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Le orme

Regia di Luigi Bazzoni vedi scheda film

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La recensione su Le orme

di alan smithee
6 stelle

Ci sono abbandoni ed abbandoni: quello di un astronauta, giunto sulla luna ed abbandonato improvvisamente dallo scienziato malvagio che ne guida la missione, si legge negli occhi del povero uomo solo tra le lande desertiche senza vita, quanto possa essere doloroso.

Il dolore della giovane Alice quando il suo compagno di villeggiatura Henry, con cui si prodigava in combattute partite a tennis presso una località balneare turca di nome Garma, la abbandona improvvisamente, crea nella ragazza una dissociazione temporale, una schizofrenia che ritorna, dopo decenni, a contrastare la vita della Alice ormai adulta, interprete e traduttrice affermata, donna singola bella ed avvenente, che da alcune notti non fa che sognare l'astronauta abbandonato, lungo un doloroso e quasi reale incubo dai tratti devastanti.

Le Orme, ambizioso ed insolito thriller italiano dello sceneggiatore e regista Luigi Bazzoni, parte bene, anzi benissimo, per poi aggrovigliarsi ed incespicare su se stesso alla ricerca di una certa plausibilità che aiuto a spianare la strada di una storia un po' contorta ed arrovellata. Della cui spiegazione definitiva e finale sarà necessario una opportuna didascalia finale, indispensabile per chiarire ogni particolare rimasto non completamente svelato o quadrato.

Florinda Bolkan, forte di una bellezza maestosa e matura a dir poco prorompente, si butta anima e corpo a rendere credibili le sofferenze di una schizofrenica dalla doppia personalità: una Alice/Nicole che procede a ritroso nel tempo e cerca di impadronirsi dei due giorni di vita di cui non ricorda più nulla. Sarà proprio in questo breve lasso di tempo che la donna troverà, forse troppo tardi, la soluzione – almeno parziale – di tutte le angosce e gli incubi che la attanagliano rendendola insicura e vulnerabile.

Peter McEnery impersona l'amico del cuore Henry, mentre in un cameo di lusso breve ma indispensabile, il volto inquietante di Klaus Kinski nei panni dello scienziato sadico e crudele, lascia traccia indelebile e contribuisce ad accentuare il fascino di un film ambizioso ed insolito più intrigante che riuscito.

 

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