Regia di Antonio Albanese vedi scheda film
Preso come racconto e messa in scena di una singola storia potrebbe anche andare. Un po' troppo zuccherosa, ma comunque... Visto però che l'intento pare essere, e se ci fossero dubbi il finale moralisticheggiante ce lo conferma, quello di affrontare i temi dell'immigrazione, convivenza, melting pot, ecc., debbo dire che personalmente sono piuttosto stufo di veder rappresentate questioni serie, e problemi derivanti, in modo romantico, a mo' di favoletta più o meno edificante e, tutto sommato, banale. Bella l'idea dello 'scambio' di 'case proprie', con l'italiano che resta in Senegal a viver da senegalese e i senegalesi che tornano in Italia a far vita 'borghese'. Però a parte questo... avrei preferito si seguisse la strada più 'cattiva' dell'incipit piuttosto che sprofondare nella favola buonista con messaggio ecumenico che in definitiva si riduce al 'volemose bene'. Certo in un periodo in cui si legge di bambini razzisti forse anche favolette come questa possono servire. E tuttavia, una volta usciti dal cinema ritroviamo la stessa situazione economica, lo stesso mercato del lavoro, le stesse inefficienze, inettitudini ed illegalità di un sistema marcio e dal fiato ormai molto molto corto (il default è dietro l'angolo), le stesse bollette e tasse da pagare, gli stessi soggetti che cavalcano questa o quella questione o problema, a partire proprio dall'immigrazione. Sicuri che oggi, oggi nel 2018, non 20 o 40 anni fa, 'volemose bene' sia la risposta migliore, più utile, più efficace? Secondo me no - potrebbe forse essere tale invece, almeno per certe fasce della popolazione, l'idea di emigrare, al limite anche in Senegal, comunque cercando di farlo in 'posizione di forza' e non certo con la valigia di cartone. A parte questo, Albanese, per il quale ho grande simpatia, se la cava e così anche gli altri protagonisti. 'Colorata' la fotografia, comunque gradevole. Operazione però deboluccia nel complesso.
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