Regia di Brian Smrz vedi scheda film
Un trionfo di cliché, il film d’azione nel quale tutto è già visto e la sorpresa regge per poco, poiché da mezz’ora circa in avanti si indovina tutto a schiocco di dita. Personaggi scontati e risvolti spesso poco approfonditi (non viene spiegato in nessun modo perché il protagonista a un certo punto del film venga dotato di un timer sottopelle) rendono il film poco avvincente nonostante il ritmo a dir poco sostenuto.
Infatti, a funzionare sono l’impalcatura action, il fuoco e le sparatorie, gli inseguimenti e i/le botti/e, ma soprattutto Ethan Hawke, sempre impeccabile anche in ruoli fondamentalmente intercambiabili come questo. Certo non basta, dal momento che lo spettatore è costretto a subire – tra le tante cose – antagonisti che son macchiette e violenza insistita annegata nel sangue digitale.
Classico film da straight-to-video (o, se preferite, da Italia 1 in seconda serata) andato invece al cinema, con tutte le prevedibili e meritate conseguenze del caso che ne hanno decretato il flop.
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