Regia di Antonio Albanese vedi scheda film
Il milanese Mario Cavallaro conduce un'esistenza grigia e abitudinaria, dividendosi tra i magri affari del suo negozio di calze e la piccola serra nella quale coltiva ortaggi con passione e pazienza certosina. La sua routine viene sconvolta da un venditore ambulante senegalese che comincia a fargli concorrenza sleale con i suoi calzini a prezzi stracciati: l'assurdo tentativo di rapire e rispedire in Africa il giovane immigrato si trasformerà in un'avventura che cambierà per sempre la vita del commerciante.
Contromano inizia in maniera promettente, come una satira dell'italiano medio alle prese con il fenomeno dell'immigrazione, per poi trasformarsi in un (francamente assurdo) road movie e terminare con un finale simpatico, ma fin troppo favolistico e improbabile. La somma di questi elementi fornisce il risultato di un film ondivago e altalenante, anche lodevole per il messaggio di fondo che propone, ma irrimediabilmente irrisolto. Molto bravo, comunque, Albanese, l'unica vera ragione d'essere di una pellicola per il resto poco riuscita.
Deludente: 4/10.
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