Regia di Jonathan Teplitzky vedi scheda film
Sebbene il film tratti una delle pagine più importanti della storia del Novecento (quello sbarco in Normandia che fu un punto di svolta nel secondo conflitto mondiale) l'approccio è volutamente più intimista nel ritratto di uno dei suoi principali artefici. Churcill, che in alcuni punti viene restituito in modo forse eccessivamente melodrammatico, emerge come personaggio combattuto, meno flemmatico di quanto si possa pensare, sovente collerico ma altrettanto incline alla più cupa depressione. Ed in questo va dato atto al regista di aver saputo abilmente resistere alla tentazione di scivolare nella cronaca, ma di aver anzi concentrato tutto lo sforzo sull'analisi psicologica e caratteriale di uno dei più importanti statisti della storia. In questo concorre sicuramente l'ottima prova di Brian Cox che riesce a districarsi in un compito tutt'altro che facile, rendendo il più umano possibile un uomo che già allora era una sorta di leggenda vivente
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