Dopo innumerevoli, forse prosaiche, forse stancanti, forse vetuste, liste di "migliori film", "migliori film misconosciuti" ecc. ecc., poteva forse mancare un'ulteriore arrogantissima lista della Migliori Serie TV? No, non poteva.
E difatti eccoci dunque, oggi, a disquisire di questo differente medium, mezzo, media che, quando si avvicina al livello del miglior cinema, si avvicina al livello della più sublime arte (mamma mia, che esageration!).
Un medium che un tempo era (per tutta una serie di per altro ottimi motivi) non troppo tenuto in considerazione e che invece adesso continua a vedere al contrario, e giustamente, il continuo interessamento sia della critica sia di registi, autori e quant'altro di ambito prima strettamente, unicamente, "ristrettamente" cinematografico.
La TV, per quanto possa durare, è la nuova frontiera. Tutti ci si gettano a capofitto, forse col rischio di portare anche ad una alla lunga poco positiva saturazione, è altamente probabile, ma anche col merito di generare una situazione per la quale nel grande marasma molto di più che non in passato si riescono, a saper cercare, a rinvenire più o meno conosciute gemme di autentica grandezza che non hanno nulla, assolutamente nulla, da invidiare, come già accennato, al miglior cinema.
Queste, dunque, molto, molto sinteticamente le ragioni per le quali l'appassionato di cinema dovrebbe rivolgersi sempre più anche alla TV smarcandosi da vacui preconcetti per arrivare ad apprezzare le diversissime possibilità che questo medium offre su un piatto d'argento ai registi e agli sceneggiatori più accorti. Possibilità in termini di messinscena, di costruzione narrativa, di approfondimento dei personaggi. Insomma, di tante cose.
Ed ecco dunque le ragioni anche per stilare una, si capisce parzialissima ovvero soggettivissima, playlist delle migliori serie TV non, ovviamente, in assoluto, ma solo tra quelle visionate dal qui presente scrivente caustico. Non una lista definitiva, dunque, granitica, inossidabile, ma solo una piccola lista di più o meno grandi chicche che ho avuto il (talvolta "colpevolissimo") piacere di vedere nel tempo.
Perché sì, la 1a stagione rappresenta quanto di meglio sia stato in grado di regalare la TV degli ultimi 5 anni, diciamo, giusto per contestualizzare meglio, post-Breaking Bad.
Una tensione constante, asfissiante, quasi allucinogena, una regia puntualissima (ci ricordiamo del piano-sequenza al termine del 4° episodio, eh, ce ne ricordiamo?), una sceneggiatura stracolma di battute memorabili.
La serie, non il film (anche se pure quello hai i suoi momenti...).
Pur tuttavia, la serie è imbattibile. Nonostante sia ormai giunta alla 23a stagione ancora non stanca, non si è definitivamente persa come, ad esempio, I Simpson. No, South Park ancora spacca!
Ogni tanto se ne esce con un episodio talmente memorabile da far sganasciare dal ridere anche solo ripensandoci ad anni di distanza (il primo dei più o meno recenti che mi viene in mente: Grounded Vindaloop. Guardatelo, se non lo avete già fatto, mi ringrazierete dopo ;)).
So che la maggior parte di voi la conosceranno già, e meno male!
E, tra parentesi, diffondete il verbo: Mel Gibson e Tom Cruise sono uomini inquietanti!
Beh, Twin Peaks, Twin Peaks (le prime due stagioni) è lo spartiacque, poco da fare.
Da quel momento la TV ha potuto svilupparsi ed allargare la sua portata, sino a lambire le coste di nuovi, scintillanti, meravigliosi, inesplorati nuovi mondi...
Il genio di Lynch trasportato sul piccolo schermo, cosa volere di più dalla vita?
Rick e Morty è il meglio del meglio, il vertice del vertice, la genialità della genialità (insieme a South Park) dell'animazione televisiva per adulti.
Scorrettissima, imprevedibile, allucinante, sconvolgente, da lasciare a bocca aperta...
Si potrebbe andare avanti a lungo... ma sinteticamente dirò solo che se non siete vissuti in una caverna negli ultimi 6-7 anni ne avrete già sentito parlare e, se (mannaggia a voi!) per caso dovete comunque, nonostante tutto, ancora vederla, dovete assolutamente porre rimedio a questo imperdonabile torto!
Questo mese sta per uscire la quarta stagione: l'occasione perfetta per recuperarvi questa insuperabile serie.
Western postmoderno, aggiornato all'epoca dell'Iphone, in quel del Kentucky peggio della periferia di Caracas.
Tratta da Elmore Leonard, una serie particolarissima, a suo modo originale, stracolma di personaggi e situazioni memorabili, nonché graziata da uno dei finali migliori di sempre (del genere di Breaking Bad...).
