Espandi menu
cerca
Nemesi

Regia di Walter Hill vedi scheda film

Recensioni

L'autore

EightAndHalf

EightAndHalf

Iscritto dal 4 settembre 2013 Vai al suo profilo
  • Seguaci 233
  • Post 59
  • Recensioni 1054
  • Playlist 35
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Nemesi

di EightAndHalf
6 stelle

Trans-ghost.

 

Lo vedi già dal volto barbuto di Michelle Rodriguez, che The Assignment è un film genuinamente inverosimile. In primo piano, portate sulla superficie, si vedono le contraddizioni di un film corporale e muscolare che parla di fantasmi, e queste contraddizioni esplodono tanto più la superficie si fa colorata, policroma, stilizzata. Come se HIll volesse andare dritto alla meta, rendendo sorprendentemente coerente tutto quanto, dall'inizio alla fine, senza una caduta di stile e senza un momento fuori dal ritmo, fuori norma, estraneo alle bizzarre, semplici, regole su cui si basa il film. Che scorre via liscio illudendo di non dire nulla. 

 

E invece The Assignment è un toccasana perché, benché orgogliosamente vecchio e old style, riesce ad apparire realmente audace, e fuori dalle visioni sempre più conformiste che ammorbano le sale cinematografiche. Forse non riesce a replicare le dinamiche e le sensazioni dei suoi vecchi film, di cui si parla sempre troppo poco, ma Walter Hill continua a sorprendere nel bel mezzo del nulla, all'improvviso, quando il genere sembra ormai destinato a filmetti che balbettano sempre la stessa estetica riciclata. Hill ricicla solo se stesso, e lo fa domandandosi se si possa fare un film "macho" con due enormi protagoniste femminili; riesce nella scommessa, perché non dà mai a vedere esplicitamente, ma suggerisce soltanto, come indugia sui corpi, sui volti, sulle apparenze, mostrando solo quello che gli interessa, portando lo spettatore a vedere solo quello che vuole vedere. Non è negata la femminilità dell'accoppiata Rodriguez-Weaver, ma è rimessa costantemente in gioco, sporgendosi verso intenzioni più profonde sottopelle. Quando la Dottoressa infatti si chiede se la sessualità coincida con l'identità, la risposta che dà è negativa: Frank Kitchen rimane uomo anche quando è in un corpo totalmente da donna. Ma non sono forse la sessualità e la sua incertezza a rendere, nel film di Hill, i personaggi più o meno fantasmatici? A partire dalla Weaver che commette nefandezze per anni senza essere scoperta e abolisce l'esposizione della sua femminilità con abiti sempre maschili (al punto da far credere allo psichiatra Shalhoub di essere una donna frustrata), fino alla Rodriguez/Frank che sulla carta riceve dalla Dottoressa una tortura psichica, e in realtà sta solo scivolando via dalla percezione altrui, eliminando via via chiunque sia consapevole della sua vera natura. Non si disdegni dunque la possibilità di vedere in Frank Kitchen una metafora intera del genere action, o del suo destino oggi: un corpo mutante che si sottrae alle ovvie percezioni, è deformato dagli scarti continui di estetica, fino a sopravvivere nonostante il mondo gli si rivolti contro in massa. 

 

The Assignment è un film convincente, che forse non decolla mai ma rimane sempre orgoglioso, testardo e ostinato, prendendosi la sua vendetta (specularmente a quella che racconta) contro il conformismo blockbuster di genere e mozzando le aspettative spettatoriali con astuzia e disciplina. The Assignment è un action della superficie e delle apparenze.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati