Trama
Nel sud degli Stati Uniti, due anni prima della guerra di secessione, lo schiavo nero Django (Jamie Foxx) è riuscito a riacquistare la sua libertà grazie a King Schultz (Christoph Waltz), un ex dentista tedesco trasformatosi in cacciatore di taglie, che gli fa da mentore e guida con la speranza che Django lo conduca fino ai pericolosi fratelli Brittle. Dopo aver imparato a destreggiarsi tra pistole e duelli, Django diventa a sua volta un ottimo cacciatore di taglie ma in testa continua ad avere un solo obiettivo da concretizzare a qualunque costo: riuscire a rintracciare la moglie e liberarla dalla schiavitù a cui la costringe Calvin Candie (Leonardo DiCaprio), il diabolico proprietario di alcune piantagioni nel Mississippi, dove gli schiavi vengono allenati per combattere l'uno contro l'altro per il puro divertimento del loro padrone.
Approfondimento
DJANGO UNCHAINED: OMAGGIO AGLI SPAGHETTI-WESTERN
Il viaggio di Django Unchained verso il grande schermo inizia intorno all'anno 2000, quando Quentin Tarantino comincia a focalizzare la propria attenzione sul personaggio di Django. L'idea di partenza era quella di raccontare di uno schiavo che diventa cacciatore di taglie, che attraversa le piantagioni per salvare la moglie e che, pur muovendosi nel sud degli Stati Uniti prima della guerra di secessione, opera in un contesto da far west. Da sempre estimatore degli spaghetti-western e, in particolar modo, del cinema di Sergio Corbucci, con Django Unchained Tarantino firma un omaggio a un genere che ha saputo rappresentare al meglio la dicotomia bene/male. Sin dal titolo, recupera una delle figure più familiari ai fan degli spaghetti western, richiamando sia quel Django interpretato nel 1966 da Franco Nero (che Tarantino ha voluto in Django Unchained per un cameo) sia tutti quei film western che, per scopi di marketing, hanno nel titolo il nome Django pur non avendo nessun personaggio che si chiami così.
DJANGO UNCHAINED: UNA STORIA D'AMORE
Dopo aver terminato la sceneggiatura il 26 aprile 2011, Tarantino recluta Jamie Foxx, premio Oscar per Ray, per interpretare il protagonista Django. Leggendo il copione, Foxx è rimasto colpito dalla brutalità con cui Tarantino descrive la schiavitù e dal coraggio con cui la storia, nonostante la brutalità di alcune situazioni, viene raccontata in maniera vera e onesta. Django, però, non si muove per abolire la schiavitù e la sua sete di giustizia nasce da una motivazione strettamente personale, dal voler ricongiungersi con la moglie Broomhilda. Il fatto che Django sia sposato apre uno squarcio intimo su un'altra delle conseguenze della schiavitù: per gli schiavi sposarsi era un tabù e il matrimonio (o la copulazione) era consentito soltanto tra l'uomo e la donna neri più forti, in grado di mettere al mondo altri schiavi forti. Ad interpretare Broomhilda è Kerry Washington, attratta dalla possibilità di far parte di un progetto che ridava dignità agli africani trattati come bestie e non come essere umani. Terzo attore nero ad entrar a far parte del cast è Samuel L. Jackson, che ha recitato per Tarantino in Pulp Fiction e Jackie Brown. L'interesse a far parte di Django Unchained per Jackson era duplice: sarebbe stato diretto nuovamente dal regista che più apprezza e avrebbe fatto parte di una storia che racconta il periodo della schiavitù senza luoghi comuni o insabbiature.
LUOGHI FUORI DALLA PIANTAGIONE
La produzione di Django Unchained comincia il 28 novembre 2011 al Melody Ranch di Santa Clarita, location familiare ai fans del genere western. Una volta di proprietà di Gene Autry, Santa Clarita è stata usata come set di innumerevoli film classici e serie televisive. Prima di cominciare le riprese, James Foxx e Christoph Waltz si sono allenati per mesi con il coordinatore degli stuntmen Jeff Dashnaw e l'addestratore di cavalli Rusty Hendrickson per imparare cavalcare nella maniera giusta e a prendere dimestichezza con gli animali che con cui avrebbero dovuto dividere il set.
