Un'insegnante accetta un incarico presso una prestigiosa scuola superiore e stringe un forte legame con cinque dei suoi studenti. Un rapporto che prenderà presto una china pericolosa.
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Il film si apre con una scena che mi ha ricordato la finta partita a tennis con cui Antonioni conclude Blow up: in un salotto in cui predominano i colori gialli e kaki, alcuni ragazzi – vestiti con “divise” degli stessi colori, spostano in silenzio le poltrone e i tavolini, sedendosi, infine, per illustrare le futili ragioni che li hanno spinti a… leggi tutto
La signorina Novak fa parte del corpo docente, in qualità di nutrizionista, di un prestigioso istituto scolastico di una nazione del Nord Europa. Le vengono assegnati alcuni studenti desiderosi, per migliorare loro stessi o guarire patologie, di modificare le loro abitudini alimentari. L'insegnante propone soluzioni via via più incisive, riducendo il numero di ragazzi interessati e… leggi tutto
In una scuola privata d'élite frequentata principalmente da appartenenti alla fascia di popolazione più ricca del Paese, su invito del consiglio dei genitori viene assunta ad insegnare la giovane Miss Novak, esperta di "alimentazione consapevole" al cui corso partecipa un numero ristretto di studenti iscrittisi per le più svariate ragioni (dalle inquietudini ecologiste a… leggi tutto
La signorina Novak fa parte del corpo docente, in qualità di nutrizionista, di un prestigioso istituto scolastico di una nazione del Nord Europa. Le vengono assegnati alcuni studenti desiderosi, per migliorare loro stessi o guarire patologie, di modificare le loro abitudini alimentari. L'insegnante propone soluzioni via via più incisive, riducendo il numero di ragazzi interessati e…
leggi tuttoLa Hausner fa pochi film, ma quando si decide a raccontare le sue storie al limite fra realtà e misticismo, difficilmente lascia indifferenti. In fondo la Hausner è un Seidl che ce l'ha fatta, nel senso che il suo compatriota, decisamente più bravo, è rimasto (e rimane) nella nicchia mentre lei, rubacchiando un po' la sua idea di Cinema, è riuscita a farsi…
leggi tuttoInsegnante nutrizionista fuori di testa/alunni irretiti/mangiare poco e' meglio/si puo' anche non mangiare/tragica fine In una scuola privata viene assunta una nutrizionista per insegnare agli alunni che vorranno, come mangiare "consapevolmente". Quello che Novak insegna all'inizio del suo programma sono solo buone cose, non c'e' bisogno di mangiare cosi' tanto come siamo abituati, si puo'…
leggi tuttoUna guru della cosiddetta "alimentazione consapevole" (Mia Wasikowska, dall'inquietante sorriso), assoldata come insegnante in un istituto altolocato, educa gli alunni a... smettere di mangiare. La struttura a "parabola morale" seguita dal film, tipica – purtroppo, verrebbe da dire – di tanto horror di oggi, art house e non (si veda, ad esempio, anche Swallow, incentrato sul…
leggi tuttoIl film si apre con una scena che mi ha ricordato la finta partita a tennis con cui Antonioni conclude Blow up: in un salotto in cui predominano i colori gialli e kaki, alcuni ragazzi – vestiti con “divise” degli stessi colori, spostano in silenzio le poltrone e i tavolini, sedendosi, infine, per illustrare le futili ragioni che li hanno spinti a…
leggi tuttoIn una scuola privata d'élite frequentata principalmente da appartenenti alla fascia di popolazione più ricca del Paese, su invito del consiglio dei genitori viene assunta ad insegnare la giovane Miss Novak, esperta di "alimentazione consapevole" al cui corso partecipa un numero ristretto di studenti iscrittisi per le più svariate ragioni (dalle inquietudini ecologiste a…
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di Redazione
Dopo il continuo procrastinare, è finalmente arrivato il momento di The Marvels. Il film è uscito già da un giorno in 559 sale, guadagnando 280.000 euro in una classifica parziale nella quale si…
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Commenti (7) vedi tutti
Tra verità e panzane, risulta freddo, didascalico, a tratti noioso. Orribile e fastidiosa la colonna sonora.
commento di gruvierazCome già successo con "Hotel" e "Little Joe", Jessica Hausner ci immerge in storie "strane" poste al limite di un universo distopico. "Club Zero" usa la metafora del cibo per dare soluzioni visive al rapporto psichico tra mente e corpo. Il risultato è interessante anche se la ricercata atmosfera straniante non sempre viene gestita adeguatamente.
commento di Peppe Comunebullshit...
commento di leporelloRagazzi e ragazze adolescenti succubi delle convinzioni di una strana nutrizionista, assunta in una scuola per migliorare il loro benessere fisico e il loro rendimento scolastico. voto 5
leggi la recensione completa di filmistaLa struttura a "parabola morale" seguita dal film, tipica di tanto horror di oggi, art house e non, è in questo caso la base di una metafora delle dinamiche di radicalizzazione che imperversano sui social.
leggi la recensione completa di IlGranCinematografoL’ultimo film di Jessica Hausner appare la conclusione di un percorso - trilogia sul tema della fede, che la regista analizza criticamente nei suoi diversi aspetti, nel 2009 in Lourdes - ia fede religiosa; in Little Joe (2019) - la fede scientistica; in Club Zero - la fede diffusa dai "social" nella parola dei ciarlatani...
leggi la recensione completa di laulillaQuesta recensione non vuole essere semplicemente un'analisi del presente film, quanto un avvertimento sui pericoli di un'era sempre più conformista e massificata e delle sirene ideologiche che rischiano di minare alla base la nostra società.
leggi la recensione completa di George Smiley