Regia di Denis Villeneuve vedi scheda film
Per motivi anagrafici - credo- sono legatissimo alla trasposizione di David Lynch del celeberrimo e complesso libro di Frank Herbert. Proprio questo film - anticipo la mia valutazione positiva - fa quasi paradossalmente risaltare il genio del visionario cineasta statunitense che, nel suo film di 137 minuti, è riuscito a condensare il primo volume del ciclo di Dune, mentre il film di Dennis Villeneuve ne affronta solo il primo segmento.
Sta di fatto che quel film l'ho visto e rivisto, forse perchè non c'erano le possibilità di oggi e le videocassette erano consumate a forza di essere riprodotte, e questo l'ho visto solo due volte.
Detto ciò è un bellissimo e coraggioso film quello di Villeneuve, che si avvale della tecnologia moderna e di una colonna sonora semplicemente eccezionale. Le emotive "tuonate" di Hans Zimmer aiutano non poco lo spettatore ad entrare nella galassia di questo universo che ha avuto un impatto così importante, ma anche misconosciuto, in celebri saghe fantascientiche.
E' un opera complessa, come personaggi sfaccettati. Il film di Villeneuve non arriva alla profondità di quella psicologica di David Lynch: ambedue i film contano su un cast a dir poco stellare, ma certo Max Von Sydow non si regala a nessuno e nel film di Villeneuve manca un personaggio altrettanto carismatico. Così come per chi ha visto ambedue i film, la luminosa e adamantina bellezza di Sean Young è una lacuna da matita blu. Le ambientazioni del film di Villeneuve sono invece superiori, quasi naturalmente, i contesti naturalistici sono più verosimili e credibili e il protagonista e l'efebico Tymothee Hal Chalame è obiettivamente calato nella parte esprimendo pienamente i turbamenti che agitano Paul come descritti nel libro.
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