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Dune

Regia di Denis Villeneuve vedi scheda film

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La recensione su Dune

di supadany
7 stelle

Gli immaginari condivisi e cristallizzati su larga scala, quelli che hanno segnato un determinato settore diventando una fonte di ispirazione - sia diretta, sia indiretta -, qualora vengano ripresi e aggiornati, presentano vantaggi e svantaggi, richiedendo di essere maneggiati con una cura estrema.

Da una parte, le aspettative, inevitabilmente elevate, condizionano il giudizio e ogni scelta dirimente finisce per essere dissezionata nei minimi particolari. Dall’altra, ogni periodo storico richiede un’attualizzazione specifica, di apportare un pacchetto di adeguamenti, tenendo conto delle vicissitudini del momento senza tuttavia maltrattare la materia originale. Infine, proprio per quanto appena affermato, è praticamente impossibile accontentare tutti, conciliando le esigenze dei sostenitori della prima ora (il pubblico adulto), da non smarrire per evitare di ritrovarsi contro un plotone di esecuzione senza alcuna pietà, con le richieste dei profani (il pubblico giovane), da conquistare per non incagliarsi in un viatico privo di sbocchi.

Dune di Denis Villeneuve (Arrival) deve affrontare tutte queste insidie, implementate dalla lunga attesa determinata dall’emergenza sanitaria in atto dal febbraio 2020, un’impresa costellata di svariate difficoltà, che fronteggia un autentico fuoco incrociato. Scende a patti ma non svende l’anima al diavolo, sfoderando una configurazione calcolata nel dettaglio, portata avanti con una coerenza disarmante e, per certi versi, anche disarmata, a partire dalla sua essenza di apripista, che indica una strada demandando – si spera - al futuro l’ardua e definitiva sentenza (eventualmente, tutto andrà ricalibrato a fine percorso).

Anno 10191. Il duca Leto Atreides (Oscar IsaacIl collezionista di carte) si appresta a prendere il delicato comando del pianeta Arrakis, determinante per l’intero universo in virtù della preziosa spezia di cui è ricco, subentrando agli Harkonnen, i nemici di sempre.

Dopo aver mandato in avanscoperta Duncan Idaho (Jason MomoaAquaman), arriva sul pianeta, insieme alla moglie Jessica (Rebecca FergusonMission: Impossible - Rogue nation), al figlio Paul (Timothée ChalametChiamami col tuo nome) e al fidato Gurney Halleck (Josh BrolinNon è un paese per vecchi), trovando una situazione precaria, che precipita rapidamente a causa della controffensiva degli Harkonnen, guidati da Glossu Rabban (Dave BautistaGuardiani della galassia).

Quando tutto sembra perduto, Jessica e Paul riescono a fuggire nel deserto, dominato da vermi giganti e famelici. Qui cercheranno di stringere una nuova alleanza con i Fremen, i nativi del pianeta, confrontandosi con Stilgar (Javier BardemMare dentro), il loro leader.

Nel frattempo, il giovane Paul mostra di possedere e maneggiare delle abilità fuori dal comune, anticipate da sogni premonitori  - nei quali vede più volte Chani (Zendaya - Euphoria) -, tali da poter determinare le future sorti della disfida.

 

Timothée Chalamet, Zendaya

Dune (2021): Timothée Chalamet, Zendaya

 

Diciamolo subito, di Dune se ne è parlato fin troppo, scatenando nel corso dei mesi un hype spropositato e sproporzionato, difficile da sostenere anche per una produzione da 165 milioni di dollari, forte di un cast extra large e supportato da professionalità di sicura garanzia, disseminate in ogni comparto tecnico.

Fatto sta che questa nuova versione si distacca nettamente dall’originale di David Lynch accorciando l’arco narrativo, scegliendo la concretezza e l’umiltà, nonché una visione scenica completamente diversa. Così, rinuncia a ogni velleità visionaria puntando su una messa in scena ferrea, che si alimenta della forte contrapposizione tra le architetture, tanto geometriche quanto cupe nella loro conformazione su scala di grigi, e un deserto abbacinante.

