Non è la casa che è infestata. È vostro figlio. Idea semplice e concisa per un film che come un vero e proprio trendsetter ha riportato in auge l’horror delle case stregate nel 2010. Per mano di un regista cyber-punk, James Wan, che fin da Saw si era rivelato abile manipolatore di tensioni, colpi di scena e framerate. L’idea dell’infestazione di un corpo è in realtà fallace se si va a sviscerare la mitologia di Insidious, che è poi stata approfondita, riarrangiata e riproposta nei suoi vari sequel: non è il corpo del giovane Dalton a venire posseduto, almeno non ancora. Il corpo del bambino semplicemente si svuota, perché in una proiezione astrale il suo spirito si è allontanato e ha raggiunto lidi oscuri e lontani. Ivi è trattenuto da un’entità malefica, l’“uomo con la faccia di fuoco”, che è a sua volta un manipolatore, un burattinaio di anime e di paura, colto nel pre-finale del film a scheggiarsi le unghie per affilarle e renderle più spettacolari e scenografiche.

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Insidious

Il padre di Dalton, Josh Lambert, è un “viaggiatore” come suo figlio, ed è cioè in grado di trasportare il suo spirito in questo universo parallelo, l’Altrove, che è uguale a quello reale ma popolato da anime in pena che si aggirano in cerca di una vita che il più delle volte è stata loro violentemente tolta. L’anziana medium Elise guida Josh dentro l’Altrove, ipnotizzandolo con un metronomo e permettendogli così di cercare il figlio Dalton. E come se l’Altrove riscrivesse le coordinate della realtà, tutti i luoghi che Josh – e lo spettatore – conosce sono rivisitati in funzione dei traumi e delle violenze dei fantasmi che li avevano popolati da vivi. Ogni spazio diventa così alterità, potenziale apertura per nuovi luoghi e nuove “tane”, come quella del demone caprino dal volto infuocato a cui si accede da una porta rossa nella soffitta di casa Lambert. Visibile nell’Altrove ma corrispondente a una semplice stufa nella realtà dei vivi.

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Durante la fuga di Josh e Dalton dall’Altrove, si apre una voragine fra il mondo dei vivi e il mondo dei morti. Prima che i morti prendano possesso delle anime “sospese” di Josh e Dalton, gli spiriti degli originali Josh e Dalton devono tornare nella realtà, in modo da riprendere controllo dei loro corpi originali. Ma il demone di un’anziana signora prende il posto di Josh, uccidendo Elise e penetrando definitivamente nel mondo reale.

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Insidious

Sebbene Insidious riempia tutta la sua seconda parte di dispositivi elettrici e analogici per rendere percepibile ai vivi il mondo dei morti – dal metronomo alla macchina fotografica, dalla maschera antigas al metal detector – il dispositivo elettronico fallisce nel suo scopo di raccontare la realtà, e il filtro privilegiato torna ad essere lo sguardo umano, che può vedere l’orrore coi suoi occhi e percepirne a pieno la consistenza.

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Insidious

Il finale di Insidious conferma lo strumento tecnologico come mezzo incapace di aiutare il suo utilizzatore: nonostante Elise capisca da una mano che di Josh è posseduto dall’anziana signora, sente di dover scattare una foto per provarlo, scatenando così l’ira del demone che finisce per strangolarla con le mani e il corpo di Josh.

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È facile dunque vedere il finale di Insidious come un finale reazionario, di sfiducia nei confronti dell’immagine riprodotta tecnologicamente ma di ritrovata fiducia nei confronti dell’occhio umano, della parola e del racconto. Anche il dialogo finale fra Specs e Tucker, gli aiutanti di Elise (interpretati rispettivamente dallo sceneggiatore del film, Leigh Whannell, e da Angus Sampson), ribadisce come, seppur Tucker abbia “catturato delle immagini magnifiche” che potrà vendere al miglior offerente, sarà comunque molto più valevole la parola scritta in un libro, come sostiene Specs zittendo definitivamente il collega. Quasi in reazione alla foga found footage ispirata dal Paranormal Activity di Oren Peli di 3 anni prima, Insidious urla a pieni polmoni che non basta l’immagine riprodotta e che l’occhio umano, così come il corpo fisico e spirituale, saranno sempre i veri e unici pertugi attraverso cui sbirciare dentro altri mondi. Nel bene e, ovviamente, nel Male.

Autore

Marco Grifò

Il suo percorso di studi nulla ha a che vedere col cinema, ma è col cinema che avviene la sua vera formazione: appassionato fin dall’infanzia, autore-amatore nella community di filmtv.it da quando ha 17 anni e frequentatore ipercinetico di festival internazionali da quando ne ha 18. Collabora con la rivista di cinema Lo Specchio Scuro, ha pubblicato su Eidos e su Cinergie e co-gestisce il podcast di cinema Salotto Monogatari dalla fine del 2019. Dall’inizio del 2022 fa parte del team di programmazione del Sicilia Queer FilmFest di Palermo, e crede, a costo di passare per bizzarro, che l’horror found footage sia uno dei fenomeni più importanti e sottovalutati del nuovo millennio.

Il film

locandina Insidious

Insidious

Horror - USA 2010 - durata 103’

Titolo originale: Insidious

Regia: James Wan

Con Patrick Wilson, Rose Byrne, Ty Simpkins, Andrew Astor, Lin Shaye, Leigh Whannell

Al cinema: Uscita in Italia il 30/11/-0001

in streaming: su Apple TV Google Play Movies Rakuten TV