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The Hateful Eight

Regia di Quentin Tarantino vedi scheda film

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La recensione su The Hateful Eight

di gerkota
9 stelle

NEI CINEMA ITALIANI DAL FEBBRAIO 2016

VISTO AL CINEMA NEL FEBBRAIO 2016

 

Ottavo film di Quentin Tarantino (come troviamo scritto nei titoli di testa), The Hateful Eight (2015) non tradisce affatto le attese, come mi è capitato di leggere o sentire in alcune rare occasioni. Tutt’altro, conferma a mio avviso la geniale versatilità del regista del Tennessee (Usa) che, visto il suo personalissimo amore per il western, in questo genere a maggior ragione si sublima in trovate fantasiose e folgoranti. L’errore è fare sempre il paragone fra gli ultimi lavori tarantiniani e i capolavori che lo hanno consacrato.

 

scena

The Hateful Eight (2015): scena

 

Qui l’autore del rivoluzionario Pulp Fiction (1994) immagina e adatta al suo cinema una storia esplosiva sin dal primo secondo, in un crescendo di colpi di scena che vanno dai più classici cliché ereditati dallo ‘spaghetti western’, alla componente giallo investigativa, alla violenza a tratti extra-pulp di cui il cineasta è specialista, il tutto sublimato da un serrato e sempre brillante dialogo fra i vari protagonisti sul proscenio. Come recita il titolo stesso (letteralmente Gli otto saturi d’odio), Q.T. ficca nella stessa cigolante baita di montagna del Wyoming sbatacchiata da una fottuta tempesta di neve, un manipolo di figli di puttana della più disparata costituzione e provenienza geografica e lascia che il climax si sviluppi fino a raggiungere un sanguinario acme conclusivo. Alla corte di Tarantino si esibiscono, come spesso capita, attori di elevatissima caratura, alcuni dei quali sacri feticci del regista.

 

Jennifer Jason Leigh, Bruce Dern, Quentin Tarantino, Kurt Russell

The Hateful Eight (2015): Jennifer Jason Leigh, Bruce Dern, Quentin Tarantino, Kurt Russell

 

DALLA PARTE DEI BUONI, PER MODO DI DIRE - Kurt Russell (negli ultimi anni divenuto Babbo Natale per la mini-saga Netflix di successo Qualcuno salvi il Natale) è John Ruth 'il boia', ispiratissimo nell’ingombrante pelliccione del cacciatore di taglie la cui etica impone di consegnare vivi alla forca i manigoldi che riesce a catturare; Samuel L. Jackson (sarà il protagonista della serie tv di recentissima produzione Apple Tv, Gli ultimi giorni di Tolomeo Grey) è l’ex maggiore afroamericano dell’esercito nordista riciclatosi come bounty hunter, Marquis Warren. Come sempre S.L.J. è esaltante come soggetto brillante e logorroico, in questo caso straordinario con la pistola e senza scrupoli, che custodisce in un taschino della giacca blu una lettera vergata dal presidente degli Usa, Abraham Lincoln - di cui assicura essere amico ‘di pennino’ – che utilizza quasi fosse un lasciapassare nello spietato mondo dei bianchi nell’America di metà Ottocento; Walton Goggins (che da Q.T. aveva avuto una parte anche per Django Unchained nel 2012) è Chris Mannix, perfetto come enigmatico ed enfatico ex combattente fuorilegge sudista, razzista ma illuminato al tempo stesso, sedicente futuro sceriffo della vicina cittadina di Red Rock; James Parks (vecchia conoscenza tarantiniana, con partecipazioni di secondo piano in altri quattro film del regista) è O.B. Jackson, ottimo nei panni del burbero ma affidabile cocchiere della carrozza tiro a quattro che conduce il gruppetto al famoso “Emporio di Minnie”.

 

Samuel L. Jackson

The Hateful Eight (2015): Samuel L. Jackson

 

DALLA PARTE DEI CATTIVI, NEL VERO SENSO DELLA PAROLA - Jennifer Jason Leigh (vista nell’apprezzato Cocaine - La vera storia di White Boy Rick, 2018) è Daisy Domergue, la manigolda ammanettata a un polso di John Ruth 'il boia', bravissima nei sudici panni dell’animalesca sorella del capo di una famigerata banda di delinquenti; Demián Bichir (nel cast del bel The Midnight Sky, 2020) è Bob/Marco ‘il Messicano’, tuttofare del rifugio montano teatro della vicenda, il primo ad attirare sospetti come rimpiazzo della proprietaria Minnie; Tim Roth (sarà il protagonista di Sundown, film in uscita da noi il prossimo 14 aprile) è Oswaldo ‘Ozzy’ Mobray/Pete Hicox, teatrale immigrato britannico, che si presenta come vero boia diretto a Red Rock, anch’egli bloccato suo malgrado dall’interminabile nevicata; Michael Madsen (fedelissimo di Tarantino e intravisto anche in C'era una volta a... Hollywood, 2019) è Joe Gage/Grouch Douglas, un po’ sciupato e gonfio ma azzeccato come torvo ed equivoco mandriano ben equipaggiato di cinturone; Channing Tatum (dal 21 aprile prossimo nei cinema italiani in The Lost City, al fianco di Sandra Bullock) è Jody Domergue, troppo sacrificato e quindi sprecato nella parte del capo della spietata cricca.

 

Jennifer Jason Leigh

The Hateful Eight (2015): Jennifer Jason Leigh

 

Circoscritta ma felice la partecipazione del grande Bruce Dern (l’oggi 86enne interprete di Chicago è anch’egli divenuto da molti anni un caratterista tarantiniano), nella sciupata grigia divisa del generale del Sud, Sanford Smithers, inchiodato a una poltrona in un incarico da ‘terra di nessuno’ senza speranze eppure così polposo nel dipanarsi della trama.

 

Kurt Russell, Samuel L. Jackson

The Hateful Eight (2015): Kurt Russell, Samuel L. Jackson

 

A elevare quest’opera di Tarantino sono la bellissima fotografia (Robert Richardson) - soprattutto quella dei paesaggi innevati che propongono un’immagine meno usuale del vecchio west – la dettagliata scenografia (Yahei Taneda), i credibili effetti speciali utilizzati per le sparatorie e una colonna sonora degna di un grandissimo film (e premiata con l’Oscar 2016) firmata da Ennio Morricone, alla sua prima e ultima collaborazione con l’ex commesso di videoteca suo grande ammiratore, forse non del tutto ricambiato nella stima.

 

Samuel L. Jackson, Walton Goggins

The Hateful Eight (2015): Samuel L. Jackson, Walton Goggins

 

The Hateful Eight è un film coinvolgente dal primo minuto, con ritmo calibrato e suspence a orologeria, che paga giusto un pizzico di autocompiacimento in alcune scene di violenza che, tuttavia, sono il pregiato marchio di Tarantino. Imperdibile. Voto 8,8.

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