Regia di Todd Field vedi scheda film
Ottimo film,ottime le interpretazioni,sorprende che malgrado le diverse nomination, non abbia vinto niente.
Tratto da un romanzo di Tom Perrotta, mette al centro dell’attenzione le piccole comunità e le sue dinamiche apparentemente serene che covano in realtà tensioni famigliari, violenze e rancori, pronti a sfociare in tragedie, nel registro narrativo ricorda "American Beauty" o "Revolutionary roady"
La sceneggiatura si sofferma sull’analisi dei personaggi, dei loro comportamenti e dei loro sguardi con stile lucidissimo e acuto,coadiuvata da una voce narrante fuori campo, che spiega e commenta fatti e atteggiamenti di tutti i personaggi.
La sequenza d’apertura del film mostra l’interno della casa della madre di Ronnie, stipata di statuine di bimbi ordinatamente disposte e di orologi il cui ticchettio riempie le stanze della dimora,dando l'impressione di presentare un mondo tranquillo e in equilibrio, ma solo in apparenza.
Perchè Sarah si abbandona all’adulterio con il medesimo superficiale slancio di una bimba, davanti a una giostra e lo stesso fa Brad, che ignora le responsabilità da adulto, per incontrare Sarah, per giocare a basket con amici o guardare con eccitazione invidiosa gli skateboard per strada.Per quanto riguarda Ronnie, oltre che sgradevole depravato, è anche una sorta di vittima di pulsioni malate, che non riesce a controllare,perchè in sostanza non è in grado di sviluppare una sana coscienza sessuale,afflitto da una psiche distorta e da un legame morbosamente edipico con la madre.Il suo rapporto con Larry,radiato dalla polizia per aver ucciso un ragazzino di tredici anni assolutamente innocente, è controverso,il suo odio verso Ronnie non è altro che rancore verso il suo sè peggiore, che non ha mai assolto,attraverso un perverso gioco di "transfer"
Solo la tragedia finale, ricomporrà, forse,il finale è aperto, le vite di questi "little children",restituendoli alla realtà quotidiana, quando il dramma avrà la meglio sull’odio cieco e bieco.
Sorstenuti da una solida sceneggiatura, tutti gli interpreti sono bravissimi, in particolare Kate Winslet perfetta nel ruolo di una giovane donna un po’ trasandata, una moderna Madame Bovary, personaggio non a caso citato nel film, al quale peraltro la protagonista,"in qualche modo" s'ispira,che brilla negli incontri con il vichingo Patrick Wilson,ammirato da tutte le sue amiche, marito di una compassata Jennifer Connelly. Straordinaria la performance di Jackie Earle Haley, che disegna con grande "pathos" un personaggio rivoltante,ben guidato da Field, che lo connota negativamente, ma senza scivolare nella sua demonizzazione,lasciandogli comunque uno scampolo di dignità,quella che userà per lo scellerato ma forse inevitabile gesto dell'autoevirazione.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta