosisce e destabilizza ancora di più di quanto meriti. VOTO *1/2
6) THE CASE FOR CHRIST: Il mistero della fede. Senza nulla togliere ad una certa dettagliata cura con cui il film si prodiga a mettere in luce e sviscerare principi basilari comunemente accettati dai credenti, e al contrario fonte delle principali scetticità della fazione agnostica, è pur vero che il film di Jon Gunn, autore di un paio di opere non proprio memorabili, scivola presto nello scolastico, soprattutto quando deve descrivere i dettagli di una conversione davvero troppo scandita, quasi telecomandata, che davvero riserva in sé stessa le caratteristiche di un plagio mentale preoccupante di fronte a chi non professa alcuna fede in alcunché di immateriale o non tangibile o spiegabile razionalmente. VOTO **
7) THE CAPTAIN: Robert Schwenke, cineasta tedesco cinquantenne emigrato troppo presto in Usa ed artefice di una buona serie di blockbuster (la serie Divergent, Red, più che il fiasco commerciale R.I.P.D.) in grado certo di arricchirlo, ma non di renderlo un autore, ritrova qui la sua purezza e dirige con stile e ritmo un thriller intimista perfettamente calato in uno dei contesti storici più efferati e sanguinari della storia recente: la fotografia in bianco e nero scandisce e rappresenta alla perfezione la desolazione, il freddo glaciale non solo meteorologico, l’opportunismo e la determinazione a rimanere aggrappati alla vita, così piena di insidie e di incognite in un contesto brutale e primitivo ove i sensi e la prevaricazione regnano sovrane, come all’interno di un girone infernale condannato alla dannazione. VOTO ****
8) BEFORE WE VANISH: Tre alieni alla conquista del mondo, hanno poco tempo per imparare tutto quanto è necessario per guidare l'invasione volta ad impadronirsi del pianeta. Escamotage che consente al bravo Kurosawa di fornirci alcuni ritratti di follia umana e tendenze di vita di un pianeta allo sbando, ma che non sa di esserlo. Senza rinunciare ad una trama thriller che colora messaggi a sfondo sociale e pure ecologico. Un Kurosawa che non sbaglia un colpo ormai da decenni. VOTO ***1/2
9) LA NUIT A DEVORE' LE MONDE: Tanto, sin troppo si è detto sui cosiddetti "non morti", al punto da renderci diffidenti ogni volta che si ripresenta un'occasione per tirarli in ballo. Il film di Rocher però si focalizza sulle difficoltà di gestione della solitudine,quando la sopravvivenza, in qualche modo "stabile",induce a preoccuparsi di problematiche psicologiche non primarie. VOTO ***1/2
10) CLOSENESS/TESNOTA: successo a Cannes nella sezione Un Certain Regard. Un esordio flgorante, quello di Balagov, che ricorda quello altrettanto rimarcabile, e se vogliamo ancor più sconvolgente, di Làszlò Nemes, e che come quest'ultimo avrebbe meritato di essere coraggiosamente inserito direttamente tra i film del Concorso. Presente anche al TFF - Festa Mobile-
VOTO ****
ASPETTANDO PRIMAVERA:
Nessun letargo cinefilo prima della stagione della fioritura. Le chicche cinefile infatti non sono mai mancate, anche nei mesi che hanno preceduto la ormai imminente agognata primavera. Ecco dunque, anche per ricollegarci al precedente Oltreconfine, risalente ormai al lontano fine agosto scorso, un sunto, suddiviso per aree geografiche di provenienza, di tutto ciò che è stata la programmazione dei titoli ancora inediti sui nostri schermi.
Una rassegna lunga, frutto di mesi di visioni, ma veloce, e da scorrere rapidamente, trovando eventualmente qualche considerazione su ogni titolo, semplicemente cliccandoci sopra. Buona lettura.
FRANCIA:
EVA di Benoit Jacquot Voto **
L'APPARITION di Xavier Giannoli Voto **1/2
SPARRING di Samuel Jouy - Voto ***
LA DOULEUR di Emmanuel Finkiel - Voto **
INTO THE FOREST di Gilles Marchand -Voto ****
THE LION SLEEPS TONIGHT di Nobuhiro Suwa - Voto ***1/2
IF YOU SAW HIS HEART di Joan Chemla - Voto **
PROMISE AT DOWN di Eric Barbier - Voto **1/2
LES GARDIENNES di Xavier Beauvois - Voto ***
JEUNE FEMME di Léonor Séraille - Voto ***1/2
AU REVOIR LA'-HAUT di Albert Dupontel - Voto ***1/2
CARBONE di Olivier Marchal - Voto ***
SANS ADIEU di Christophe Agou - Voto ***
MENINA di Cristina Pinheiro - Voto ***
BRAGUINO di Clément Cogitore- Voto ***1/2
EUROPA:
BRAVO VIRTUOSO di Levon Minasian Voto **1/2 - Armenia/Fr/B
KEDI di Ceyda Torun Voto ***1/2 - Turchia/Fr
Minasian Voto **1/2
WINTER BROTHERS di H. Palmason Voto ***1/2 - Dan/Isl
1945 di Ferenc Torok Voto **** - Ungheria
VERONICA di Paco Plaza - Voto ***1/2 - Spagna
LA CORDILLERA di Santiago Mitre - Voto ***1/2 - Spagna/ Art.
THELMA di Joaquim Trier - Voto ***1/2 - Norv.
KHIBULA di George Ovashvili - Voto **** - Georgia/Fr/Ger
GOD'S OWN COUNTRY di Francis Per- Voto ***1/2 - G.B.
USA:
12 SOLDIERS di Nicolai Fuglsig - Voto **
24 HOURS TO LIVE di Brian Smrz - Voto **1/2
LUCKY di John Carrol Lynch - Voto ***1/2
MOLLY'S GAME di Aaron Sorkin - Voto ***
THE SILENT MAN di Peter Landesman- Voto **1/2
A GHOST STORY di David Lovery - Voto ***1/2
WONDERSTRUCK - LA STANZA DELLE MERAVIGLIE di Todd Hines - Voto ***1/2
A BEAUTIFUL DAY di Lynne Ramsay - Boto ****
MONDO:
CENTAUR, di Aktam Arym Kubat - Kirghizistan - Voto ***1/2
ON THE BEACH AT NIGHT ALONE di Hong Sang-soo - Corea Sud - Voto ***1/2
LAST LAUGH di Tao Zhang - Cina - Voto ***1/2
LA NOVIA DEL DESIERTO di Cecilia Atàn e Valeria Pivato - Argentina/Cile - Voto ***1/2
THE LADY IN THE PORTRAIT di Charles de Meaux - Cina - Voto **
A MAN OF INTEGRITY di Mohammad Rasoulof - Iran - Voto ****
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