Con Brian J. White,, Michael Chiklis, Catherine Dent, Walton Goggins, Michael Jace
Tag Poliziesco, Storia corale, Crimini, Intrighi, Los Angeles, Anni duemila
Cattiva, irrefrenabile, realistica come poche, non fa sconti a nessuno e ci restituisce un'immagine al contempo agghiacciante, stordente, ed insieme affascinante e stra-coinvolgente.
Ingiustamente tenuta un po' poco in considerazione rispetto ad altre più celebrate opere (come il The Wire qui sotto), The Shield è invece il meglio del poliziesco e costruisce uno degli anti-eroi più memorabili di sempre.
La serie definita dal Times, forse un po' pomposamente, "l'opera di cultura pop più importante dell'ultimo quarto di secolo", è indubbiamente una delle migliori serie TV sulla piazza.
Il padrino in versione seriale ed "aggiornata", in questo caso un padrino che però necessita delle consulenze d'un avvenente psicologa...
Tra intrighi, depistaggi, famiglie problematiche e "scippi culturali", garantito che de I Soprano non vi dimenticherete. Mai.
Il miglior prodotto della serialità italiana, ad oggi.
Inattesa ma benvenuta, Gomorra, dopo l'ottimo film di Garrone, approfondisce ed allarga la portata dei medesimi temi, toccando talvolta vertici di rara potenza.
Tenebrosa, tesa e recitata davvero benissimo, la serie di "Saviana derivazione" è memorabile, e imperdibile.
Con Dominic Purcell, Wentworth Miller, Amaury Nolasco, Robert Knepper, Jodi Lyn O'Keefe
Questo è il film, ma è la serie il vero piatto forte.
La prima stagione è, senza dubbio, il meglio del meglio del thriller carcerario televisivo: tesissima, piena di colpi di scena, memorabile. Da lì in poi va un po' in calando ma si mantiene sempre su un ottimo livello.
Con Jim Caviezel, Michael Emerson, Kevin Chapman, Amy Acker, Taraji P. Henson
Tag Avventura, Duo, Crimini, Intrighi, New York, Anni duemiladieci
Dopo il 2001 Hal-9000, Terminator ed un'infinità di altra bella roba che ha tentato di avvisarci circa i pericoli dell'intelligenza artificiale, ecco una serie molto più ancorata nel presente (e nell'orizzonte del possibile se non probabile) che, anche quando si lancia nella più pura fantascienza, mantiene sempre un'aura di inquietante ed attualissimo realismo.
Una grande serie per l'epoca Snowden, con un gran finale.
E voi, cosa pensate di essere, "vittime o carnefici?"
La prima serie prodotta da Netflix e ad oggi ancora tra le migliori (se escludiamo l'orripilante ultima stagione prodotta dopo l'assurda espulsione di Spacey).
Un thriller politico pieno di intrighi, beffardo, cinico e senza freni, con un protagonista immortale.
Remember: Democracy is so overrated! (Underwood docet)
Con Ian McShane, Timothy Olyphant, Kim Dickens, Brad Dourif, Molly Parker, Sean Bridgers
In streaming su Microsoft Store
La miglior serie western mai vista, e tra il meglio del western in genere visto nel Nuovo Millennio.
Giustamente acclamata, Deadwood è realistica, dura e avvincente, presenta una galleria inesauribile di personaggi memorabili, tra i quali diverse figure storiche e, a 13 anni di distanza, si è pura conquista una degna conclusione nella forma del film TV di cui sopra.
Altro che Harlan, è da Deadwood che è difficile che si esca vivi!
La seconda miglior serie direttamente prodotta da Netflix.
Orange is the New Black sin dal titolo fa chiaramente intuire il genere di argomento che intende trattare e il modo in cui intende farlo. Dopotutto, in un paese che da solo "detiene" qualcosa come il 25% della popolazione carceraria globale, in maggioranza formata da minoranze (neri, ispanici, ecc.), pochi altri temi sono talmente attuali.
E a noi che ce ne viene, potreste chiedervi.
Beh, man mano che procede, la serie allarga sempre più i propri confini fino a farsi portavoce di messaggi che non c'è da esitare a definire universali, di uguaglianza, "tolleranza", libertà, giustizia, pietà e comprensione, sino a culminare nell'eccellente (e straziante) ultima stagione: davvero una grande conclusione.
Non si può dire, come in altri casi, che non abbia "nulla da invidiare" al suo "egregio precedessore", ma ciononostante, per essere un seguito (acc, un seq-prequel!) di quel capolavoro totale nonché totalizzante di Breaking Bad è riuscita a sorprendermi.
Completamente diversa dalla "serie madre", è riuscita nel tempo a costruirsi una sua precisa identità e a giustificare la sua stessa esistenza.
La quarta stagione, per dire, è quanto di meglio visto sinora. Aspettiamo con trepidazione la quinta...