Contemporaneamente, alcune scene riportano la memoria all’originale, ma l’impostazione prevede un altro modo di agire, con una scansione a fuoco lento, un passo da maratoneta che mette ordine nelle rotte del destino evitando l’effetto luna park, cercando di dare risalto alla ricerca identitaria, all’incombenza di ordini superiori.

In pratica, traccia l’itinerario che potrebbe essere (vedi La compagnia dell’anello), tra presagi ed eletti che non sanno ancora di esserlo (Matrix), seguendo una prassi alimentata da una complessiva e sorprendente solennità, parzialmente mitigata da transitorie incursioni starwarsianizzate.

Quindi, Denis Villeneuve si spinge principalmente nei lidi di Blade runner 2049 per come si discosta dai consueti baracconi hollywoodiani imperanti, dando vita a un gigante che non fa la voce grossa, allestendo un risiko fondato su questioni geopolitiche trasportabili in realtà esistenti.

In tutto questo, nonostante l’attenzione riservata alle singole elaborazioni caratteriali, i comparti tecnici assumono un ruolo significativo, definendo una veste estetica squadrata. La fotografia di Greig Fraser (Zero dark thirty, Vice - L'uomo nell'ombra), forgia la coordinazione dell’insieme, il montaggio di Joe Walker (da Sicario in poi, sempre al fianco di Denis Villeneuve e fedelissimo di Steve McQueen) garantisce una continuità che limita i contraccolpi, mentre l’immancabile Hans Zimmer è più morigerato del solito, per quanto non esente da taluni contrappunti.

 

Timothée Chalamet

Dune (2021): Timothée Chalamet

 

Nonostante la sua maestosa macchina produttiva, Dune è un film caratterizzato da una forza motrice assai personale, che non si preoccupa dei termini di paragone correlati alla sua portata evocativa, uscendone a testa alta. Offre un’immersione visiva che premia la qualità che solo il Grande Schermo può offrire, rafforzandone la posizione, e attua un esercizio di equilibrismo che non dimentica nulla (almeno non del tutto), pur avendo ben chiare le priorità, i suoi elementi portanti. Cerca di ampliare il target dell’audience, ma tratta con responsabilità la materia che amministra, senza paura di lasciare eventuali amari in bocca. Prende confidenza senza manie di protagonismo e semina con abnegazione posticipando buona parte del tornaconto, consapevole di non poter/dover finalizzare il suo operato, optando per una narrazione raccolta, senza grandi voli pindarici, ma con tanti gingilli da mettere in vetrina.

Parsimonioso e funzionale, pur senza essere particolarmente performante.

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Ultimi commenti

  1. Carica precedenti
  2. CineNihilist
    di CineNihilist

    Splendida ed oggettiva recensione, forse io sarò più entusiasta perché le mie aspettative sono abbastanza alte dopo la visione "onirica" e "trascendentale" di Blade Runner 2049 nel lontano ottobre 2017 e che colpevolmente non rividi all'epoca in sala per mancanza di tempo.
    Questo film sicuramente me lo gusterò due volte, magari la seconda in lingua originale, e sono sicuro che sarà inevitabilmente uno spettacolo visivo impressionante, sperando poi ovviamente di trovarci anche una buona sostanza su cui riflettere e meditare come mi è sempre capitato con tutti i film di Denis Villeneuve, regista partito coi thriller per poi sbarcare nei lidi della fantascienza, suo principale obiettivo da sempre.

