Meglio leggere questa recensione dopo avere visto il film. Basato sul libro Oppenheimer - Trionfo e caduta dell’inventore della bomba atomica di Kai Bird e Martin J. Sherwin (2005), sceneggiato dallo stesso Christopher Nolan con molte libertà, Oppenheimer è prima di tutto un grande spettacolo cinematografico. Girato in 65 mm con, per la prima volta nella storia, una parte della fotografia in IMAX 65 mm bianco e nero, la migliore definizione che l’occhio dello spettatore possa concepire. Per vederlo nel suo formato naturale, in 70 mm, tocca cercare una sala abilitata, sono solo tre in tutta Italia. Ma vale la pena, buona caccia.
Oppenheimer è il film sull’“inventore della bomba atomica” secondo la vulgata popolare, più correttamente sull’uomo responsabile scientifico e organizzativo del Progetto Manhattan che porterà, come conseguenza estrema, a Hiroshima e Nagasaki. La sua storia era difficilissima da raccontare proprio per la complessità del personaggio. Gli stessi Bird e Sherwin ci misero 25 anni a scrivere il loro libro, i cui diritti furono in passato opzionati da Oliver Stone il quale, in un tweet ormai celebre postato il 1° agosto 2023, rende onore alla bravura del collega britannico spiegando come lui sia invece stato costretto a mollare il colpo incapace di trovare la quadra, “l’essenza”.
E tuttavia, l’Oppenheimer così magnificamente interpretato da Cillian Murphy, ricco di sfumature per rendere al meglio la suddetta complessità, non è il solo protagonista del film. Sorprende che molti commentatori appena citino, o non citino affatto, Lewis Strauss, altrettanto magnificamente interpretato da Robert Downey Jr. La sua macchinazione, ispirata alle inchieste della commissione maccartista per la repressione delle attività antiamericane, innescata da un equivoco (cosa si dicono Oppenheimer e Einstein lontani dalle sue orecchie ma non dai suoi occhi? parlano male di lui?) e dal desiderio di vendetta per una presunta umiliazione (Oppie irride una sua proposta in pubblico), sarà rivelatrice di una parte del mistero umano e scientifico che attiene al grande fisico (era un martire? un uomo ormai devastato dal senso di colpa? un narcisista mascherato da genio?).
Strauss è il Salieri della situazione. Ricordate Amadeus di Miloš Forman? Chi è il vero protagonista di quel film, al di là del nome nel titolo? In Oppenheimer a un certo punto è lo stesso sguardo dello spettatore a coincidere con quello di Downey Jr., perché noi, come lui, fino alla rivelazione dell’epilogo mica lo sappiamo cosa «si siano detti» e siamo quindi autorizzati a immaginare chissà quale razza di complotto, o per lo meno di mistero. Il cortocircuito è interessante, Strauss in fondo personaggio molto contemporaneo e questo spostamento quasi brusco del punto di vista del racconto è una straordinaria occasione di contronarrazione rispetto a quella esplicita, in prima persona, di Oppenheimer. Tra le altre figure storiche, va citata almeno la moglie Kitty, Emily Blunt, che si dimostrerà, nella bellissima scena dell’interrogatorio informale, tutt’altro che “comprimaria”.
Il film
Oppenheimer
Biografico - USA, Regno Unito 2023 - durata 180’
Titolo originale: Oppenheimer
Regia: Christopher Nolan
Con Kenneth Branagh, Florence Pugh, Cillian Murphy, Emily Blunt, Josh Hartnett, Jack Quaid
Al cinema: Uscita in Italia il 23/08/2023
in TV: 24/11/2024 - Sky Cinema Due - Ore 12.20
in streaming: su Now TV Sky Go Apple TV Microsoft Store Mediaset Infinity Google Play Movies Rakuten TV Amazon Video
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta