Regia di Roger Spottiswoode vedi scheda film
Sulle tracce dell'assassino (titolo originale shoot to kill) è un action/adventure a sfondo poliziesco del 1988 diretto da Rogger Spottiswoode; a queso punto è lecito aspettarsi una recensione negativa visto il miscuglio di generi ma in realtà non è così poichè ci troviamo di fronte ad un buon film, detto questo andiamo con ordine.
il regista è un canadese alquanto navigato (in quel periodo era molto considerato ad Hollywood e lo dimostra il fatto che nel 1997 diresse un episodio della celebre saga di 007, "Il domani non muore mai"), che ha deciso di puntare su un cast di esperienza (ad esempio Sidney Poitier e Tom Berenger); la sceneggiatura invece non è molto innovativa , alla fin fine il film è una classica caccia all'uomo e presenta alcune lacune, tuttavia di contrasto la regia e l'ambientazione sono fenomenali.
Sulle tracce dell'assassino (1988): Sidney Poitier, Tom Berenger
Il film si apre con la macchina da presa fissa che inquadra un tram giungere verso di essa , dopo circa 10/15 secondi la mdp tramite una carrellata si sposta leggermente veso sinistra facendo individuare allo spettatore una veicolo a tutta velocità, a questo punto classico stacco di montaggio con la macchina che frena bruscamente e intravediamo i piedi di un uomo in pantafole scendere dalla cosiddetta macchina e dirigersi verso una gioielleria per svaligirala (siamo nel pieno della notte ) , quindi oltre all'inquadratura ci troviamo di fronte ad un fuori campo di passaggio ossia quando elementi in campo evidenziano un qualcosa fuori campo, ed i piedi del soggetto ci fanno capire la presenza di un corpo che in quel momento non è visibile (riferimento a Uomo/delitto per delitto di A. Hitchcock.
In seguito a questa scena inizia la vera e prorpia caccia all'uomo , in ambientazione urbana/periferica, tuttavia dopo i primi 15 minuti l'azione si sposta in uno scenario completamnete diverso, ovvero in mezzo ai boschi dove è doveroso evidenziare una fotografia splendida, valido anche il sonoro.
Oltre ad una regia solida ho apprezzato la quasi totale assenza di effetti speciali, nonostante ciò il film non è per nulla lento, risulta dinamico e molto piacevole, inoltre ho individuato un legame con il cinema di Kitano per quanto riguarda la poetica, ossia la scelta di proporre argomenti completamente differenti come la brutalità con cui l'assassino uccide le sue vititme ad alcune sequenze comiche ma per nulla fuori luogo (ci sono 2/3 primi quadri su Poitier molto belli e simpatici).
Come scrive Farinotti (ovviamente non sono sempre d'accordo con lui ma in questo caso il suo giudizo lo ritengo obiettivo) «Un bel giallo avventuroso, dove il regista trae ottimo partito dagli spendidi paesaggi delle Rockies». Per chi ama il genere, la visione de "Sulle tracce dell'assasino" non può mancare, promosso a pieni voti, la vecchia scuola non delude mai.
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