Regia di Quentin Tarantino vedi scheda film
Che cosa volete dire ad un film del genere? Oltre due ore e mezzo che riempiono gli occhi e lo spirito tra sfacciati richiami (Franco Nero che chiede a Django come si scrive il suo nome, l'incipit sonoro dedicato al film di Corbucci e quello finale che chiude con Trinità), saccheggi veri e propri al genere western visibili in certe inquadrature e nello stile di fondo, una colonna sonora praticamente assurda con pezzi moderni che poco o nulla c'entrano col genere ed infine tanto Tarantino a suon di splatter e boiate all'americana (il duello dentro la casa che porta alla cattura di Django è totalmente assurdo, un omaggio del regista a se stesso). La trama in fondo non ha nulla di particolare, tutto è basato sulla contaminazione, sul genio (o la furbizia, se volete) di Tarantino e sulla perfezione dei dettagli (perfette le prove attoriali, impeccabili e divertenti i dialoghi, ottime le caratterizzazioni per non parlare della spiazzante colonna sonora). Insomma, questo è Tarantino nel suo massimo splendore. Zero sostanza ma tanta forma da riempire un'enciclopedia.
Ottima.
Inespressivo come sempre ma efficace nell'occasione.
Grandioso, è lui a dominare la scena fino all'arrivo di Di Caprio.
Ottima prova.
E' in cardine della denuncia razziale che permea il film, il personaggio più dissacrante. Molto bravo.
Grazie Quentin, per avergli dato così poche battute.
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