Regia di Todd Field vedi scheda film
Di film drammatici ne escono tantissimi ogni anno, ma raramente riescono a comunicare tante sensazioni come invece è in grado di fare questa pellicola diretta con maestria da Todd Field nel 2006 e rimasta invisibile da noi fino quasi ad oggi (l’ho recuperata sui canali di Premium).
Davvero un film notevole per storia, ma anche per molte rappresentazioni che il regista riesce a fornire.
Un pericoloso molestatore (Jackie Earle Haley) è stato appena rilasciato, così le tranquille famiglie del suo quartiere sono in subbuglio.
Sarah (Kate Winslet) porta al parco la sua piccolina e lì trascorre il tempo con altre madri, tutte metodiche, normali, fintamente felici, fino a quando arriva, o meglio dire torna, il “bello del ballo” (Patrick Wilson) e sconvolge la sua vita.
I due trascorrono le giornate estive insieme con i rispettivi figli, mentre i consorti lavorano, lasciandosi alle spalle le insoddisfazioni della vita coniugale, e non solo, ritrovando se stessi.
Ma il tempo passa, la voglia di cambiare radicalmente vita affiora, mentre il molestatore viene molestato da chi (Noah Emmerich) ha deciso di tenerlo d’occhio a nome di tutti, ma anche lui non se la passa molto meglio.
Todd Field racconta una storia densa e riesce a calibrare come si deve un racconto che spazia su più soggetti e temi senza far affievolire l’attenzione e regalando gradite sorprese (visto il titolo e l’inizio mi aspettavo tutt’altro, ma meglio così).
I personaggi principali sono trattati con tutte le attenzioni del caso (molto bene, grazie anche ad attori bravi se non addirittura bravissimi), mentre ci sono una manciata di scene assolutamente di grandissimo livello ed impatto:
- tutta la sequenza della piscina con il maniaco che mentre sfiora i bagnanti scatena un fuggi fuggi, mentre alla sua uscita tutto torna come prima in un batter di ciglio;
- la discussione su Madame Bovary, che si alterna con le immagini di sesso tra i due protagonisti, mentre la donna della middle class americana sembra vivere in un altro mondo;
- la cena dove si ritrovano le due coppie e si sospetti si fanno insistenti;
- l’uscita di casa del maniaco che si ritrova, con ripresa dall’alto, una gigante scritta “evil” sul ciotolato-.
Ma in realtà ce ne sarebbero molte altre da citare, va dato merito al regista di essere riuscito a far sentire la sua mano in un genere in cui spesso ciò non avviene, riuscendo peraltro nell’impresa di utilizzare più volte la voce narrante che in questo caso non ammorba bensì riempie le scene.
Peccato solo per un finale che non mi convinto del tutto, diciamo non all’altezza del resto, sia per le scelte della storia sia per un taglio all’improvviso divenuto meno pungente.
Ciò non toglie che il complesso sia di buonissima fattura, direi per certi versi quasi sorprendente (come lo è il significato del titolo che diviene più chiaro dopo aver visto il film), solo qualche dettaglio in più e lo avrei annoverato tra i film più belli degli anni 2000.
Molto bello e assolutamente coinvolgente.
Prova di spessore, oltre ad avere affrontato più temi con sicurezza e caparbietà, è riuscito anche a costruire diverse scene in cui la sua mano è anche tecnicamente evidente. Perde qualche colpo solo nel finale, ma nel complesso la sua è una prova molto buona.
Davvero suntuosa, conferma per l'ennesima volta di un talento cristallino e che ben si presta a ruoli complicati, nei quali le emozioni e le situazioni si accavallano, che poche altri attrici sarebbero anche solo in grado di affrontare. Coraggiosa, determinata, sognatrice, ma anche terribilmente la donna della porta accanto.
Non l'avevo mai visto così in palla. Non diventerà un mostro sacro, ma inserito nel contesto giusto si fa valere.
Bellissima, personaggio un pò defilato, ma riesce comunque a non assare inosservata (nella scena della cena è molto brava nel suo scrutare la situazione).
Caratterista di sicuro affidamento, qui in uno dei suoi migliori ruoli.
Prova di grande spessore, tratteggia in maniera incredibile un maniaco al contempo addolorato per quello che purtroppo è, e che non può evitare di essere. E nella parte finale è semplicemente da pelle d'oca.
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