Regia di Denis Villeneuve vedi scheda film
Consigliato?! Per chi vuole qualcosa di nuovo e autorialmente fatto bene, allora sì. Anche perchè si preannuncia una nuova saga. Un po' come il Signore degli Anelli per intenderci.
FINALMENTE, dopo circa sessant'anni, è arrivata una trasposizione del capolavoro letterario di Frank Herbert che mette d'accordo critica e pubblico in maniera più positiva che negativa. Nulla da ridire sulla versione di David Lynch del 1984, tecnicamente ben fatto nelle musiche, scenografie, effetti speciali e nella messinscena delle parti oniriche come il regista ben sa' fare, ma ahime tagliato pesantemente dalla produzione in nome del minutaggio e a discapito della comprensione della storia (De Laurentis, grazie mille...!). Inutile dire che fu un flop al botteghino, ma ciò nonostante, anche se oggi è invecchiato malino, ha mantenuto più che degno il suo titolo di cult.
E' abbastanza scontato dire che in entrambi i Dune si riscontrino molti elementi fantascientifici tratti dal libro che hanno ispirato molti altri film del genere venuti dopo, come l'intera saga di Star Wars o addirittura Matrix.
Ci prova il canadese Denis Villeneuve, regista già affermato dopo film come Arrival e Blade Runner 2049.
E da qui diciamo che nel trattare il suo Dune ne unisce l'atmosfera fredda e l'andamento lento nel susseguirsi degli eventi. La differenza stavolta è una fotografia dai toni tiepidi-chiari, una colonna sonora di Hans Zimmer azzeccata, molto asservita alle scene (nessun motivo memorabile in particolare, ma vabbè) e un numero giusto e misurato di scene d'azione chiare e molto con i piedi per terra (veritiere e senza coreografie spettacolarizzate).
Il film è lungo, ma il ritmo narrativo si mantiene molto bene, massimo solo due volte cala, ma in questo tipo di narrazione ci può stare.
Effetti speciali bellissimi e ben curati, legati bene ai paesaggi desertici e alle scenografie in CGI e non. In particolar modo belli d'impatto gli scudi usati dalle navi spaziali e da carico giganteschi e dai personaggi nei combattimenti e, ovviamente, i vermi della sabbia.
Momenti epici, di tensione e di pathos ce ne sono parecchi e incollano lo spettatore più curioso fino alla fine. Quasi come a dire:" E' già finito!?".
La storia narra di un futuro molto lontano in cui la razza umana ha colonizzato l'intero universo, trasformandolo in un impero galattico. Diverse casate smistate in altri pianeti, in particolar modo quella di Paul Atreides, il protagonista, sono interessati al pianeta desertico, Arrakis o Dune, ricco di una sostanza polverosa chiamata La Spezia. Questa è molto preziosa e richiesta, dato che è necessaria per i viaggi inter-planetari e per moltissimi anni gli abitanti locali, i Fremen (dagli occhi azzurrissimi) che la ritengono sacra, sono stati invasi, sterminati e sfruttati dalla casata degli Harkonnen. Una volta tolto loro il controllo sui Fremen, l'imperatore lo darà al Duca di Atreides, padre di Paul.
Da qui sarà l'inizio dell'inizio.
La prima ora è molto introduttiva, dato che vi viene mostrato l'intero universo narrativo di Dune, in particolar modo i viaggi introspettivi e i sogni di Paul (sapientemente e concettualmente illustrati in una frase introduttiva a inizio film) e questo potrebbe allentare la presa verso lo spettatore più impaziente. Questo però aiuta ad una giusta comprensione del film e di quello che ne sussegue.
Passato il decollo il film va' in automatico e comincia "l'azione vera" e il ritmo cambia bene.
Il finale è ben orchestrato, il modo è ben diverso da quello che siamo ultimamente abituati a vedere.
Gli attori bravi, un Timothèe Chalamet azzeccato. Altri ben conosciuti del calibro di Rebecca Ferguson, Josh Brolin, Javier Bardem e degli inaspettati Dave Bautista (ormai adottato da Villeneuve), Jason Momoa e naturalmente Zendaya.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta