Regia di John Luessenhop vedi scheda film
Pellicola che non brilla di luce propria, i rimandi sono parecchi, ma comunque apprezzabili (“Heat” sul finale è richiamato per più di un motivo, sia per il luogo che per la situazione), ma che in un contesto da ricerca basilare di un pubblico vasto sa comunque coprire un ampio raggio di aspetti.
Una banda di rapinatori super organizzati mette da tempo a segno un grande colpo all’anno.
Uno è appena stato assestato, quando arriva una dritta per farne un altro a brevissimo termine e pure il più grosso di sempre, in grado di sistemare tutti a vita.
Tra più di una titubanza il piano viene progettato, ma c’è qualcuno che vuole giocare sporco, mentre i poliziotti sulle loro tracce sono agguerriti, nonostante anche tra di loro emergano storie non proprio edificanti.
Pellicola che è un mix tra azione, heist movie e pure qualcosa di più strettamente umano, destinata ad un ampio pubblico (quindi smaccatamente commerciale), ma che non rinuncia affatto a strizzare l’occhio a chi invece cerca un prodotto in grado di soddisfare diversi punti di vista.
Così si parte a tutta velocità, una super rapina e subito dopo una carrellata su tutte le umanità chiamate in causa, da una parte e dell’altra della barricata.
Oltre alla banda collaudata, c’è il ritorno di un personaggio pericoloso ed ammaliante (la sua offerta è succulenta), ma soprattutto ho apprezzato il lato umano delle vicende dei due poliziotti (Matt Dillon si mette a “nudo” senza nessuna difficoltà, Jay Hernandez invece ha il suo momento di gloria), ma non solo, infatti si cerca di dare profondità a più personaggi (i rapporti nella banda, l’amore per uno di loro, il senso di fratellanza del personaggio di Idris Elba verso la sorella tossica che lo metterà in pericolo fino alla fine), pur senza dimenticare affatto il contesto “action”.
In questo modo il glamour (il cast vanta parecchi nomi conosciuti seppur non ci sia una stella assoluta) si associa ad altro, certo il meccanismo ha qualche scricchiolio, ma poi il tutto è gestito con la dinamicità necessaria per andare sempre oltre senza nemmeno rischiare di essere troppo superficiali (per quanto un po’, per forza di cose, lo sia).
E l’ultima mezz’ora si fa seguire col fiato sospeso, i confronti risolutivi non mancano e sono avvincenti per quanto non filanti a 360°.
Rimane così un buonissimo film d’intrattenimento ed un discreto prodotto nel complesso, non per palati strettamente fini, ma vivace, articolato il giusto e con una buona predisposizione a far entrare lo spettatore nel vivo della vicenda.
Cinetico.
Scolastico, in quanto attinge da più parti, un pò superficiale, ma trova il ritmo giusto creando un ibrido tutt'altro che stellare, ma complessivamente in grado di offrire uno spettacolo discreto.
Piuttosto scontato, evidentemente senza auto a tutta velocità (anche se una bella scena al volante ce l'ha, ma niente velocità, solo scontri) si sente un pò a disagio.
Un pò piatto.
Meglio di altre volte, ma non ci voleva neppure poi tanto.
Personaggio discreto, risultato interpretativo dignitoso.
La classe non è acqua ed il suo navigato volto è perfetto per la sua parte da poliziotto integerrimo e scorbutico (per cui poco apprezzato e capito).
Più che discreto.
Decisamente sotto utilizzata, peraltro tenuta molto lontana dalle scene action che più colte la hanno esaltata nel recente passato.
Peccato.
La sua stazza notevole ben si presta al suo personaggio che è chiamato anche ad avere un'umanità contrastata tra rapine e famiglia.
Discreto.
Un pò anonimo per larghi tratti, ma ha anche un paio di momenti dove può fare qualcosa in più.
Pienamente sufficiente nel complesso.
Non è certo lui a spiccare tra gli altri.
Sufficiente.
Sufficiente.
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