Regia di Luca Guadagnino vedi scheda film
Luca Guadagnino porta oltre oceano le proprie influenze mediterranee, narrando un Ménage à trois capace di fare impallidire qualunque commedia o dramma pseudo sentimentale e parlando al tempo stesso di uno sport che non sempre ha incontrato i favori del pubblico cinematografico, ma che oggi è forse più pronto, almeno alle nostre latitudini, a seguirlo grazie alle evoluzioni sotto rete di Jannik Sinner.
Lo sceneggiatore esordiente Justin Kuritzkes, anche autore del soggetto, annoda e snoda la trama in una perenne analessi che fa rimbalzare gli eventi avanti e indietro nel tempo. Mantenendo però centrale la vita affettiva e sportiva dei protagonisti cresciuti a “pane e tennis” prima che Tashi – la ventisettenne Zendaya stella serie TV, su tutte Euphoria (id.; 2019), alternate con blockbuster, è il caso dei due capitoli della saga di Dune – promessa cresciuta sportivamente a Stanford, infranga i suoi sogni a causa di un ginocchio malandato. Passando successivamente ad allenare e frequentare prima Patrick, il 34enne Josh O’Connor, visto in The Crown (id., 201-2020) e La chimera (id.; 2023) di Alice Rohrwacher, e successivamente sposandosi e allenando il suo amico Art, lo statunitense Mike Faist, già protagonista di West Side Story (id.; 2021).
L’anima del film è proprio racchiusa nell’insieme di sentimenti contrastanti che uniscono i protagonisti. La manipolatrice Tashi che ha dovuto rinunciare ai suoi sogni di gloria e che ha cercato per questo di spronare l’uno e poi l’altro verso una carriera carica di quei successi ai quali lei ha dovuto abbandonare. Non trovando probabilmente in Patrick un alleato pronto a tutto, anche con lei e in termini affettivi, pur di vincere. Ma trovandolo invece in Art, con il quale ha messo su ‘un’impresa tennistica’ e una famiglia con prole al seguito. A tale proposito il Challenger del titolo si riferisce a quei tornei minori e a inviti necessari ai partecipanti per accedere ai tornei più prestigiosi del circuito ATP. E sarà proprio in uno di questi tornei che i due vecchi amici si incontreranno: l’uno ancora desideroso di provare a diventare un tennista famoso, e l’altro che è stato iscritto dalla moglie per rilanciare una carriera in fase calante.
Ritmo serrato e azioni di gioco spettacolari, esaltate da montaggio e dal contributo musicale di Ross e Reznor sono il plus di un film che merita di essere visto perché sa mischiare sapientemente sport e sentimenti contrastanti facendo capire sia a chi vive la pellicola sia a chi la osserva cosa sia disposto ognuno pur di raggiungere il successo.
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