Regia di Colin Trevorrow vedi scheda film
Prendiamo tre argomenti forti - un cancro che colpisce un bambino di 11 anni, il genio e il pedofilo - e vediamo che cosa succede. Sembra rispondere a questo diktat il film di Colin Trevorrow tratto dal romanzo di Gregg Hurwitz, che racconta la storia di una madre scapestratissima (Watts) con figli a carico. Il più grande, l'undicenne Henry (Lieberher), è appunto un genio e governa le finanze di casa (anche da morto), ha una simpatia per una compagna di classe che però viene molestata dal patrigno (Norris). Quando denuncia i suoi sospetti alla preside si vede rispedire le accuse al mittente: l'uomo, a parte il fatto di essere un poliziotto, è un personaggio molto in vista nella comunità. Il ragazzo passa a miglior vita, lasciando dettagliatissime istruzioni alla madre, scrupolosamente annotate sul libro del titolo, affinché quest'ultima faccia giustizia da sé.
Film insulso a cavaliere tra noir, fiaba dark con risvolti da realismo magico e melodrammone, con personaggi monodimensionali messi a servizio di un plot che è un autentico scult.
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