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The Bride

Regia di Svyatoslav Podgayevskiy vedi scheda film

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La recensione su The Bride

di undying
5 stelle

Horror russo di certo effetto, ben fotografato e diretto. Suddiviso però in due parti: una prima suggestiva e d'atmosfera, sminuita da un secondo tempo che si perde negli effetti speciali e in azione -troppo- frenetica.

 

locandina

The Bride (2017): locandina

 

La giovane Nastya (Viktoriya Glukhikh) prova immediata attrazione per Vanya (Vyacheslav Chepurchenko), a tal punto di stabile velocemente una data per il matrimonio. Dopo essere convolati a giuste nozze, Vanya conduce la ragazza dalla sorella Liza (Aleksandra Rebenok), rimasta vedova e con due bambini a carico. La tradizione di famiglia impone alle nuove coppie di effettuare un rituale particolare, legato ad un fatto avvenuto a metà dell'Ottocento. In un'antica e inquietante dimora, abitata anche dai bisnonni di Vanya, la coppia è costretta a fare i conti con un'implacabile maledizione, legata a un vestito da sposa e alle origini della tecnica fotografica.

 

scena

The Bride (2017): scena

 

Ispirato da fatti realmente accaduti, in grado essi stessi di far gelare il sangue nelle vene: alle origini della fotografia qualcuno, vedendo nella tecnica di riproduzione qualcosa di più di un fatto meccanico, era convinto che oltre alla luce l'obiettivo della macchina catturasse anche l'anima, ossia lo spirito dei defunti. Così, cercando negli annali della fotografia -anzi ai primordi dei dagherròtipi (1837)- ci si può imbattere in fotografie davvero  spaventose, quelle dei morti. I "cari estinti", prima di essere consegnati alle tenebre della tomba, venivano messi in posa, opportunamente vestiti e acconciati in una beffarda (e molto inquietante) parodia degli atteggiamenti, delle posture tenute quando ancora in vita. A rendere ancora più preoccupante il fenomeno, contribuiva poi la moda di tingere le palpebre come se gli occhi fossero spalancati.

 

scena

The Bride (2017): scena

 

Lunga premessa ma che, da sola, rende la giusta misura di quanto -questo The bride- sia film puramente horror. Non quindi circoncivino al genere o, come spesso accade, giallo mascherato da horror. No. Qui di fantasmi e di "ritornanti" si racconta. Qui la morte ha un brutto aspetto e, pur non essendo la classica figura da "triste mietitrice", veste da sposa e ha il viso ricolmo di rughe. Peggio: aspetta la preda per poi restituire alla vita una larva, ovvero una diabolica creatura che -volendo vederla in metafora- rappresenta il mito del vampiro, in questo caso non alimentato dal sangue, ma peggio dalla gioventù e dalla purezza (non a caso vergine deve essere la vittima destinata allo scambio). Le sepolture (in cassa) premature e gli occhi sanguinanti sono un evidente omaggio che il cineasta russo declina a favore di Lucio Fulci e al suo Paura nella città dei morti viventi: ragione in più per aggiungere un pallino a favore di questa pellicola che -tra l'altro- è ottimamente realizzata.

 

scena

The Bride (2017): scena

 

Oltre alla perfetta prestazione dell'intero cast artistico, l'abile regista può contare sulle suggestive location che la Russia garantisce (la strada sterrata nel bosco ripresa dall'alto) e su un tecnico della fotografia che affianca tonalità calde (con  prevalenza di toni rossi ed arancioni) ad altre fredde e quasi cimiteriali (blu spento, grigio e nero) facendo uso di faretti e luci soffuse in grado di dare un taglio quasi pittorico alle scene con macchina fissa. The bride è quindi, come già detto, un bel film, che avrebbe però potuto raggiungere miglior esito se chi lo ha scritto si fosse mantenuto sul più pacato, calmo e pertanto più pregnante, ritmo del primo tempo, introdotto da un incipit da antologia (la messa in posa della moglie defunta, con la testa in caduta libera). Il secondo tempo, purtroppo, con la frenetica tendenza all'esasperazione di messa in scena (e pure di azione) offusca l'originalità di una sceneggiatura che non è pienamente valorizzata sul versante "suggestivo". Talvolta gli effetti speciali uccidono la suspense e avviliscono il clima, attenuando il pathos, l'atmosfera e la credibilità della storia. Peccato: un masterpièce, mancato per poco... 

 

Victoria Agalakova

The Bride (2017): Victoria Agalakova

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