Imparentata solo alla lontana con il capolavoro dei Coen (del quale, comunque, mantiene la sardonica scritta iniziale che invita a considerare tutto quanto segue come effettivamente accaduto), Fargo è un piccolo gioiellino di serie antologica, a se stante e pieno di trovate, forse non per tutti ma di certo tremendamente divertente per chiunque riesca a "sintonizzarsi" sulla sua lunghezza d'onda, per così dire.
Si è presa una lunga pausa ma, non preoccupatevi, ritornerà!
Con Kuandyk Kystykbayev, Elina Abay Kyzy, Erzhan Nurymbet, Mikhail Karpov, Roza Hairullina
No Stranger 2015, ma Stranger la serie coreana, 2017, disponibile su Netflix.
Il miglior k-drama (korean drama) da me visto sinora: un'unica stagione (così si usa in Corea), una storia intricatissima che si dipana lungo il corso di ben 16 episodi da oltre un'ora ciascuno e una soluzione imprevedibile.
Riesce a mantenere la suspense grazie ai numerosissimi colpi di scena ed impressiona per la cura posta nella stesura della sceneggiatura e per le ottime interpretazioni degli attori (c'è pure la Bae Doo-na di Sense8...).
La più chiacchierata serie spagnola degli ultimi anni ha fatto il colpo grosso dopo il passaggio su Netflix.
E, dico io, meno male che ci è passata!
La casa di carta, difatti, è tra le migliori serie degli ultimi tempi, specialmente la prima stagione (ma attendiamo comunque la conclusione di quella nuova prima di pronunciarci) è qualcosa di assolutamente entusiasmante: non lascia un attimo di respiro ed impressiona in più d'un occasione grazie alla quasi ineccepibile architettura narrativa che è stata imbastita.
E poi il "Professore" chi se lo dimentica? E "Tokyo"?, non ne parliamo...
Con Luca Zingaretti, Peppino Mazzotta, Angelo Russo, Cesare Bocci, Davide Lo Verde
Ok, qui qualcuno potrebbe forse avere qualcosa da ridire...
Montalbano non sarà il meglio della TV, ma di certo nel panorama alquanto sconfortante di italica generazione fa la sua sporca figura nonostante col tempo la qualità sia andata un po' declinando.
Ma, dopotutto dietro c'è Camilleri, la sua Vigata e la sua lingua (seppur qui italianizzata), quindi difficile disprezzarla, la serie! Che per altro è recitata benissimo (non che ci sia particolare bisogno di sottolinearlo...) e raggiunge, a mio modesto avviso, il culmine con l'episodio di cui sopra, Il giro di boa (mai così attuale...).
La miglior serie Netflix tratta dall'universo Marvel e probabilmente il miglior prodotto tout court tratto dai fumetti della Casa delle Idee.
Dark, violenta e complessa, ben diretta (vedere il clamoroso piano-sequenza di ben 11 minuti nel quarto episodio della 3a stagione, "Blindsided", per credere) e recitata, non assomiglia affatto alla solita "carnevalata Marvel" quindi non preoccupatevi. Fa sua la lezione di Frank Miller e si lancia su territori sconosciuti (per una serie TV di questo genere) avvicinandosi, udite udite, talvolta quasi alle vette cinematiche toccate dal Cavaliere Oscuro di Nolan.
Una grande serie, finita prematuramente causa inconfessati litigi Disney-Netflix, Daredevil si merita comunque un posto di primo piano anche perché non appare troncata sul nascere, ma presente un finale che si può anche considerare soddisfacente...
Niente erba che va a fuoco, in Weeds (2005-12) l'erba la si spaccia! "Precursore" sui generis di Breaking Bad prodotto dalla mente della Kohan dietro anche a Orange is the New Black, questa serie con protagonista Mary-Louise Parker è scorrettissima e talmente esilarante da far quasi venire le lacrime agli occhi.
Seconda serie ispanica su questa lista, Vis a vis, ingiustamente considerata una mera copia di Orange is the New Black, è un qualcosa di completamente a se stante, una serie thriller iper-avvincente, stracolma di colpi di scena e di personaggi memorabili.
Su tutti spicca l'indimenticabile Zulema, la "peggior cattiva" mai vista sul piccolo schermo ma, nonostante questo (o forse proprio per questo...) la adoriamo e veneriamo!
Con Bruce Campbell, Kiele Sanchez, RonReaco Lee, Pedro Pascal, Ilza Rosario
Michael Westen è stato bruciato, ma il divertimento è assicurato!
Burn Notice è quello che potremo definire un "comic thriller" pieno di battute esilaranti e, beh, "graziato" dalla presenza di Bruce Campbell in versione Samule Ascia, ovvero Sam Axe.
La tira forse un po' troppo lunga, ma riesce appieno in quel che si prefiggeva: ovvero far ridere.
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