Recensione No spoiler
Torna al cinema la saga della casa Atreides e del suo rampollo Paul
su Arrakis, inospitale pianeta costituito da dune solcate da vermi giganti sensibili ad ogni vibrazione, raggelanti custodi della spezia, la sostanza che dona longevità e viaggi supersonici, e abitato dai Fremen, popolazione nativa nomade e guerriera.
Riuscirà la casata Atreides a schivare gli intrighi e i loschi piani dei mostri disumani Harkonnen, ricchi mercanti favoriti dal placet dell'Imperatore stellare, e a trasformare i Fremen in fedeli seguaci pronti a ribellarsi?
Film con un'estetica pazzesca, di azione sempre finalizzata e mai autoreferenziale, trama erogata col contagocce (siamo lontani dagli spiegoni dell'84), fotografia sabbiosa e aurifera di Greig Fraser, musiche arabeggianti e ipnotiche di Hans Zimmer dopo uno studio triennale.
L'antipatico Timothée Chalamet come Paul fa rimpiangere il lynchiano Kyle MacLachlan, come anche poco convincente la presentazione tutta in sottrazione del Barone Harkonnen di Stellan Skarsgård, niente a che vedere con la barocca e untuosa performance di Kenneth McMillan nell'84. Il resto del cast tuttavia funziona alla perfezione, e i primissimi piani di Zendaya dimostrano come ci siano alcuni volti che quando sorridono portano, senza tante metafore, veramente il sole.
Due ore e mezza che volano, si arriva - rapidamente - alla fine col magone di sapere: e mo'?
Speriamo che il piano di Villeneuve di aprire la saga per specialisti al grande pubblico non padelli come accadde a Lynch, e che si arrivi rapidamente a Dune parte due.
Un film di introduzione alla SAGA herbertiana da vedere ASSOLUTAMENTE al cinema!
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