3 stagioni - 30 episodi vedi scheda serie
"A Carlo? Facce ride!"
Ok, c’è “l’immancabile” momento del “Lucio Dalla a cappella” (e tutto sommato è anche carino e ben fatto, suvvia), però c’è pure - in contemporanea, e lo scopro da YT, con “Vai na Fé” (una crasi di senso tra “Vai con Dio” e “Abbi Fede”), una novela brasileira - quello “Romance With a Memory” di Oliver Sim, eh!
Poi, basterebbero due parole: “Max” e “Tortora” ("Stracult", "la Terra dell'Abbastanza", "Loro", "Favolacce", "Sulla Mia Pelle", "il Regno", "Baby", "Siccità", "Felicità").
E quanto sono brave Caterina De Angelis (la “Fija de Mazinga”, ma in senso buono: di Carlo Verdone nella finzione e di Margherita Buy nella realtà), Maria Paiato (la gaddiana governante from Stienta, RO, to Ronconi, Bolognini, Binasco, “MonteRossi” e “la Pelle dell’Orso”), Claudia Potenza (“Monte”) e Monica Guerritore.
Completano il buon cast Stefano Ambrogi (da Proietti a Popolizio), Stefania Rocca (“Viol@”), Antonio Bannò (“Go Home - A Casa Loro”), il grande Fabio Traversa (“Io sono un Autarchico”, “Ecce Bombo” e “Compagni di Scuola”, verso "il Sol dell'Avvenire"), che qui si mette veramente in gioco, Ludovica Martino (Maria F. n. 1), Sofia Bisacchi (Maria F. n. 2), Filippo Contri, Giada Benedetti, Teresa Castello e i camei di Thierry Toscan, Mita Medici, Christian De Sica, Claudia Gerini e Gabriele Muccino (molto divertente l’auto-sfottò sulla balbuzie), più altri che non nominerò per carità di musa, mentre SanGiovanni, il fratello minore di Rovazzi, quello con meno carisma, si leva dal cazzo un filo in ritardo, durando sino all’ultimo episodio (ma in un’eventuale terza stagione non ve ne sarà traccia, perché è salito sul treno che “va veloce verso il ritorno”, a Vicenza, che non è così distante come l'Islanda, ma comunque è più lontana dagli occhi e dalle orecchie rispetto a Padova).
E poi c’è Roma, da una terrazza iper/ur-borghese, sul far della sera.
Detto ciò, questa seconda stagione Filmauro (con la co-produzione e la distribuzione che passano da Amazon a Paramount) di “Vita da Carlo”, da Verdone creata con Nicola Guaglianone e Roberto “Menotti” Marchionni, sceneggiata con Pasquale Plastino, Ciro Zecca e Luca Mastrogiovanni e diretta (3 episodi: i primi due e l’ultimo) con Valerio Vestoso (“Stati Generali”, “una Pezza di Lundini”; i restanti 7), con la fotografia di Roberto Forza , il montaggio di Conti/Brogi/Morana e le musiche di Fabio Amurri, segna un passo rispetto alla prima annata se non indietro almeno marciante fermo sul posto: alcuni momenti veramente riusciti stemperati in una confezione gradevole punteggiata da qualche per l’appunto passo incerto se non proprio falso (qual è stato "Si Vive una Volta Sola").
M’adesso scusate che c’ho come l’improvvisa voglia di sorseggiare un po’ di questo Rosso Primitivo Gioia del Colle D.O.P. “Muro Sant'Angelo - Contrada Barbatto” pre-CoViD delle Tenute Chiaromonte ad Acquaviva delle Fonti in provincia di Bari che vien via a 10 pezzi al bicchiere. Oppure ordino un SUV plug-in, facciamo una Volvo XC40 Recharge: sono indeciso. Uno (il bicchiere con un bel titolo alcolometrico del 16% di etanolo in volume) non esclude l’altra (in leasing).
* * ¾ (***) - 5.75
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