Regia di Gareth Edwards vedi scheda film
Dopo la non convincente rinascita del 1998 sotto la regia di Roland Emmerich,e nonostante il remake di "King Kong" del 2005 non avesse raccolto i risultati commerciali sperati (ma resta un film notevole), ecco una nuova versione di "Godzilla",affidata all'emergente Gareth Edwards.Si sa che il mostro anfibio non è mai stato così grande,che l'esordio USA è stato più che incoraggiante,con 93 milioni incassati nella prima settimana di programmazione,e che il kolossal è dalla parte del dinosauro atomico,e che non è facile dire qualcosa di nuovo su una creatura che è un'icona non solo cinematografica,e abbiamo visto in più salse,spesso da amatori duri e puri."Godzilla" versione 2014 elude la presenza della creatura,per metà film vediamo le conseguenze dei suoi passaggi,si parla della sua esistenza ma non appare,viene rivelato a poco a poco quel che i personaggi della storia conoscono del mito della grande lucertola venuta dal mare:i mostri veri sono degli esseri colossali,figli della radiazione,insettiformi,che distruggono ogni cosa per ricongiungersi e dare il via ad una nuova stirpe di giganti che domineranno il pianeta,ma la Natura conosce gli equilibri meglio delle imposizioni che l'Uomo è uso dare a ciò che lo circonda,e Godzilla si rivelerà un alleato impensabile.Il nuovo azzeramento della saga del dinosauro marino che Ishiro Honda portò sullo schermo per primo è un blockbuster d'autore che forse scontenterà le generazioni abituate ai ritmi degli sparatutto e dei videogames più recenti:si prende i suoi tempi,con una prima parte che esplora ciò che sta in tensione per l'avvento delle creature,e una seconda che mette in scena gli scontri,ma con rarefazione,tra buio,polvere e lampi di luminosità,quasi una graphic novel in movimento.Edwards mostra di amare e avere mandato a memoria tanto cinema spielberghiano,tra il nome del protagonista Brody,il passaggio di Godzilla sotto gli umani,come "Lo squalo",il tempo che serve ad aumentare la suspence e a centellinare le apparizioni mostruose,la zona contaminata che si rivela invece una bugia come in "Incontri ravvicinati":e poi cita se stesso,vedere la sequenza in cui i due mostri radioattivi si incontrano e scambiano effusioni,come accadeva nel suo titolo precedente,"Monsters".Ben costruito ed ecologista,il nuovo capitolo di una saga ormai data per estinta sembra portare linfa nuova,ed è probabile che abbia tutte le credenziali per diventare,tra qualche anno,un nuovo classico.
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