Regia di Olivier Marchal vedi scheda film
Dignitosissimo film di genere, ispirato a una truffa realmente consumata (e accuratamente “silenziata”), ai danni dello stato francese e dell’Europa comunitaria nei primi anni di questo secolo
Per questo film, che è un dignitosissimo film di genere, ispirato a una truffa realmente consumata (e accuratamente “silenziata”), ai danni dello stato francese e dell’Europa comunitaria nei primi anni di questo secolo, mi limiterò a una breve presentazione, invitando gli interessati a vederlo.
Antoine Roca (Benoît Magimel) era stato costretto a chiedere il fallimento della propria azienda, con gravissime conseguenze per la sua pace familiare, giacché il ricchissimo suocero, Aron Goldstein (Gérard Depardieu), che l’aveva sempre odiato, avvalendosi del proprio autorevole carisma, chiedeva, ora, alla figlia, di abbandonare “quel buono a nulla” e di sottrargli la possibilità di occuparsi dell’amatissimo figlioletto. Le conseguenza di questa situazione costituiscono la parte centrale del film: l’adesione di Antoine a un progetto finanziario allettante, sicuramente truffaldino, ma in qualche misura “legittimato” dalla pessima scrittura di una legge comunitaria, recepita dallo stato francese; l’inevitabile collusione con la piccola e grande malavita locale, la sua tragica conclusione.
Gli sviluppi dell’intera vicenda, con sorpresa finale, sono raccontati con ritmo serrato e sottolineati da un accompagnamento musicale molto scorsesiano, così come è riconducibile a molto cinema di Martin Scorsese l’indagine sulle dinamiche familiari che costituiscono il motore, non solo lo sfondo, della storia. Grandi interpreti fra i quali si distingue per la perfezione, oltre che per la mole imponente, il sempre magnifico Gérard Depardieu.
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