Per preparare la sequenza in cui a Simi Valley il personaggio di Spencer Bennett, interpretato da Don Johnson, raduna una folla per il raid contro Schultz, il set si è spostato invece a Big Sky. Poiché la sequenza richiedeva coordinamenti complessi ed elaborati, l'intera folla è interpretata da un gruppo di stuntmen di diverse età, tre differenti generazioni di esperti di scene d'azione dotati di impeccabile tempismo, alle prese con ben 35 cavalli.
Terzo posto in cui sono state effettuate delle riprese prima di avventurarsi nel mondo delle piantagioni è Lone Pine, posto appena fuori dalla Death Valley nelle cui colline si son girati film come Una pallottola per Roy, Giorno maledetto e Alba fatale. Tra i fitti boschi di Indipendence, poco a nord di Lone Pine, avviene il primo incontro tra Django, ancora schiavo, e Schultz, il dentista tedesco trasformatosi in cacciatore di taglie sulle tracce dei fratelli Brittle. La stessa sequenza di apertura vede inoltre riunirsi sul set James Russo e James Remar, protagonisti di Cotton Club. Lone Pine con le sue rigide temperature era anche il luogo perfetto per le temperature glaciali e i paesaggi invernali che Tarantino aveva in mente di rappresentare senza dover ricorrere agli effetti digitali.
DENTRO LA PIANTAGIONE
Leonardo DiCaprio, Samuel L. Jackson, Don Johnson, Walt Goggins, Dana Gourrier, Nichole Galicia e Laura Cayouette si sono unite a Django Unchained nel momento in cui la produzione è arrivata a New Orleans, città della Louisiana dal clima quasi subtropicale. La piantagione Evergreen, sito storico a un'ora di strada dalla città, è stata trasformata nella sede della tenuta di Spencer Bennett e gli alloggi degli schiavi che si vedono nel film sono quelli che hanno ospitato realmente gli schiavi che lavorarono nella piantagione.
Dopo la prova di forza di Django con i fratelli Brittle, la produzione si sposta verso la parte esterna di Candyland, oltrepassando i campi di canna da zucchero della piantagione Evergreen. Candyland è in una grande zona pianeggiante e vista dal di fuori non lascia presagire quali siano le condizioni di vita all'interno. Gli interni di Candyland invece sono stati ricostruiti al Second Line Studio di New York. Poiché è chiaro che Calvin Candie, il personaggio di Leonardo DiCaprio (per la prima volta in un ruolo da cattivo), è una sorta di diavolo, tutto ciò che lo circonda è caratterizzato dal colore rosso.
Titolare di una piantagione di cotone che si tramanda di generazione in generazione, Calvin Candie è come un piccolo principe viziato che più del cotone si preoccupa dei combattimenti tra schiavi, "spettacolo" che si è inventato per vincere la noia e la solitudine di un impero (65 miglia di lunghezza) isolato dal resto del mondo. Detentore di molto denaro, potere illimato e una vena di pazzia che ricorda quella dell'imperatore romano Caligola, Candie governa un microuniverso caratterizzato da una complessa gerarchia, in cui spiccano le figure di Billy Crash (interpretato da Walt Goggins) e di Stephen (interpretato da Samuel L. Jackson). Stephen ha anche sviluppato con Candie un rapporto che ricorda quello che si crea tra Django e Schultz.
Note
Per Quentin, bulimico divoratore di cinema pulp e di B-Movies, non poteva non arrivare il momento del western. Ed eccolo qua quindi, un western che ha un sottotesto importante, che solo in parte rimanda alla tradizione italiana, ma che in toto porta la firma - sempre riconoscibilissima - del suo autore. Successo di critica e pubblico, nonostante il dibattito aperto e alcuni detrattori.