    Io sono un po' scettico sugli incassi che farà ai botteghini per via della distribuzione anche su HBO Max, però spero davvero tanto che la parte 2 si realizzi perché certe operazioni vanno premiate a prescindere dai gusti del pubblico, ma so che è pura utopia. Io conservo comunque una piccola speranza in merito. Mal che vada Denis Villeneuve ritornerà ai thriller ;D

    Io il film lo vedrò il prossimo weekend e spero di farci anch'io una recensione sopra. Complimenti ancora per lo scritto e alla prossima carissimo ;)

    1. supadany
      di supadany

      Ciao carissimo, spero che il film possa soddisfare le tue (significative) aspettative e aspetto di leggere il tuo pensiero post visione/i.
      :)
      Per quanto riguarda gli incassi, è difficile fare previsioni, visto anche il periodo storico e le diverse condizioni in giro per il mondo, che determinano un'inevitabile relativizzazione dei dati.
      In attesa del riassunto del lunedì, ho già visto qualche giornaliero e, mentre da noi dovrebbe far segnare il miglior esordio del 2021, altrove ne rimarrà ben lontano.
      Tuttavia, questa volta, Hbo potrebbe venire in soccorso. Se è vero che andrà sicuramente a penalizzare il botteghino nord americano, c'è da dire che lì uscirà tra un mese circa, quindi la rete non sarà invasa da copie perfette (come invece sta accadendo per il nuovo film di Clint Eastwood), evitando così di influire negativamente sugli altri mercati. In più, mi sembra proprio sia il prototipo di film che potrebbe funzionare molto bene su quel pubblico adulto che da anni va poco o nulla in sala, questo per dire che un alto riscontro su Hbo Max potrebbe in fondo tornare utile.
      Insomma, voglio essere positivo, poiché sarebbe un peccato mortale non dare un degno seguito a questo primo capitolo.
      ;-)

    2. supadany
      di supadany

      Invece, ha sovraperformato, ottenendo un incasso quasi doppio rispetto a quanto preventivato.
      La situazione si sta dunque mettendo bene, sebbene i conti si potranno fare solo in coda, quando uscirà in Nord America e in Cina, dove si gioca le cifre più imponenti.
      :)

    3. CineNihilist
      di CineNihilist

      DUNE lo vedrò questo fine settimana carissimo, e non vedo l'ora di essere sorpreso dalla magia di Denis Villeneuve, anche se vedo che anche qui sul sito non abbia generato delle reazioni troppo entusiaste.
      In ogni caso lo vedrò senza pregiudizi e come mero film di fantascienza perché sarò vergine sia del contesto del romanzo che conosco a grandi linee sia dalla precedente versione di Lynch di cui tutti discutono.

      Secondo me HBO Max penalizza un sacco la sala (vedi The Suicide Squad, infatti Disney ha scelto un'altra strategia per Shang-chi e la leggenda dei dieci anelli dando più giorni alla sala), ma gonfia molto l'indotto economico verso lo streaming visto che comunque gli abbonamenti si impennano a dismisura portando quattrini alla Warner quando esce un nuovo film. Hai ragione quindi quando parli di relativizzazione dei dati, infatti la Warner aspetterà dicembre per l'ardua sentenza, al massimo farà la serie tv di DUNE spin-off per gli abbonati di tale piattaforma, ma sarebbe personalmente alquanto deprimente.

      Di sicuro hanno evitato la strategia di fare due film consecutivi alla Matrix Reloaded e Revolutions, questo perché nel caso di DUNE il progetto è incerto e di difficile assimilazione, mentre il primo Matrix era sì incerto anche quello ma aveva poi ottenuto uno straordinario incasso ed indotto commerciale.

      Vedremo nei due mercati più fiorenti ovvero l'estremo Occidente e l'estremo Oriente, poi noi cinefili ci rassegneremo ai calcoli algoritmici della multinazionale Warner.
      Poi Denis Villeneuve come ho detto in altre sedi può tornare anche tornare a fare thriller o sci-fi più low budget, l'importante è che non rifinisca a lavorare per Netflix & Co., ecco, quello sì che sarebbe un
      vero peccato ;(

      Alla prossima recensione e magari sotto la mia se riuscirò a scriverla. Un caro saluto.

