Regia di Roberto D'Antona vedi scheda film
Tre occasionali malviventi compiono una rapina per poter pagare un debito con un boss della malavita; dopo il colpo, fermatosi in un autogrill, vengono coinvolti in uno scontro a fuoco con altri rapinatori ed un uomo misterioso. Dopo la sparatoria, il gruppo fugge con il camper dell'uomo; all'interno ci sono una madre e suo figlio, un bambino silenzioso dotato di eccezionali poteri, in fuga da una oscura organizzazione filogovernativa, i cui uomini non si fanno scrupoli nel'uccidere chiunque intralci i suoi piani. Il regista e attore Roberto D'Antona realizza questo film traendo ispirazione da diversi generi. La tematica è fantascientifica; alcune sequenze sono tipicamente horror, il montaggio frenetico e le frequenti sparatorie appartengono ai film d'azione, l'humour nero presente qua e là conferisce all'opera toni grotteschi, i quali ben si conciliano con l'assoluta inverosimiglianza della trama - lineare e di agile comprensione, nonostante il caos imperante. L'elemento che ho apprezzato di meno è la qualità delle recitazioni; i personaggi sono costruiti per apparire fuori di testa, si esprimono con costante volgarità, solo in rari momenti interagiscono tra loro con tranquillità; gli attori, immagino per la loro ancora scarsa esperienza, non sembrano a loro agio nei ruoli loro assegnati; appaiono poco spontanei, troppo "impostati". Ciò mina alla base la credibilità dell'opera, che ho comunque trovato tecnicamente ben realizzata e curata, entro i limiti del budget, che immagino sia stato ristretto. Avendo iniziato la visione sapendo poco della trama, ho apprezzato la sua capacità di lasciarmi sorpreso. L'incipit e la prima parte del film lasciano immaginare una vicenda tra poliziesco e azione, nella quale il sangue scorre a causa di sparatorie; la trasformazione del bambino in una sorta di zombie, e la conseguente successiva evoluzione della vicenda hanno rafforzato l'attenzione e l'interesse; mi sarei, però, aspettato un finale diverso, più "cattivo". Il mio giudizio non è positivo, ma neppure completamente negativo; il regista, ispirandosi ad altri film e registi - in particolare, Quentin Tarantino - lascia campo libero alla fantasia, realizzando un'opera che ha il coraggio di non rispettare i confini tra i generi, ed è a tratti divertente. Un lavoro che fa ben sperare per il futuro.
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