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Challengers

Regia di Luca Guadagnino vedi scheda film

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La recensione su Challengers

di alan smithee
6 stelle

locandina

Challengers (2024): locandina

AL CINEMA

"-Finiamo così prima che termini la partita? -Ma parliamo di tennis?

-Qui si parla sempre e solo di tennis..."

Dopo un passato adolescenziale cameratesco e coeso, culminato con l'incontro con una splendida e dotata tennista coetanea di nome Tashi (Zendaya), che ha il talento e la testa per sfondare, due tennisti speranzosi di finire nel circuito chiuso del professionismo, trovano due strade differenti proprio grazie, o a causa, della loro splendida amica-amante.

Il biondo (Mike Faist) finisce sposato alla tennista che, infortunatasi, è costretta a ritagliarsi il ruolo di coach, trasformando il marito da tennista mediocre a campione, seppur tra alti e bassi.

 

Mike Faist, Zendaya, Josh O'Connor

Challengers (2024): Mike Faist, Zendaya, Josh O'Connor

L'amico moro (Josh O'Connor), ricco di famiglia ma orgoglioso e spiantato, dopo un brusco allontanamento dall'amico a causa della sua nuova compagna, vivacchia nella mediocrità e nell'anonimato di un tennis al limite del professionistico. Un torneo "challenger", ovvero quello che consente ai pochi giocatori di seconda fascia di rimettersi in gioco e finire nella lista degli ATP, anche se non titolati, potendo affrontare i campioni.

Tra incapacità di gestire la tensione e l'emotività dell'uno, e quella di trovare la via giusta per potersi garantire un ultimo anno di carriera di successo del.secondo, chi decide tutto è la scaltra e tenace Tasha. Nel film tutto americano che segna il ritorno in regia di Luca Guadagnino, la rete del campo da tennis è qualcosa di più di ciò che rappresenta in un contesto prettamente tennistico: essa è uno spartiacque temporale, che segna il divario tra un presente di rancori e sfiducia ed un passato che riporta a due epoche differenti e distinte.

 

Josh O'Connor, Zendaya

Challengers (2024): Josh O'Connor, Zendaya

Mike Faist, Zendaya

Challengers (2024): Mike Faist, Zendaya

Quella spensierata e goliardica contrassegnata dall'entusiasmo scanzonato della tarda adolescenza, ove il testosterone, l'istinto e la pulsione sessuale comanda più del raziocinio e non disdegna il "pensiero stupendo" (con la canzone di Patty Pravo non a caso presente nella scatenata colonna sonora) di un effervescente rapporto a tre dagli esiti irrefrenabili.

E quella della prima età adulta, ove si definiscono i destini, professionali, quindi sportivi ma anche sentimentali dei due tennisti.

E siccome il triangolo rimane solo un pensiero stupendo che dura il tempo di una notte infuocata, la scelta deve cadere su uno tra i due sportivi.

Ma questa volta l'uomo è una pedina al servizio di una Tasha mortificata da un fisico splendido certo, ma non sufficientemente abile per sostenerla nella sua perfetta strategia tattica degna di una campionessa assoluta.

 

Josh O'Connor, Mike Faist

Challengers (2024): Josh O'Connor, Mike Faist

Tutto il film quindi si giostra attorno ad un gioco sin spregiudicato di flashback che si muovono come una pallina avanti ed indietro ad uno spartiacque temporale che separa il presente dal passato e che nel film non può che essere rappresentato dalla rete.

Guadagnino gira mostrando una padronanza di direzione tecnicamente ineccepibile, giocando su ritmo pop coerente con il movimento da gioco, su ralenti astuti e sin enfatici laddove si concentrano sulle gocce di sudore nella sfida che separa due amici e due intimità fino a poco prima ritenute indissolubili. Pop ardito che ritma le bordate concitate della sfida riprese nella soggettiva della pallina scagliata come un missile da una metà campi all'altra, con stacchi mistici che vedono in colonna sonora persino un canto di chiesa tradizionale come "È giunta l'ora".

 

Zendaya

Challengers (2024): Zendaya

Mike Faist, Zendaya

Challengers (2024): Mike Faist, Zendaya

Poi non mancano le estenuanti sceneggiate di ira con rottura di racchetta in stile John McEnroe, quasi sempre rese al ralenti, baci appassionati e amplessi infuocati certo, ma in rigorosa tenuta intima sexy ma completa di bikini fasciante, per la diva Zendaya che si muove con passo da fiera e capello oscillante alla "Pantene... perché io valgo e poi ribatte risoluta al suo antagonista moro:

"È questo che tu pensi sia lui per me: una racchetta e un cazzo!

In Challengers il tennis è solo un pretesto scaltro, scelto da Guadagnino end Co. con una strategia ed un tempismo ammirevoli e dai risvolti quasi stregoneschi per come son riusciti a cavalcare l'onda del successo di uno sport che da quarant' anni pareva relegati tra gli sport elitari senza gran seguito.

In Challengers, carente di sentimento genuino o apparentemente tale di un indimenticato e struggente "Chiamami col tuo nome", alla fine della contesa, dei giochi loschi e della tattica più astuta ed egoista, vince la complicità tipica dell' amicizia, in una finale tesa fino al parossismo più ostentato che infastidisce per la prosopopea sul valore salvifico e dirimente che tale sentimento si porta dietro, ma resta comunque tecnicamente una soluzione visiva portentosa, per quanto effettata e studiata a tavolino.

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