Regia di Ralph Bakshi vedi scheda film
Dal punto di vista qualitativo, questo film si presenta un passo indietro rispetto ad American Pop ma rimane comunque uno dei migliori esempi di rotoscope animation.
Film che chiude il trittico fantasy prodotto e diretto da Ralph Bakshi tra il 1977 e il 1983. Fire and Ice, sviluppato in parte dall'illustratore Frank Franzetta, si presenta come un classico "sword and sorcery" alla Conan Il Barbaro (1981), anche perché quest'ultimo è l'adattamento cinematografico del suo fumetto più importante e famoso. La trama è lineare, essenziale per delineare una storia d'avventura fantastica piuttosto scontata. I personaggi, tuttavia, nella loro semplicità riescono a rendere avvincente una narrazione che, già scarna di contenuti, è resa tediosa per gran parte del lungometraggio da un ritmo lento e da un montaggio che accellera l'azione solamente nella frenesia delle sequenze finali. La sceneggiatura non è certamente il punto forte del film, che d'altra parte si può invece apprezzare sul lato tecnico della sua realizzazione e per la sontuosa colonna sonora di William Kraft.
Ralph Bakshi è riconosciuto come il regista che più di chiunque altro ha sperimentato la tecnica rotoscope durante la sua carriera. Già in Heavy Traffic (1973) e Coonskin (1975) si possono osservare le prime implementazioni animate su sfondi e personaggi secondari. Successivamente, in Wizards (1977) e ne Il Signore degli Anelli (1978) la tecnica migliora sensibilmente pur mantendendo una resa d'immagine profondamente amatoriale, dove un utilizzo magistrale della fotografia riesce a compensare, in entrambi i casi, un budget insufficiente per realizzare un prodotto del tutto riuscito. Dopo due lungometraggi fantasy, Bakshi torna a raccontare New York nel suo capolavoro: American Pop (1981). Qui la tecnica rotoscope raggiunge la perfezione sia nelle scenografie sia nei dettagli dei volti. In seguito, Bakshi e Franzetta producono e realizzano insieme Fire and Ice, opera fantasy "adulta" dalle scenografie imponenti e dalle animazioni tanto fluide da potersi permettere diversi rallenty calibrati al meglio. Dal punto di vista qualitativo, quindi, questo film si presenta un passo indietro rispetto ad American Pop ma rimane comunque uno dei migliori esempi di rotoscope animation.
I concept estetico e narrativo dell'opera riprendono chiaramente le illustrazioni di Franzetta ma anche le tavole di molti autori e artisti appartenenti al fumetto franco-belga che, già nei primi anni Settanta, avevano contribuito a rivoluzionare a livello grafico generi quali il fantasy (Rosinsky, Van Hamme) e la fantascienza (la rivista Heavy Metal, Moebius). Fire and Ice si può inserire nel filone della cosiddetta "Età medioevale dell'animazione occidentale", un periodo a cavallo tra gli anni Settanta e gli anni Ottanta costellato di opere di rottura rispetto ai canoni della Walt Disney Pictures; più violente e dalle atmosfere più cupe e misteriose.
♦Età medioevale dell'animazione occidentale Pt.1 - La Collina dei Conigli (1978, Martin Rosen)
♦Età medioevale dell'animazione occidentale Pt.2 - Brisby e Il Segreto di NIMH (1982, Don Bluth)
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