Trailer
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- Miglior attore non protagonista a Christoph Waltz al Premi Oscar 2103
- Miglior sceneggiatura originale a Quentin Tarantino al Premi Oscar 2103
Commenti (46) vedi tutti
Capolavoro.Ancor di più che in Pulp Fiction qui c’è l’essenza di Tarantino. Non ci si stanca di rivederlo. Ogni volta nuovi particolari. Doppiaggio italiano fantastico,da grande scuola.Grandi attori,dai protagonisti ai comprimari. Contestarlo significa non amare il western. Inutile spiegarlo.
commento di DecimoTarantino ha perso il tocco magico e sforna questa robaccia. Film con toni da commedia che lo rendono persino ridicolo. Ottimo il look di Foxx e bello il doveroso omaggio a Franco Nero. Il cameo dello stesso Tarantino? Non commento.
commento di ClochardStupendo.
leggi la recensione completa di Carlo CerutiVisto più volte, che dire.. geniale, capolavoro, film da non perdere ! Violenza, cattiveria, sangue.. tanto; inquietante e.. divertente :-) All'altezza di Pulp fiction; voto 10
commento di stokaiserEffetti sonori e visivi fantastici, le pistole fanno rumore di pistola, le pallottole fanno schizzare sangue, colonna sonora ben studiata, trama da revenge movie/exploitation, atmosfere da spaghetti western crudo, azione, sentimento, bellissima la fotografia. Sceneggiatura e regia con poche sbavature, non un capolavoro ma un film "cazzuto".
commento di Pankrazio_OUna sceneggiatura iper-arguta sostenuta da grandi interpreti, un'estetica grandguignolesca attanagliante (qualche volta persino gratuita), un meccanismo narrativo scorrevole come pochi. Tarantino omaggia gli spaghetti-western con la sua solita classe.
commento di Stefano LUn incipit strepitoso e folgorante, un ottimo film distrutto, ahinoi, da un finale enormemente deludente. Waltz immenso, come sempre.
leggi la recensione completa di 79DetectiveNoiruna serie di violenze disgustose e gratuite. Questo sarebbe grande cinema? Tarentino un grande autore? Se qualcuno riesce a spiegare con calma e raziocinio queste affermazioni, sarò tutt'orecchi. Finora ho letto solo sofismi e giravolte verbali prive di senso.
commento di gherritPeccato , poteva essere ancora meglio ...
leggi la recensione completa di daniele64165 minuti di puro piacere cinematografico.
leggi la recensione completa di laulillaCast stellare, le vicende si susseguono fra dialoghi mai banali con colpi di scena e situazioni crude create a meraviglia.
leggi la recensione completa di impurhymeStoria rimessa a nuovo da Tarantino con la presenza di Franco Nero tra l'altro ma a parte la confezione e le Interpretazioni valide,non è che ci si possa tanto rallegrare della visione.voto.4.
commento di chribio1Sublimazione del western iitaliano Un grande Quentin Tarantino che prima scrive, dirige e poi si fa saltare in aria. Finale da commozione cerebrale con la melodia di Trinità. Uno dei piu bei film del terzo millennio. I due Sergi avranno esultato fra i centoquarantaquattromila nell'etere.
commento di FabriMarteAmo Tarantino e questo film per me rappresenta l'essenza di questo regista. Continuo a rivederlo spesso e ogni volta colgo aspetti e particolari diversi, se dovessi rappresentare Tarantino in un unico film, beh direi Django!
commento di byllotFilm impeccabile, non c'è che dire, ma la violenza insistita, eccessiva e compiaciuta straripa e oscura ogni altro merito. Voto: 7.
commento di andenkoWestern impeccabile nella realizzazione, che riprende le tematiche care a Q. Tarantino conciliandole abilmente con il suo nuovo modo di fare cinema, più maturo e politicamente impegnato. Da segnalare l'interpretazione di L. DiCaprio. Piccole sbavature nel finale e in alcune scene eccessivamente grottesche. Voto 8-
commento di rickdeckardTarantino, invece di innalzare l'eroe, cerca di farlo sembrare più alto abbassando i suoi nemici
leggi la recensione completa di Utente rimosso (SillyWalter)Un grande Tarantino! Bellissimo film!
commento di Yusaku87Moscio e superficiale, la trama non è per nulla consistente e il cast, anche se di un certo livello, delude non poco. Lo stile artistico di Tarantino è fin troppo sopravvalutato. Meglio sfruttare quelle tre ore per guadare o per fare qualcosa di decisamente più interessante.
commento di liganovDjango (Jamie Foxx) potrebbe essere Spartacus, Dr. King Schultz (Christoph Waltz) potrebbe essere Gracchus, Calvin Candie (Leo Di Capri) Crassus, Broomhlida (Kerry Washington) Varinia: tutto potrebbe coincidere, ma tutto nell’era del West e delle piantagioni lavorate dai “negri”.