    4. supadany
      di supadany

      Se sceglieranno di chiuderla con una serie, nonostante ormai ne guardo in media tre ogni due settimane, la salterò senza neanche pensarci. Come hai scritto, sarebbe davvero deprimente.
      :(
      In ogni caso, rimango ottimista, soprattutto in virtù dei primi dati sugli incassi, e attendo di leggere un tuo pezzo sul film, ti tocca!
      :)

  3. BobtheHeat
    di BobtheHeat

    Ps 1: Anche io adoro Arrival
    :-)

    È la direzione della fotografia, l'atmosfera e la cupezza di questo nuovo film, vanno in quella direzione di anti spettacolarità.
    Dune Non è un Blockbuster Hollywoodiano.


    Ps 2 È certamente una grande produzione... ma non così "grande" (e in molte sequenze a ben guardare lo si vede) considerando anche il cast (ed i suoi costi) , a confronto di altre che, nel recente passato, sono costate molto ma MOLTO di più.

    Ogni riferinento ai film di Pirati dei Caraibi è puramente voluto.

    Ps 3 La sfida più ardua, tra le tante, è quella di rifare un film che aveva diretto Lynch. :-) Perché i fans di Lynch sono di fatto quelli più agguerriti.

    (Disgressione: in ambito musicale.. sono paragonabili a quelli di Ozzy... capaci di fischiare, agli OzzyFestival... Tutte le altre band... Iron Maiden inclusi!!! cose da pazzi)

    Ma... come dico sempre da quando vidi al cinema Dune... (Eh sì, sono vecchio... ) "Non esiste un Dune di Lynch" !

    Perché "il suo film, venne massacrato dalla produzione.

    Esiste dunque" solamente" un Dune di De Laurentiis.


    ps4 "Questo è solo l'inizio"

    Il film si discosta certo dal precedente soprattutto perché, intelligentemente, si limita a raccontare un arco narrativo molto più breve: ma NON nella sua prima parte. Villeneuve riprende alcune riuscite scene del film precedente, quelle di Lynch... non di De Laurentiis...
    Eh mica é scemo!

    E le gira meglio, mio modesto parere.

    ps5

    Per fortuna il lavoro a livello di montaggio è notevole, fluido, quasi perfetto, (sempre del fedele Walker come ricordato da te) e questo giova molto al film.

    Che ha pregi e difetti.

    E tra i pregi, ci sono personaggi ed interpretazioni a supporto del film ( ovvero quelli di Isaac, Momoa, Rampling e David Dastmalchian) e soprattutto quelle di Rebecca Ferguson, Stellan Skarsgård e del protagonista assoluto Timothée Chalamet, tutte molto incisive.

    ( Nonostante la durata del film, poco interesse suscitano invece, almeno in questa prima parte I personaggi di Bautista, Bardem e Zendaya)

    Per dare un parere definitivo, bisognerà comunque attendere il seguito.

    Ci sarà? Lo spero.

    Per ora questo "inizio" non si pone anche per me ( condivido il tuo giudizio complessivo) ai vertici della filmografia di Villeneuve.

    Un abbraccio









    1. supadany
      di supadany

      Ciao Bob, con tutti questi p.s. e spazi mi hai fatto venire il mal di testa.
      :D
      Vado in ordine.
      P1 - Facciamo parte della maggioranza!
      P2 - Quanto dici è vero, però raramente vengono investiti così tanti dollari per realizzare un film maturo, semplificando, per adulti, quantunque "Blade runner 2049" costò pure un po' di più (e non andò bene, almeno al botteghino).
      P3 - Buona osservazione. Conosco un paio di persone che non guarderanno questo "Dune" in quanto troppo affezionate all'originale.
      P4 - Condivido il tuo parere. Ho rivisto il film di Lynch la sera prima di questo (ho fatto i compiti a casa!) quindi ho potuto notare similitudini e scostamenti. Invece, il libro l'ho letto una vita fa, per cui il ricordo è ormai rarefatto.
      P5 - È del tutto evidente che alcuni personaggi/interpreti avranno grande spazio nel seguito. In ogni caso, desta una certa impressione lo spazio mediatico destinato a Zendaya quando poi compare per meno di cinque minuti.
      Speriamo che il progetto possa compiersi nella sua interezza, detesto le cose lasciate a metà.
      :)

    2. BobtheHeat
      di BobtheHeat

      Perdonami, gli spazi li uso xché mi aiutano ad avere meno difficoltà nella lettura. Ci vedo sempre meno.

