La recensione su BuyBust

di AndreaVenuti

8 stelle

BuyBust è un film filippino del 2018, scritto, diretto ed in parte prodotto da Erik Matti. il film è visibile su Netfix in lingua originale con sottotitoli in italiano.

Sinossi: La tenace Nina Manigan è un agente speciale della PDEA (anti-droga); opera nella capitale Manila, ed il suo compito è quello di sgominare i cartelli dei signori della droga come quello del temibile Biggie Chen. Una sera lei e la sua squadra, sono stati incaricati di cattuare il noto crimninale che si trova barricato in una baraccopoli nei bassifondi della città, il blitz fallirà miseramente e per lei ed il suo team sarà difficile ritornare a casa vivi...

Quando si parla di cinema filippino molti cinefili giustamente citano ed ammirano maestri assoluti come Lav Diaz e Brillante Mendoza, autori che vantano importantissimi premi, ma raramente si cita il nome di Erik Matti, regista poliedrico che ha iniziato la sua attività con film drammatici dell'ambiente del proletariato urbano per poi toccare tutti i generi compreso il super-eroistico con Gagamboy.

Matti è un autore che ama il genere, sa intrattenere benissimo con regie elaborate e sceneggiature intriganti, ma allo stesso tempo il suo è un cinema impegnato sempre pronto a denunciare le storture del suo paese come il noir On The Job (//www.filmtv.it/film/59945/on-the-job/recensioni/830996/#rfr:film-59945) e questo BuyBust nonostante presenti una fortissima ossatura da action-movie furibondo, a tal punto da ricordare recenti opere indonesiane come La notte su di noi (//www.filmtv.it/film/161391/la-notte-su-di-noi/recensioni/943741/#rfr:film-161391) oppure Headshot (//www.filmtv.it/film/127456/headshot/recensioni/894095/#rfr:film-127456) (entrambi diretti dal giovane Timo Tjahjanto ,il secondo co-diretto con il suo grande amico Kimo Stamboel) non è da meno con un finale nerissimo e nichilista.

BuyBust conferma il talento del suo autore già dal doppio incipit iniziale; il film si apre all'interno di una stanza dove assistiamo ad un interrogatorio abbastanza vigoroso in cui due uomini misteriosi maltrattano il malcapitato di turno; all'inizio non abbiamo gli strumenti per capire chi siano i "buoni" oppure i "cattivi" visto i metodi risolutivi con cui si svolge l'interrogatorio ma poi attraverso un movimento di macchina selettivo capiamo di trovarci all'interno di una stazione di polizia. Nella seconda parte dell'incipit, in cui fluiscono i titoli di testa defilati sulla destra dello schermo, ci viene mostrato l'addestramento della squadra speciale dell'antidroga dove facciamo la conoscenza della tenace Nina (Anne Curtis).

Subito dopo l'incipit inizia veramente il film che ci mostra l'intera durata, durante una nefasta notte, di un'operazione della squadra speciale dell'antidroga; l'inzio dell' operazione si indirizza sui classici canoni del genere ma il tutto viene messo in scena in maniera accurata tra eleganti carrellate orizzontali alternate da panoramiche a schiaffi, il tutto scandito da una musica tambureggiante di matrice jazz tuttavia l'imprevisto è dietro l'angolo e da Pkaza Rajah Sulayman la squadra sarà costretta a spostarsi in una baraccopoli isolata, una vera e propria città, diroccata e malfamata, all'interno della città stessa con le sue regole ed i suoi padroni.

A questo punto il ritmo cambia totalmente e l'azione si fa funesta e senza pause tra scontri a fuoco tattici e letali duelli corpo a corpo; la regia è perfetta e Matti predilige molto la macchina a spalla trasportandoci nei vincoli strettissimi della baraccopoli con la pioggia incessante più le ombre della notte come sottofondo. Matti inoltre ci regala molte chicche registiche come un piano sequenza con macchina da pressa fissa a piombo che ci mostra una vera e propria lotta per la sopravvivenza tra l'agente Rico (l'artista MMA Brandon Vera) e gli abitanti del posto. Oppure pensiamo al sontuoso piano sequenza finale che parte motrandoci, sempre con la macchina da presa a piombo, il degrado della baraccopoli per poi spostarsi fino ad evidenaziare, attraverso un'elegante panoramica classica, i grattacieli ponderosi dove vivono i pochi ricchi della città.

Il ritmo è talmente sostenuto che non c'è tempo per indagare sulla psiche dei personaggi ma visto il format con cui si presenta il film è assoluatamente accettabile, dopo tutto l'operazione ci viene mostrata quasi in tempo reale, a tal proposito il tutto è scandito di tanto in tanto dall'orario in cui si svolgono i fatti. Per circa l'80% del film quindi la sceneggiatura sembrerebbe solo un pretesto per menare le mani e sparare pallottole ma stiamo parlando di un film di Matti ed ecco che il finale stravolge tutto.

Matti ci fa capire come la guerra al narcotraffico sia in realtà solamente un pretesto, una buffonata dei potenti per arricchirsi ulteriormente, dove polizia e narcotrafficanti sono in realtà due faccie della stessa medaglia pronti a cooperare pur di guadagnare denaro, ma a farne le spese sono gli agenti e gli spacciatori che muoino malamente come carne da macello.

Vi riporto alcune battute del boss Chen, rivolte all'agente Nina:

«La droga circola solo perchè ci date il permesso, ci sono tanti giuda tra di voi [...] sapete benissimo dove trovarci [...] siamo tutti burattini nelle mani dei potenti».

Sempre nel finale Matti piazza anche una bella frecciata ai media, manipolatori di prima qualità come confermato dal notiziario locale che falsa completamente la verità di ciò che accaduto la notte precedente.