leggi la recensione completa di michemarSpettacolo assoluto e totale.
commento di Fiesta"kolossal" Tarantiniano
leggi la recensione completa di Furetto60A parte la trama interessante e la recitazione di Di Caprio mi è piaciuto poco altro. La violenza narrativa di Tarantino mi pare scemando e ad un certo punto ho trovato il film eccessivamente allungato. Comunque da vedere.
commento di near87Lessi una frase detta dal Tarantino : gli spaghetti western sono ad un livello superiore rispetto ai classici americani. Rimasi esterrefatto, se non la avessi letta con i miei occhi non ci avrei creduto. mai avrei guardato un western di questo signore, cioè di questo signor nessuno, ma ne fui costretto. La più grande bufala della storia del western
commento di bartwestGrandissimo film nelle prime due ore, che però crolla miseramente negli ultimi 20 minuti, dove il delicatissimo e sapiente equilibrio tra spettacolo, impegno e humor scade nella inverosimile parodia dei western spaghetti
commento di GattomammonePer la regia del genio post-moderno Quentin Tarantino, un film omaggio ad un genere che nel passato ha fatto storia, ma rinnovato con le trovate di quel folle perfezionista del suo creatore.
leggi la recensione completa di SatanettoReDelCinemaQuintino, figlio di cane, fanne altri 100 di film così
commento di sticazziTarantino giunge nei territori del grande western,genere che ha sempre adorato.
leggi la recensione completa di ezioFigata, il film di Tarantino più cattivo e disturbante che sia mai stato realizzato!Quentin riesce con citazioni western e usando questo pretesto, a raccontare il razzismo in maniera assurda e tutta sua, con un Revenge Movie strepitoso.Leonardo DiCaprio poi è qualcosa di fantastico!Favoloso.
leggi la recensione completa di Utente rimosso (AlexVale)Questo film l'ho visto ieri con un mio amico,mi è piaciuto molto e trovo che sia stato fatto in una maniera eccellente in tutti i suoi aspetti. Vi consiglio assolutamente la visione per di più se siete amanti del western.
commento di Suino48Buon ritmo e personaggi davvero divertenti. Per il resto un classico pulp con situazioni più che prevedibili. Qualche tetativo di approfondimento appena accennato.
commento di bebabi34Schizzi di sague, carne maciullata e musica eccellente, sono elementi essenziali dei films di Tarantino. Django Unchained non è il top dell'alchimia suddetta ma è un film senz'altro da vedere.
commento di enandreFilm eccellente con un cast straordinario.
commento di TalassoDifficile staccare gli occhi dallo schermo, eccezzionale
commento di griseldaottimo. ottimo. ottimo.
commento di serac19che dire… difficile fare di meglio e' un capolavoro
commento di danandre67Erano decenni che non si vedeva un film wester di tale spessore!
commento di ironsaxUn Tarantino minore, che comincia a ripetersi pur nello stravolgere. Sarebbe stato più originale rimanere nelle regole del genere. Ormai lontano anni luce da Pulp Fiction, il suo capolavoro.
commento di vera77Voto: 10Una meraviglia, forse il miglior Tarantino di sempre.
commento di mc 5Django l'eroe, Django il vendicatore, Django orgoglio negro, Django pigliatemi sul serio anche se ho un debole per gli schizzi di sangue sulle pareti.
commento di michelAmmazza quanto sparano su sto film!
commento di Blue VelveteTarantino in gran spolvero in questa pellicola in cui sfodera tutti i suoi classici colpi dopo aver però messo a lucido l'intero armamentario a sua disposizione.
commento di sigourneyrulesPrendi uno spaghett-western, portalo nel 2013, mischialo con una colonna sonora da far godere le orecchie, amalgama il tutto con tanto Tarantino al termine metti su tanto Pulp.Buona Visione
commento di Stefano82Probabilmente il miglior Tarantino dopo Pulp Fiction (e Le iene).
commento di Tex MurphySemplicemente fantastico.
commento di leporello***** ********* **** ** ***** interesse al film, magnifica la sua interpretazione, Tarantino non malvagio ma certo non memorabile come altre volte.
commento di Bunker74