Ci mancheranno questi Guardiani della galassia. Che continueranno a esserci nel MCU (come da titoli di coda), ma non saranno più la stessa cosa. Come, pure, alla Marvel mancherà James Gunn. L’unico, finora, nel calderone dei cinecomix, a sfiorare la perfezione del genere con i due capitoli precedenti di questo mini franchise del MCU e a dargli piena dignità, di più, a capirne davvero l’essenza di grandeur fondamentalmente idiota, non a caso eleggendo a protagonisti un gruppo di adorabili (super)idioti.
Era chiaro, poi, che quest’ultimo capitolo sarebbe stato un congedo ancora più definitivo quando, a fine 2022, Gunn è diventato, con Peter Safran, il Kevin Feige del DCU in rilancio. Ed è chiarissimo, anche senza troppe dietrologie, che, nel raccontare le origini del più balzano dei Guardiani, Rocket Raccoon («non sono un procione!»), creato, al prezzo di tante sofferenze fisiche e psicologiche, dai crudeli esperimenti dell’Alto evoluzionario e da questi poi tradito nel peggiore dei modi, Gunn alluda, tra le righe, a se stesso. E al trattamento subito dalla Marvel che qualche anno fa l’ha messo alla porta al volo per certi vecchi tweet (presunti) inappropriati, salvo poi tornare malamente sui suoi passi.
Quindi, sì, tutta quest’insistenza su Rocket e il suo passato, disseminato in flashback lungo l’intero film, con i toccanti animali Frankenstein dell’Alto evoluzionario (e un occhio allo struggente fumetto “WE3” di Morrison & Quitely), nasconde anche un addio rammaricato, al quale contrapporre il senso di famiglia (magari scoppiata) dei Guardiani, siglato dall’appassionato abbraccio finale. Ma, per fortuna, Guardiani della galassia: Volume 3 è anche molto altro, e del Gunn migliore, come dimostra la missione al quartier generale dell’OrgoCorp per salvare Rocket in fin di vita, dove i nostri, in tute da scafandro coloratissime, sembrano capitati in un mix Troma di Viaggio allucinante (o Siamo fatti così?), il Dune di Lynch e i Teletubbies. Allora, per godersi appieno quest’ultima intemerata dei Guardiani, bisogna farsi possedere dalla sua vena di demenza sotterranea, senza lamentarsi troppo del fatto che alcuni dei migliori high concept (la Contro-Terra) e personaggi (Warlock, un po’ macchietta) della Marvel non siano stati sfruttati appieno.
In fondo, a Gunn interessa di più tirare le somme di quanto ha costruito negli anni attorno a questi personaggi, nelle loro relazioni, nei loro battibecchi, nei loro tic e tormentoni, e di quello fa il centro del film, anche se la battaglia scatenata sulle note di No Sleep Till Brooklyn è un piccolo capolavoro di regia. E, quando viene il momento di congedarsi davvero, c’è sempre tempo per un ultimo ballo, per un’ultima canzone (tante, belle e ben pensate, come sempre). E per tirarla per le lunghe ancora un po’, come quando non si vogliono lasciare degli amici con i quali si è stati tanto bene (e come nello speciale natalizio dei Guardiani, col senno di poi). C’è, insomma, nella formula industriale tarata al millimetro, inatteso e benvenuto, il piacere del cazzeggio. Non tutti lo capiscono, ma, pazienza, affari loro. Loro non sono Groot!
Il film
Guardiani della Galassia Vol. 3
Avventura - USA 2023 - durata 149’
Titolo originale: Guardians of the Galaxy Vol. 3
Regia: James Gunn
Con Chris Pratt, Zoë Saldana, Dave Bautista, Vin Diesel, Bradley Cooper, Will Poulter
Al cinema: Uscita in Italia il 03/05/2023
in streaming: su Disney Plus Amazon Video Microsoft Store Google Play Movies Rakuten TV Apple TV Timvision
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