Regia di Roman Polanski vedi scheda film
Horror oggettivamente buono e stilisticamente ben studiato, ma personalmente ritengo che la storia sia davvero di cattivo gusto, con dei risvolti amari e crudeli che non ho gradito (e per dirla tutta non mi piacciono le tematiche che hanno a che fare con satanismo e simili).
Polanski, che ha da sempre una predilezione per il mondo dell'occulto e per le tematiche sataniche, ha reso questa sua opera angosciante e morbosa ottenendo l'approvazione da parte del pubblico e della critica che lo ha definito uno dei suoi più grandi capolavori (se non il più grande). La tensione c'è e si lascia sentire in ogni momento, ma è fortemente psicologica e quasi mai visiva (perciò per evitare di sentirsi annoiati o contrariati, si astengano dalla visione tutti i patiti di quell'horror grafico e stereotipato fatto di mostri, splatter, effetti speciali a go-go, apparizioni paranormali, ambientazioni tetre e spaventose in cui avvengono esplorazioni misteriose e solitarie sovrastate da un inquietante silenzio che annuncia che qualcosa di orribile stia per succedere da un momento all'altro ecc.) i personaggi sono tutti ben caratterizzati (soprattutto la dolce ed ingenua Rosemary) e la storia rapisce, intriga, ipnotizza nell'illustrare due punti di vista interessanti, ma molto diversi, che fanno anche riflettere molto: quello di una madre disposta a tutto per il figlio che sa di amare incondizionatamente qualunque cosa sia o possa diventare (del resto, lo stereotipo dell'amore genitoriale estremo fa sempre effetto e quindi anche in questo caso colpisce nel segno) e quello di un uomo che in preda alla mania del raggiungimento del successo professionale, sarebbe probabilmente disposto perfino a vendersi l'anima al diavolo, solo che alla fine invece, per veder soddisfatto il proprio ego, vende l'anima di suo figlio. Il nascituro dunque diviene grazie a dei trattamenti specifici, il figlio del demonio... e naturalmente la madre biologica, Rosemary, anche se combattuta tra shock, ribrezzo e terrore, non lo rifiuterà neanche allora e non rinuncerà a crescerlo. Interessanti soprattutto si rivelano proprio i profili psicologici di Rosemary e di suo marito il quale si trasformerà in un mostro ed indimenticabili ed agghiaccianti si rivelano la scena dello stupro di lei fra probabile sogno e realtà e tutte le sequenze che hanno per soggetto accenni, riferimenti e rituali satanici (scena finale compresa che secondo me è la più raccapricciante di tutte).
Una piccola, grande chicca del genere questa, adatta ad un pubblico certamente non allergico alle tematiche occulte e sataniche.
Ha fatto un buon lavoro.
Bravo.
Perfetta per la parte.
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