La squadra degli 'inviati' di FilmTv.it a Roma è finalmente al completo: a Pazuzu e Steno79 si è aggiunto per un paio di giorni anche Alan Smithee, pronto a divorare il maggior numero di pellicole possibili nel poco tempo a disposizione.Nella sola giornata di ieri è riuscito a vederne sei (Quando eu era vivo, The Knick, A Rose Reborn, X +Y, The Lies of the Victors e Still Alice) e a raccontarci le sue impressioni sul clima della rassegna. Pazuzu e Steno79 continuano invece la loro marcia raccontandoci del loro differente punto di vista su Trash di Stephen Daldry (non esaltante per il primo ma sufficiente per il secondo), dello 'stralunato' Lulu e, soprattutto di As the Gods Will del prolifico Takashi Miike: «Il regista giapponese, come sempre gli accade con questo genere di adattamenti, non si preoccupa minimamente dell'attendibilità dei fatti esposti, né tantomeno della verosimiglianza delle situazioni, preferendo piuttosto creare un vero e proprio manga animato e riproducendo dello stesso i colori pastello e i paradossi spaziali, facendo sfidare ai propri personaggi le leggi della fisica e ricorrendo alla computer graphic per generare delle creature che non intendono far paura ma generare sorpresa e ilarità: trattasi, in pratica, di cinque bambole appartenenti alla tradizione culturale nipponica (riprodotte con precisione certosina) che si presentano agli sfortunati protagonisti in cinque momenti diversi e sequenziali che altro non sono che i cinque livelli di un gioco al massacro», parole di Pazuzu che ci fanno venire l'acquolina in bocca.
Il terzo giorno del Festival Internazionale del Film di Roma è nel segno di Hollywood. Richard Gere è il protagonista alle 19.30 presso la Sala Santa Cecilia di Time Out of the Mind di Oren Moverman, previsto per il concorso: Gere interpreta un uomo in grandi difficoltà che, costretto a trovar rifugio in un centro d’accoglienza, cercherà di rifarsi una vita ripartendo da zero e riallacciando i rapporti con la figlia, interpretata da Jena Malone. Benicio Del Toro nella stessa sala alle 22:30 accompagna Escobar: Paradise Lost, opera prima fuori concorso del giovane attore e regista italiano Andrea Di Stefano e basata sul noto criminale colombiano Pablo Escobar. In sala Sinopoli alle 17 tocca invece a Lily Collins e Sam Caflin presenziare alla prima proiezione internazionale di #ScrivimiAncora, adattamento cinematografico del best seller di Cecilia Ahern previsto nella sezione Gala.
Alle ore 19.15 in Sala Sinopoli, è la volta della prima mondiale in concorso di I milionari, quarto lungometraggio di Alessandro Piva. Il film narra l’ascesa e la caduta di un clan criminale napoletano attraverso il racconto di un boss e della sua famiglia, scissa tra l'aspirazione a una vita borghese e le pulsioni profonde della sopraffazione. Come scenografia, una delle città più belle e discusse del mondo. «I milionari racconta un'intensa vicenda individuale, innestata in un inquietante spaccato di storia del nostro Paese. Mi piaceva l'idea di affidare il respiro della narrazione a un grande protagonista da tenere per mano. Crescere insieme a lui, invecchiare, vincere e perdere con lui. Cambiare. Accanto ai due attori principali [Francesco Scianna e Valentina Lodovini], che pur non essendo napoletani si sono calati con talento e dedizione nei ruoli, il cast attinge a un vasto, stimolante vivaio di talenti partenopei; gran parte della troupe fa riferimento a professionisti campani o che - penso al direttore della fotografia - hanno vissuto molti anni a Napoli. Mi è parso naturale ricorrere a chi conosce le ambientazioni che siamo stati chiamati a restituire. E anche la regia ritrova certe atmosfere, essendo io nato in Campania da una famiglia che aveva fretta di affrancarsi dalle proprie origini. Ecco, I milionari è in fondo un modo per fare i conti con radici che talvolta a fatica riesco ad accettare, certe pulsioni profonde che agitano tanti come me, e che forse giustificano la voglia che abbiamo di raccontare luci e ombre, santità e nequizie del nostro Paese», racconta Piva. Noi abbiamo intervistato in esclusiva il giovane protagonista Daniele Boccarusso.
Alle 21.30 in Sala Sinopoli, tocca a 12 Citizens, primo lungometraggio del pluripremiato regista teatrale cinese Xu Ang, il più giovane dei registi del Teatro d’Arte Popolare di Pechino. Con 12 Citizens, ispirato alla pièce di Reginald Rose e al successivo film La parola ai giurati di Sidney Lumet, Xu Ang porta sul grande schermo il dibattito fra dodici giurati, di differente estrazione sociale e geografica, che si confrontano su un caso di omicidio.
Alle ore 17 la Sala Petrassi ospita la proiezione in prima mondiale di Lucifer, il nuovo lavoro del giovane autore fiammingo Gust Van den Berghe. Nella pellicola, Lucifero, in caduta dal Paradiso all’Inferno, irrompe nella vita di una famiglia messicana, sconvolgendone gli equilibri e dimostrando quanto sia labile il confine tra il bene e il male. «La storia di Lucifer si svolge sulla Terra e non in cielo, come prevederebbe la storia originale. Una volta angelo preferito di Dio, Lucifero è stato bandito dal paradiso ed è diretto verso l'inferno. Non è più un angelo ma non è ancora un diavolo e, di conseguenza, non viene mai raffigurato come tale nel corso del film. Inoltre, egli è stato colui che per primo ha portato con sé la distinzione tra Bene e Male: è a lui che dobbiamo la conoscenza delle due diverse sfere ma anche la responsabilità del peccato originale e la nascita del libero arbitrio umano e della coscienza. Lucifer è stato girato in Messico, nei pressi di Paricutin, il vulcano più giovane sulla Terra. Nel villaggio in cui abbiamo girato il tempo sembra essersi fermato e le credenze e le tradizioni secolari non sono cambiate, a dispetto del mondo circostante che si è invece adattato ai tempi che corrono. Si tratta di un luogo che si sta proteggendo ma che al tempo stesso sta attendendo di crollare. Questa dualità mi ha spinto anche a lavorare con gli attori del luogo. Il film, infine, è realizzato con un particolare formato rotondo, simbolico della struttura circolare con cui intendo il paradiso, considerato da me come chiuso e con il cielo al suo centro. Il mio approccio è stato filosofico, ho cercato di collegare i microcosmi con i macrocosmi: guardo il mondo come se lo si vedesse dal cielo nella sua vera forma planetaria. Allo stesso tempo, è come se guardassimo il mondo attraverso un periscopio e ne scoprissimo il suo tessuto molecolare», filosofeggia il regista.
Tra le altre proiezioni della giornata di oggi vi sono anche Giulio Cesare - Compagni di scuola del giornalista Antonello Sarno e l'attesissimo Doraemon 3D di Takashi Yamazachi e Ryûichi Yagi.
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