Il libro di David Grann da cui è tratto il film omonimo di Martin Scorsese ricostruisce la storia degli omicidi di cui fu vittima nel secolo scorso in Oklahoma la comunità dei nativi osage. Una pagina nerissima della storia del nascente capitalismo statunitense, protrattasi tra gli anni 10 e gli anni 30, che dal 1926 si acuì assumendo le sembianze di quello che i giornali dell’epoca definirono «il regno del terrore»: in un arco di tempo di poco più dieci anni furono uccisi quasi una sessantina di osage proprietari di pozzi di petrolio (anche se nuove ricerche storiografiche sono giunte alla conclusione che il numero degli assassinati si possa aggirare addirittura intorno al centinaio). L’eco degli omicidi - oggetto del terzo episodio del programma radiofonico G-Men, trasmesso il 3 agosto 1935 - giunse sino alle orecchie di un J. Edgar Hoover non ancora trentenne, che inviò l’FBI nella persona dello sceriffo Tom White (nel film lo interpreta Jesse Plemons) per indagare sul territorio.
Con Killers of the Flower Moon Martin Scorsese aggiunge una pagina nerissima alla sua controstoria degli Stati Uniti e si avvicina a un genere da lui amatissimo sebbene mai praticato: definire il film un western sarebbe una forzatura, ma con il genere condivide moltissimi tratti. Ernest Burkhart (Leonardo DiCaprio) ritorna dalla guerra devastato, disperando di riuscire a trovare lavoro. William Hale (Robert De Niro), figura di mediazione fra i bianchi e i nativi, prende il reduce sotto la sua ala protettiva e lo convince a sposare Mollie (Lily Gladstone), giovane osage, e poco alla volta gli rivela il suo piano: favorire matrimoni misti e poi procedere all’eliminazione delle donne, in modo che i terreni sui quali sorgono i pozzi petroliferi finiscano in mani bianche.
Ultimo film di Scorsese al quale ha collaborato il compianto Robbie Robertson, autore della colonna sonora, Killers of the Flower Moon è un’opera possente. Dirigendo con una fluidità magistrale, quasi essenziale, e lavorando con interpreti sublimi, Scorsese (talmente coinvolto nel progetto da riservarsi un magnifico cameo in uno dei momenti chiave) crea un film che intreccia noir, gangster movie e western come se si trattasse di un’irresistibile sinfonia del male. Nel triangolo fra William Hale, Ernest e Mollie Burkhart riverberano echi da tragedia greca che la catarsi del tradimento non sublima, aggiungendo solo abiezione al dolore.
La fotografia di Rodrigo Prieto evita i virtuosismi per restare aderente agli ambienti e solo progressivamente, quando il conflitto si acuisce, scolpisce angoli, ambienti e coni di luce come a volere rendere espressionisticamente, alla maniera di Gabriel Figueroa, un correlato visivo dell’orrore. Il duello fra De Niro e DiCaprio è esemplare per come i due restano nei loro spazi senza cedere alla tentazione di primeggiare. Di fronte alla progressione inarrestabile di Martin Scorsese impallidisce tutto, però: ci si chiede cosa possa ancora ambire a raggiungere il regista se non una personale, inquieta perfezione assolutamente inimmaginabile alla luce dei vertici attuali.
Il film
Killers of the Flower Moon
Drammatico - USA 2023 - durata 206’
Titolo originale: Killers of the Flower Moon
Regia: Martin Scorsese
Con Leonardo DiCaprio, Robert De Niro, Jesse Plemons, Pat Healy, Tantoo Cardinal, Louis Cancelmi
Al cinema: Uscita in Italia il 19/10/2023
in streaming: su Amazon Prime Video Apple TV Google Play Movies Amazon Video Microsoft Store Rakuten TV Timvision
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