      Eh sì, spero anche io che Villeneuve riesca a dirigere il secondo film.
      Alla prossima

    3. M Valdemar
      di M Valdemar

      Bob, no dai. La scena della mano nella scatola è molto più riuscita nel Dune di Lynch, di gran lunga. Certo non ha aiutato avere un Chalamet che, anziché mostrare il "dolore incontrollabile" che l'oggetto misterioso scatena, pare stare sopra la tazza del wc. Infatti, opportunamente, la mdp stacca su Rebecca Ferguson, lei di ben altra levatura.
      Villeneuve l'ha filmata per inerzia, è evidente.

      Ma mi fermo con i paragoni: quando il Dune di Villenueve sarà completo (per ora è una roba dimezzata) allora si potranno dare.

  4. Alvy
    di Alvy

    Bella recensione, complimenti.

    Ne ho lette tante di recensioni positive sia di spettatori comuni sia della critica specializzata e questa è una delle migliori.

    Eppure, boh, neanche questa volta sono riuscito a convincermi della bontà di questo prodotto cinematografico. Adoro Villeneuve, è sicuramente uno dei più grandi registi viventi (Enemy è un film che ho rivisto 5 volte, è straordinario), eppure mi sembra che questo Dune presenti quasi tutti i difetti del Dune di David Lynch (che ho detestato): criptico, oscuro, incomprensibile per chi, come il sottoscritto, non sia avvezzo al romanzo, indiscutibilmente considerato uno dei più grandi capolavori della letteratura sci-fi. Gli snodi narrativi sono ardui da comprendere, i nomi tecnici di casate, armi, parentele etc. sono tantissimi e non è quasi mai facile riuscire ad orientarsi in 2h35min di durata.

    Una delle critiche che ho sempre fatto al Marvel Cinematic Universe era proprio rivolta al fatto che, per comprendere 1 film, fosse necessario vederne almeno altri 5-6. Per non parlare di quanto la conoscenza dei fumetti di partenza consentisse un'immediata e semplice comprensione di dettagli, sottotesti e microtrame apparentemente lasciate in sospeso. Ecco, il Cinema non funziona così: quando io vado al botteghino e chiedo un biglietto, mi danno un biglietto di ingresso e basta. Non mi forniscono il materiale di partenza, che si tratti di fumetti o romanzi o altri film del passato. Io entro in sala solo col biglietto e il regista deve darmi la possibilità di immergermi in una realtà, in un universo, in un mondo condiviso. Se, per comprendere un prodotto cinematografico, devo conoscere il soggetto originale per come sia stato sviluppato in altri mezzi artistici, mi dispiace ma il film ha più di un problema.

    Da un punto di vista tecnico, il film è ineccepibile senza alcun dubbio: Villeneuve regala l'ennesima lectio magistralis di regia della sua carriera, la fotografia è sublime, Hans Zimmer firma l'ennesima composizione stratosferica, tutti gli attori recitano divinamente (con note di merito per Chamalet che pure non mi ha mai affascinato e per Oscar Isaac), la scenografia è perfetta e gli effetti speciali sono usati con una finezza tale che quasi ci si dimentica di trovarsi in un film fantascientifico. Insomma, i 160 milioni di dollari di budget sono stati sapientemente affidati a professionalità eccelse che hanno saputo usarli (cosa non banale, visti i budget affini ma dai risultati spesso modesti che hanno caratterizzato massima parte dell'MCU) in maniera artisticamente efficace.

