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Fortunata

Regia di Sergio Castellitto vedi scheda film

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La recensione su Fortunata

di michemar
4 stelle

Il cinema sempre urlato ed esagitato di Castellitto non mi entusiasma anche perché il dolore e il destino avverso, costituito dall’ambiente e dalle famiglie di borgata, si possono – penso – esprimere anche recitando in maniera ben diversa. Il tentativo del regista di alzare il livello qualitativo del suo lavoro non è secondo me riuscito.

Ancora una donna al centro dell’ultima opera di Sergio Castellitto, ancora una volta una donna dalla vita difficile, ancora una volta una donna della periferia. La Fortunata della storia è una parrucchiera senza negozio che deve combattere tutti i giorni per sopravvivere, lei e la sua bimba, con un passato che ha nascosto in fondo all’anima. È in lotta con il mondo per trovare la sua emancipazione, quella che riguarda tutta la sua vita: quella economica, cercando disperatamente finanziamenti per aprire il suo sospirato locale che rappresenterebbe il sogno realizzato; quella dal marito violento che pur se ormai separato si ripresenta in casa per pretendere quelli che ritiene i suoi diritti; non quella dal quartiere periferico però, una sorta di banlieue romana dove ha le sue clienti e dove vive il suo amico d’infanzia a cui è molto legata. Un giovanottone sballato con cui divide il segreto inconfessato dai tempi dell’adolescenza. Nessuno la aiuta in questa giungla suburbana e la sua vita trova una piccola speranza, un piccolo spiraglio, quando viene in contatto con uno psicologo che prende in cura la piccola Barbara, ribelle come la mamma ma con evidenti problemi di socializzazione: anche se diffidente e scettica segue con apprensione i mutamenti di comportamento della figlia, affidandosi quindi alla professionalità del dottor Patrizio, che lei vede anche come una boa a cui aggrapparsi nel mare agitato della sua esistenza, un luogo di ristoro e di evasione. E perché no, una nuova vita.

 

Jasmine Trinca

Fortunata (2017): Jasmine Trinca

 

La coppia collaudata Castellitto- Mazzantini (quest’ultima autrice di una sceneggiatura originale e quindi non tratta come al solito da un suo romanzo) si pone l’evidente scopo di rappresentare una donna dal carattere forte e indipendente, adeguata all’ambiente in cui vive e quindi “sgangherata” come l’ha pretesa il regista, pronta a reagire alle tempeste familiari e a fronteggiare le obiettive difficoltà esistenziali. Basta osservarla di spalle quando si sposta tra un palazzo e l’altro dove abitano le sue clienti con la sua camminata spedita e altrettanto “sgangherata” sulle zeppole alte ai piedi, sculettando come se cercasse clienti maschi per altri lavori, sfidando il mondo e gli innumerevoli cinesi che popolano il quartiere.

 

Jasmine Trinca

Fortunata (2017): Jasmine Trinca

 

Qui ci vuole un vero miracolo per raddrizzarle la camminata e la vita, oppure un colpo di fortuna con una vincita al lotto, dove sperpera buona parte dei pochi guadagni assieme al fidato Chicano (un bravissimo Alessandro Borghi). Ma niente, forse solo il dottore può dargli la svolta?

 

Alessandro Borghi

Fortunata (2017): Alessandro Borghi

 

Il tentativo di Castellitto e signora è arduo. Come si è potuto parlare nei giorni precedenti all’uscita del film di similitudini con le borgate romane pasoliniane dove tutto era dominato dalla disperazione dei suoi giovani e soprattutto della Mamma Roma indistruttibile e imparagonabile? Il regista ha voluto dare ancora una volta un tono alto alla sua opera, ma di alto si è visto solo quello delle voci e delle sequenze sopra le righe dei protagonisti, con una sceneggiatura spesso inefficace e dai dialoghi a tratti drammaticamente comici e sconclusionati. Vedere il dottor Patrizio correre in un grande cortile urlando “Io ho un codice deontologico!!!” mi ha ricordato all’istante la donna che corre fuori dall’autosalone di Cadillac Man strillando in maniera disperatamente esilarante “Ha le palle quadrate!!!”

 

Stefano Accorsi

Fortunata (2017): Stefano Accorsi

 

Risultati immagini per cadillac man 1990

 

Ma il cinema sempre urlato ed esagitato di Castellitto non mi entusiasma anche perché il dolore e il destino avverso, costituito dall’ambiente e dalle famiglie di borgata, si possono – penso – esprimere anche recitando in maniera ben diversa. Il tentativo del regista di alzare il livello qualitativo del suo lavoro, quasi come uno sforzo di firmare un cinema d’autore non è secondo me riuscito compiendo l’errore di disarticolare la trama in diversi frangenti. Per non parlare delle sequenze finali dove i sottintesi e il non raccontato sono non pochi.

 

Stefano Accorsi, Jasmine Trinca, Nicole Centanni

Fortunata (2017): Stefano Accorsi, Jasmine Trinca, Nicole Centanni

Apprezzabilissima invece la prova della brava Jasmine Trinca, che ce l’ha messa tutta a vestire i panni della sfortunata Fortunata: anima e cuore e se il film non sprofonda nel mio giudizio abbastanza negativo è solo per merito suo. Però, onestamente la Trinca merita ben altro e questa avventura le porterà ancora esperienza per il futuro. Intanto Stefano Accorsi fa lo Stefano Accorsi di sempre pur senza nulla togliere alla sua recitazione adeguata, purtroppo anch’essa colpevolmente coinvolta nell’eccitazione generale.

 

Mentre è notevole la fotografia di Gian Filippo Corticelli, piena di luce e carica di colori vivaci,

pensavo e speravo in un salto di qualità da parte di Castellitto ma ho ritrovato il solito regista, lui che invece è un ottimo interprete, dalle grandi qualità di naturalezza di recitazione che lo caratterizza.

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