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Ghostbusters: Minaccia glaciale

Regia di Gil Kenan vedi scheda film

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La recensione su Ghostbusters: Minaccia glaciale

di YellowBastard
5 stelle

I remake/reboot sono sempre operazioni piuttosto rischiose, soprattutto quando riguardano franchise entrati di diritto, giustamente o meno, nella storia del cinema.

Molti dei più recenti tentativi di attualizzare certe saghe del passato si sono concluse con dei clamorosi fallimenti o, nei casi migliori, con pellicole spesso divisive.

Gli esempi si sprecato, da Star Wars/Guerre Stellari all’ultimo Terminator, da Men in Black: International del 2019 e La Mummia del 2017 in molti hanno faticato a (ri)entrare nuovamente nei favori del pubblico.

La saga di Ghostbusters ci ha provato addirittura due volte a reiventarsi, prima nel 2016 con il deludentissimo remake al femminile di Paul Feig e, quindi, nel 2021 con il più dignitoso Ghostbusters: Afterlife, in italiano Legacy.

 

Who Is The Villain In Ghostbusters: Frozen Empire? Everything We Know (So  Far)

"...E chi chiamerai?"

 

Diretto da Jason Reitman, figlio di quell’Ivan regista delle pellicole originali, in Ghostbusters Legacy aveva avuto gioco facile abbracciando completamente lo stile Stranger Things e il revival anni Ottanta ormai imperante e, pur tradendo in parte la verve caustica del Saturday Night Live dell’originale, riusciva a reggerne comunque il confronto grazie a degli ottimi interpreti e a una sceneggiatura capace di maneggiare nostalgia (canaglia) e innovazione (familiare) con una certa lungimiranza, ma anche di ampliare una mitologia originale ancora tutta da scoprire, e che si prestava perfettamente a operazioni di questo genere.

 

Lo stesso meccanismo viene parzialmente riutilizzato anche in Ghostbusters - Minaccia glaciale, la regia passa nelle mani di Gil Kenan, già co-sceneggiatore di Legacy insieme a Jason Reitman, che rimane invece come produttore e Deux Ex machina dell’intera produzione.

Il gruppo di lavoro del film precedente rimane quindi praticamente lo stesso, autori e cast compreso, ma il risultato finale risulta comunque piuttosto confusionario, infarcendo il film di camei e citazioni al classico del 1984 e per quanto sia sempre bello rivedere in scena i vari Bill Murray, Dan Aykroyd, Ernie Hudson e Annie Potts (e William Atherton) tutti questi ritorni risultano alquanto posticci, con un team di Acchiappa fantasmi così allargato, tra vecchi amici e new entry, che non permette però di approfondire nessuno dei personaggi, inoltre il continuo alternarsi di diverse linee narrative separate tra loro, interconnesse a fatica e che si incontrano soltanto nel finale, risulta troppo prevedibile per un intreccio a volte addirittura irrazionale nel suo evolversi.   

 

E se il primo film del’84 di Ivan Reitman era stato un caso unico di combinazione perfetta di circostanze e talenti che neppure il sequel, in realtà piuttosto brutto, era riuscito cinque anni dopo a replicare, qualcosa del genere è successo anche conn Legacy, un episodio (fortunato?) straordinario per la sua unicità, più una lettera d’amore ai fan che non un vero e proprio sequel, e con a sua volta un sequel paradossalmente più freddo e anonimo, quasi un (goffo) tentativo di accorpare tra loro più cliché (e personaggi) possibili in un revival dal forte sapore commerciale, ancora più dello stesso Legacy.  

 

Il nuovo Trailer di Ghostbusters: Minaccia Glaciale - Gogeek.it

"Manca ancora qualcuno?!"

 

Come dichiarato dagli stessi autori una specie di versione in live action de The Real Ghostbusters, il cartone animato ispirato ai film originali e andato in onda tra l'86 e il '91, che forse può aver presa in un pubblico di adolescenti ma che ai fan di vecchia data può lasciare l’amaro in bocca.

 

Forse, a riguardo, poteva funzionare meglio come serializzazione televisiva perché al film sembra proprio mancare il tempo e lo spazio per respirare.

Non rallenta mai, passando da una storia all’altra senza soluzione di continuità e sullo schermo succede sempre qualcosa ma raramente è qualcosa di veramente interessante, coinvolgente o sorprendente.

Imbastisce uno scenario più allargato, aggiunge nuovi personaggi e costruisce dei presupposti per un immaginario più intrigante, per direzioni anche nuove e/o insolite ma rimanendo sempre e comunque (solo) in superficie, potenzialmente anche interessante ma mai sviluppato a dovere.

E come se fosse un film di transizione ma senza riuscire a spiegare dove questo dovrebbe portare.

 

È questo il problema maggiore di Minaccia Glaciale.

C’è veramente tanta, troppa, carne al fuoco, risultando però deficitaria in troppi dei suoi aspetti, dalla narrativa alla messa in scena, dalla computer grafica, piuttosto altalenante, alla caratterizzazione dei personaggi, dai vecchi acchiappa fantasmi (solo Dan Aykroyd, Ernie Hudson e William Atherton hanno un ruolo, seppur minore, mentre Bill Murray e Annie Potts hanno solo camei) a quelli nuovi (come sopra soltanto Paul Rudd e Mckenna Grace sono relativamente importanti, Carrie Coon e Finn Wolfhard hanno invece ruoli piuttosto minori mentre Logan Kim e Celeste O'Connor fanno solo atto di presenza) e delle new entry (Kumail Nanjiani nel personaggio più interessante e riuscito, forse perché più vicino come comicità a quella del SNL, la "fantasmino" Emily Alyn Lind, il sempre simpatico Patton Oswalt e James Acaster.

Un carico di intenzioni, di attese e di “fantasmi” (del passato) evidentemente troppo pesante persino per i “veri” Acchiappa fantasmi.  

 

Il trailer di Ghostbusters: Minaccia Glaciale - Fantascienza Italia

Ah, giusto. E' tornato pure lui.

 

VOTO: 5

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