Espandi menu
cerca
Challengers

Regia di Luca Guadagnino vedi scheda film

Recensioni

L'autore

Gangs 87

Gangs 87

Iscritto dal 12 ottobre 2010 Vai al suo profilo
  • Seguaci 48
  • Post -
  • Recensioni 1122
  • Playlist 32
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Challengers

di Gangs 87
9 stelle

Tashi è una promessa del tennis, una predestinata. Ma un grave infortunio mette fine alla sua carriera prima di cominciare. La ragazza, diventata ormai donna decide di allenare Art, suo marito, trasformandolo in un professionista imbattibile (o quasi). Quando Art attraversa un momento di crisi, Tashi lo convince a giocare un torneo minore ignara che a concorrere ci sarà anche Patrick ex fidanzato di Tashi nonché ex migliore amico di Art.

 

Forse solo Guadagnino poteva riuscire, a raccontare l’amore, utilizzando un triangolo attraverso il racconto di una partita di tennis. La diffidenza ha animato la pre-visione di questa “stramba” pellicola mi era difficile capire cosa c’entrasse il tennis con la storia che Guadagnino intendeva tessere e invece, minuto dopo minuto, a partire già dalla prima inquadratura, l’ultima pellicola di Luca Guadagnino mi ha conquistata, riuscendo a calamitare la mia attenzione per tutta la durata della pellicola.

 

Gran parte dell’attrattiva del film risiede nelle inquadrature che compongono la trama a suo modo banale. Il connubio tra il modo di fare cinema di Guadagnino e il metodo che decide di utilizzare per raccontarci una storia d’amore, di tradimento e di vendetta, come molte prima di questa, è la caratteristica seducente che differenzia questo film dagli altri.

 

Il tennis, viene utilizzato come metro di paragone delle esistenze dei tre protagonisti principali (tutti e tre attori a dir poco eccellenti nei ruoli assegnatigli) i cui destini si intrecciano e confondono più volte, capovolgendo in certi casi situazioni che sembravano ovvie, proprio come accade in una partita avvincente.

 

Anche i ruoli vengono invertiti e capovolti più volte. Se inizialmente a condurre il gioco è Tashi che con la sua essenza seducente scombina l’amicizia di Art e Patrick, che umilmente si sottomettono non solo alla sua bellezza ma anche alla sua bravura innata eppure così labile; da un certo momento in poi sembra essere Patrick ad avere in mano le redini per poi scoprire invece che il vero manipolatore è stato sempre e solo il mite e insospettabile Art, senza dubbio il più stronzo dei tre (?).

 

È straordinaria la tensione che pervade la pellicola. Per tutto il tempo in cui Luca Guadagnino ci mostra il modo in cui utilizzare un’inquadratura in ogni sua posizione, finanche dal sottosuolo (vedere il film per credere) lo spettatore è paralizzato. Lo sguardo incollato allo schermo e la curiosità crescente di scoprire le carte, però una per volta, per godere del momento.

 

Una pellicola magnetica. Bellissima nelle inquadrature più assurde (alcune da pelle d’oca), che non sbaglia colonna sonora né fotografia. A volerci trovare un difetto diciamo che non è apprezzabile il sentimentalismo che anima il rapporto di Tashi e Patrick che contrasta in modo netto l’opportunismo che invece è chiaro essere uno dei protagonisti più influenti e onnipresenti del film, subdolo si aggira silente nei mendri dell'animo umano che manovra come la più malleabile delle marionette.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati