Kiss the Girl, la barchetta ondeggia a ritmo di tamburi con la voce del granchio Sebastian (Mahmood in italiano) che incoraggia al bacio fatale... Intorno rane, tartarughe, cicogne, pesci improvvisano un musical alla Busby Berkeley. L’ibridazione è vertiginosa. Animali antropomorfi disegnati in digitale, umani modificati al computer fluttuanti nelle profondità del mare, la lunga coda fluorescente, l’immagine cangiante tra fuori e dentro il mondo reale. Tra gli Studios Pinewood e la Costa Smeralda.
La sirenetta è un’opera sperimentale. Il cartoon del 1989 scorre in parallelo alla versione live action, e detta non solo i dialoghi, ma anche le inquadrature, tanto che il film di Rob Marshall si fa analisi del testo, fotogramma per fotogramma, e sfida le pennellate dei registi Musker e Clements. I remake dal vivo dei classici Disney cercano di ricreare l’incantesimo del creatore, di spingere sulla terra fate e folletti, un po’ come immaginò Walt per Disneyland. Un cinema che si può toccare e abitare. Così la nuova Sirenetta chiama a raccolta le forze della computer graphic e dà allo schermo una mirabolante danza di colori e forme, una varietà di corpi squamosi e di paesaggi marini, all’inseguimento di Avatar: La via dell’acqua. Effetti negati al cartone animato anni 80, che contava però sui personaggi post-disneyani dotati di personalità e humour.
Qui invece gli amici di Ariel, il crostaceo Sebastian, il pesce Flounder e la sula bassana Scuttle (Awkwafina), impallidiscono per troppa verosimiglianza. Ma nessuno meglio di Halle Bailey, cantante e attrice, poteva dare ad Ariel il senso del desiderio di fuga e di libertà, contro lo stato di cose immutabili. Lei non è né carne né pesce. È una creatura divina, figlia del re Tritone (magnifico Javier Bardem), e sogna di oltrepassare la linea di confine dell’irrealtà, dove le forchette servono per arricciare i capelli e le pipe per soffiarci dentro, seguendo l’astruso linguaggio dell’Alice di Lewis Carroll. Nel mondo reale, Ariel dalla voce incantevole (stesse canzoni del cartoon firmate Alan Menken) vuole trasferire il suo regno magico, compresa la strega del mare, Ursula (Melissa McCarthy), dai spettacolari tentacoli luminescenti.
E lo fa anche a dispetto della major che nel suo impeto democratico rischia di depotenziare le fiabe con “correzioni” dovute all’America di oggi, tanto che il principe Eric (Jonah Hauer-King) si rivela un orfano adottato da una regina black, e il suo casato un pezzo (liberato) di ex colonialismo danese, con balletti, mercato e abbigliamento esotici. Nulla a che vedere, però, con il colore della pelle della sirenetta, sul quale solo i non lettori di Hans Christian Andersen possono polemizzare. Nel racconto, la confusione cromatica dello scrittore è fantastica: lo zolfo è azzurro, il cielo lilla, le ombre sono viola, il sole scarlatto... e Ariel è «figlia dell’aria», destinata a dissolversi in schiuma di mare e poi a evaporare in «una nuvola rosa che navigava nel cielo». La sirenetta è un corpo mutante che dall’acqua passa alla terra e poi si dematerializza in fantasma. Lo spirito di Andersen è richiamato in quel che per Walt era il centro dell’azione, la metamorfosi.
Il film
La sirenetta
Fantasy - USA 2023 - durata 120’
Titolo originale: The Little Mermaid
Regia: Rob Marshall
Con Halle Bailey, Jonah Hauer-King, Melissa McCarthy, Javier Bardem, Jude Akuwudike, Noma Dumezweni
Al cinema: Uscita in Italia il 24/05/2023
in streaming: su Disney Plus Apple TV Amazon Video Microsoft Store Google Play Movies Rakuten TV
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