    Ciò malgrado, il film secondo me fallisce lì dove anche Lynch (e De Laurentiis) finì per cadere: non riuscire a rendere una materia complessa e stratificata (una delle vette assolute della letteratura del XX secolo) avvicinabile, comprensibile e alla portata di chi non la conoscesse nella sua espressione originale letteraria. Un difetto di tale portata rende un progetto di questo tipo indigesto a chi, come il sottoscritto, non sia riuscito, forse anche per miei limiti intrinsechi, a raccapezzarsi su cosa, dove, quando e perché accadesse. Ho finito per lasciarmi trasportare dal comparto tecnico assolutamente eccezionale.

    Insomma, sono deluso, perché stimo tantissimo Villeneuve e i film di massa realizzati da Veri Registi (Spielberg, Nolan, Tarantino, Scorsese, Burton etc.) sono il mio pane quotidiano, molto di più, per esempio, degli altrettanto da me apprezzati registi "d'essai" (i Larraìn, i Wong Kar-Wai, i Caligari etc.) che solo la ristretta cerchia dei veri cinefili conosce. Forse la delusione, più che per Dune, è per me stesso che non sono riuscito ad apprezzarlo come avrei voluto. Appena uscirà il BluRay 4K, lo acquisterò, sperando di cambiare idea. Nel frattempo, continuerò a leggere recensioni!

    1. supadany
      di supadany

      Ciao Alvy, grazie per l'articolato e limpido intervento.
      A me è parso che la trama sia stata gestita meglio, che sia stato fatto un buon ordine, nei limiti del possibile e degli equilibrismi che contraddistinguono una produzione gigantesca e complessa come questa.
      Certo, può essere che io sia stato condizionato da tutti i ripassi fatti negli ultimi 15/20 giorni, comunque sia, anche senza afferrare ogni singolo nome/riferimento, allo spettatore comune vengono sciorinate direttive/coordinate precise da seguire e, come dicevi anche tu, l'impianto estetico fa il resto.
      Semmai, posso trovare un fattore penalizzante nella sua intrinseca incompletezza, nel fatto che - se tutto andrà bene - potremo stilare un computo definitivo solo tra 3/4 anni.
      Nel frattempo, anche io non perderò l'occasione di rivederlo in 4k.
      :)

  5. obyone
    di obyone

    Dare una valutazione è improbo senza avere la seconda parte sottomano. Credo che una visione unitaria sarebbe stata la miglior soluzione artistica, non certo quella migliore dal punto di vista economico. Però meglio questa divisione in due parti che le imposizioni imposte a Lynch 37 anni fa.

    1. supadany
      di supadany

      A farne due insieme, avrebbero chiaramente risparmiato sul budget totale ma, evidentemente, hanno preferito non correre il rischio di sperperare vagonate di dollari.
      C'è anche da dire che, così facendo, si sono giocati anche l'opportunità di sfruttare l'onda lunga di un eventuale successo uscendo con il seguito tra dodici mesi.
      In mezzo ci siamo noi, con i nostri dubbi da cinefili speranzosi (avrà successo? Ci faranno la grazia di chiudere la storia come si deve? Se così sarà, quanto dovremo attendere?).

    2. obyone
      di obyone

      Non so so se chiuderanno la storia come si deve. Ho letto svogliatamente un pezzo che avanzava ipotesi di sopravvivenza per qualche personaggio. Ciò cambierebbe gli scenari discostando il film dal romanzo. Spero non sia così onestamente. Il seguito speriamo davvero esca fra 12 mesi. Come ho scritto nella mia non credo aspetteranno di sapere i dati sugli incassi per iniziare a girarlo. È solo una trovata per spingere le persone in sala. Una sorta di ricatto pubblicitario. Personalmente spero, invece, venga realizzata la serie sulla sorellanza Bene Gesserit.

  6. BobtheHeat
    di BobtheHeat

    Intanto, puntuali, ecco comparire i primi voti con "mezza stella" : un classico! :-) :-)

    #chetelodicoafare

    1. supadany
      di supadany

      Guarda, ho appena notato che è comparsa una mezza stella anche per "Cry macho".
      -_-'
      Per la serie, ponderiamo i voti!
      :D

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