Home video (dvd e blu ray) – Principali uscite Giugno 2018

Il mese di giugno 2018 si presenta quantitativamente carico di uscite, annoverando un numero ridotto di titoli dal forte richiamo. La lista delle release completa la zona Oscar, includendo il trionfatore della serata, l’opera italiana di maggior richiamo internazionale da parecchi anni a questa parte e una delle pellicole d’autore più stimate della stagione in corso. Intorno alle portate principali, entrano in gioco parecchie prime visioni da vagliare, un drappello di film che in sala hanno intercettato un discreto pubblico pur senza sfondare, una delle poche sorprese commerciali made in Italy dell’annata in corso e un’opera d’animazione che al cinema è transitata senza lasciare traccia, nonostante un lancio di tutto rispetto.

Leone d’oro al suo esordio assoluto a Venezia 74, i due Oscar principali – miglior film e miglior regia – premi raccolti ovunque sia transitato e circa 8,6 milioni di euro incassati al botteghino italiano (con tanto di determinante effetto Oscar), sono indicatori ampiamente sufficienti per assegnare a La forma dell'acqua la copertina del mese. Il fantasy d’autore coagulante molteplici istanze, regala a Guillermo Del Toro lo sdoganamento dalla posizione subordinata di regista di genere, siglando un doppio primato: La forma dell'acqua è il primo Leone d’oro a vincere l’oscar per il miglior film, mentre il regista messicano è il primo miglior regista selezionato dall’Academy a ricoprire nello stesso anno il ruolo di Presidente di Giuria al Festival di Venezia. I riscontri di pubblico e critica sono stati complessivamente positivi (recensione positiva di Mck, quasi sufficiente di Laulilla, insufficiente di Pazuzu), benché inferiori ai leader di stagione. A grande distanza in termini d’incasso, seguono due film italiani capaci di convogliare in sala un discreto pubblico, numericamente superiore a quanto poteva essere atteso al momento della loro presentazione. Nel caso di Metti la nonna in freezer, trattasi di una delle rare commedia italiane della stagione 2017/2018 in grado di andare oltre le previsioni della vigilia, sfruttando le sue atipicità rispetto alla produzione predominante, pur senza incontrare particolati entusiasmi da parte del pubblico più navigato (recensione positiva di AndrewTelevision01, sufficiente di Werk2, insufficiente di Giuseppe_Avico). Con Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino si passa invece a un coro di voci positive: un lungo percorso cominciato più di dodici mesi fa con la presentazione al Sundance Film Festival nel gennaio 2017 e subito dopo al Festival di Berlino, numerosi riconoscimenti in bacheca, un ambito Oscar per la miglior sceneggiatura non originale consegnato a James Ivory, più di 40 milioni di dollari incassati in tutto il mondo, oltre tre milioni di euro incamerati in Italia. Buona anche l’accoglienza critica, accompagnata da alcuni dissidenti (recensione da nove in pagella di Alan smithee, quasi sufficiente di ForestOne, insufficiente di Leporello), un ottimo exploit per il regista di Palermo, che ritroveremo dopo l’estate – si vocifera già a Venezia - con l’atteso remake di Suspiria.

Tra i film d’autore, svetta Paul Thomas Anderson con Il filo nascosto, che in Italia, oltre a confermare un ottimo gradimento critico, ha pure fatto registrare il miglior incasso internazionale (ovviamente rapportando tra loro il peso dei singoli mercati). Nella fattispecie, su FilmTv.it ha un voto medio che gli permette di giocarsi la palma di più gradito dell’intera stagione (recensione entusiastica di Steno79, sufficiente di Champagne1, estremamente negativa di Marlucche). Tra le altre uscite d’autore troviamo due opere che in sala avrebbero meritato miglior sorte. Un sogno chiamato Florida (recensione positiva di Laulilla, sufficiente di Supadany) propone una radiografia degli Stati Uniti dimenticati e trascurati, con la miseria che annaspa a pochi passi da un paradiso commerciale qual è Disneyland. Morto Stalin, se ne fa un altro prende di mira l’esercizio del potere e riprende il passaggio storico da Stalin al suo successore, con una rilettura infarcita di satira corrosiva (recensione positiva di Gundawane, sufficiente di Champagne1, insufficiente di Alan smithee). Dirige il talento britannico Armando Iannucci (Veep, In the loop), mentre in scena Steve Buscemi e Jeffrey Tambor fanno la parte dei leoni.

Dopo un mese di (insolita) calma apparente, tornano ad accumularsi le prime visioni. Finalmente, dopo la presentazione a Venezia nel 2011, arriva in dvd Wilde Salomé, opera sperimentale diretta da Al Pacino, presente anche in scena a fianco della meravigliosa Jessica Chastain (recensione positiva di Bufera, sufficiente di Springwind). A seguire, la fantascienza contaminata tra realtà e immaginazione, dramma e commedia, di Colossal – presente anche su Netflix –, diretto dal talento iberico Nacho Vigalondo con Anne Hathaway protagonista (recensione positiva di Atreides, sufficiente di Paul Hackett), e La genesi di Wonder woman, biografia che affianca all’ideazione dell’iconico personaggio, il tema della libertà di scelta, riportata nell’ambito sessuale (recensione quasi sufficiente di Tetsuo35, negativa di Supadany). Infine, potrebbero sopraggiungere gradite sorprese dall’avventuroso e misterioso Terre selvagge, con protagonisti Richard “Lo Hobbit” Armitage, Tom “Spider-man” Holland e il duro per eccellenza Jon Bernthal, e The limehouse Golem – Mistero sul Tamigi, horror ambientato nella Londra di fine ottocento, tra omicidi efferati, paranormale e capri espiatori, con l’esperto Bill Nighy e la lanciata Olivia Cooke come protagonisti.

Per chiudere la ricognizione sulle uscite, la finestra extra del mese è dedicata a un film d’animazione, categoria che negli ultimi mesi non ha incrociato i favori del pubblico, ferma – in termini di successo – al pixeriano Coco, uscito a fine dicembre. Segnatamente, parliamo de I primitivi, nuova creazione di Nick Park (Galline in fuga, Shaun, vita da pecora) che torna indietro nel tempo intrecciando molteplici contaminazioni, seminando una raffica di battute. Proprio per quest’ultimo motivo, può risultare stimolante anche – per non dire, soprattutto – nei confronti di un pubblico più formato, in grado di assorbire i tanti doppi sensi presenti. Da riscoprire in questa sua second life.