Regia di Cru Ennis, Lee Roy Kunz vedi scheda film
Sulla falsariga del classico "Il presagio" (1976), un horror che tratta il tema satanico dell'Anticristo e, al tempo stesso, del Secondo Avvento. Un argomento poco originale ma proposto in un'impeccabile versione, molto curata esteticamente e ben diretta.
San Pietroburgo (Russia). Suor Yulia (Maria Vera Ratti) è tenuta sotto stretta osservazione in quanto manifesta disturbi psicologici e comportamentali tali da far pensare a una possessione demoniaca. La situazione si fa drammatica allorché la donna rimane incinta - immacolata - di due gemelli, ai quali vuol dare per nome Samuel e Jacob. Il caso viene assegnato a padre Fox (Lee Roy Kunz) mentre, dato l'interesse del Vaticano, da Roma giunge il cardinale Russo (Alexander Siddig). Secondo padre Saul (Thomas Kretschmann), illuminato da testi profetici, Yulia sta per partorire l'Anticristo e il Messia - ossia un bambino che crescendo promuoverà il Male, a differenza del fratello che perseguirà il Bene -, motivo per cui spinge per sottoporre la donna a un aborto forzato. Data la situazione Padre Fox, il cardinale Russo e Yulia fuggono raggiungendo Tallin (Estonia), ospiti nella baita di Laura (Jaune Kimmel), fidanzata di Fox.
Scritto, prodotto e diretto da Cru Ennis e Lee Roy Kunz (quest'ultimo anche interprete nel ruolo di padre Fox), Deliver Us è il classico horror a tematica religiosa, sulla scia del filone "Anticristo", alla Omen (Il presagio, Richard Donner, 1976). Inizia in maniera piuttosto contorta, proponendo un sacrificio multiplo (a base di decapitazioni e scorticamenti) compiuto da una setta zoroastriana capeggiata da padre Saul, il cui volto deforme (presenta una vistosa ferita al lato destro) è quello dell'ottimo attore tedesco Thomas Kretschmann (presente in due pellicole di Dario Argento: La sindrome di Stendhal e Dracula 3d). Pur se poco in linea con il racconto che seguirà, l'incipit è suggestivo e offre, come poi accadrà verso la fine, scene granguignolesche molto realistiche e d'effetto. La sceneggiatura è basata su un argomento risaputo (con la geniale variante di offrire un doppio parto - su un treno in corsa - che vedrà Yulia dare alla luce Cristo e l'Anticristo al medesimo istante, neonati da gravidanza gemellare), si sviluppa in maniera prevedibile (inseguimento e fuga), tuttavia colpiscono la serietà con cui i due autori hanno realizzato il film, la scelta di perseguire soluzione di continuità narrativa grazie all'irruzione di visionari incubi vissuti, e in un caso persino condivisi, dai due protagonisti (padre Fox e suor Yulia), nonché l'impressionante cinematografia che rende questo prodotto (di fatto underground) più simile a una produzione ad alto budget. Oltre alle valide interpretazioni (a cominciare da quella dello stesso Lee Roy Kunz, veramente un ottimo attore, proseguendo con l'italiana Maria Vera Ratti nei panni di Yulia), sono da apprezzare la fotografia dai toni spenti tendende al grigio e al seppia, la movimentata cinematografia, anche aerea, di Isaac Baumann e le suggestive scenografie di Anna-Liisa Liiver. Un horror che riesce a svolgere egregiamente il suo compito, merito soprattutto della coppia Ennis/Kunz: due produttori agli esordi dietro la macchina da presa, eppure capaci di ottenere un bel risultato per aver dedicato tutta la loro passione (e anche una discreta tecnica cinematografica) nel tentativo di proporre una storia certamente nota, ma in una veste grafica nuova e affascinante.
"Di tutte le religioni, quella cristiana è senza dubbio quella che dovrebbe ispirare più tolleranza, sebbene fino ad ora i cristiani siano stati i più intolleranti tra gli uomini."
(Voltaire)
Trailer
F.P. 11/10/2023 - Versione visionata in lingua inglese, estone, russo (durata: 103'31") / Date del rilascio: USA e Polonia (streaming), 29/09/2023; Russia, 30/11/2023
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