Regia di Margherita Buy vedi scheda film
AnnaBì (Buy) ha la grande occasione per uscire dalla nicchia, pur sempre di grande successo, delle fiction televisive: quella di andare a recitare per un grande regista coreano. Ma la paura di prendere l'aereo è troppo grande e l'opportunità sfuma. Mossa, da un lato, dall'invidia verso l'attrice che le soffierà quel posto (Ricci) e, dall'altro, dal desiderio di accompagnare la figlia (Caterina De Angelis, sua figlia anche nella vita) in trasferta di studio negli States, AnnaBì decide di frequentare uno psico-corso con altri aviofobici come lei. Tra questi, c'è un critico cinematografico che la detesta (Ragusa).
Dopo attrici come Valeria Golino, Paola Cortellesi, Micaela Ramazzotti, Jasmine Trinca e Pilar Fogliati, anche Margherita Buy non ha resistito all'irrinunciabile richiamo del posto dietro alla macchina da presa. Un esordio del quale, a 62 anni e dopo un'onorata carriera come attrice, davvero non si sentiva il bisogno. La commedia prodotta a sei mani con Doriana Leondeff e Antonio Leotti, infatti, è così "scritta" da essere legnosa, con il montaggio che segue costantemente lo scambio delle battute, senza mai lasciarle fuori campo. Ma è la pochezza dell'operazione - che ha tutte le sembianze dell'autoanalisi - a lasciare ancora più perplessi. Il film, infatti, incede per stereotipi e situazioni telefonate, troppi malriposti morettismi e un product placement (di ITA-Airways) sgraziatamente incalzante, non riuscendo mai a decollare davvero.
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