Solo in una stanza in penombra, indistinguibile tra divani e poltrone, un fumetto disegnato da Robert Crumb, sproporzionato, pizze oversize, barattoli, stoviglie, il professor Charlie si masturba davanti a un video porno. La scena sovraccarica sa anche di spazzatura Pop art. Tra le cose inanimate, il corpo di Brendan Fraser, l’atletico esploratore di La mummia, si muove appena, insaccato nella sua stessa carne.
Darren Aronofsky è abituato a farsi odiare alla Mostra di Venezia, dove ha presentato nel 2022 The Whale, in Concorso, e prima, nel 2006, The Fountain - L’albero della vita, deriso da molti per le sue allucinazioni psichedeliche. Leone d’oro, The Wrestler (2008), a parte. Nessun premio questa volta. Il film è l’adattamento della pièce teatrale di successo di Samuel D. Hunter, che firma la sceneggiatura, e all’apparenza sembra uno studio sull’estetica del disgusto, il compiacimento della metamorfosi dell’umano in disumano. Lo studio, però, è su “organismo” e “corpo celeste”, l’insieme di organi vs lo statuto dell’essere. Hunter scrive commedie sulla natura religiosa americana, evangelisti e mormoni, e Aronofsky lo segue nella ricerca dell’aldilà e fa di Charlie una perfetta incarnazione del mistero. Il professore, 250 chili, tiene corsi di scrittura online a videocamera spenta, a passare nell’etere è il suo spirito snello e curioso, nessuno deve vederlo, tranne l’infermiera Liz (Hong Chau) che tenta invano di dissuaderlo dall’ingozzarsi di cibo, unico sollievo dal dolore per la perdita dell’amante Alan, morto suicida.
Lo spazio teatrale si apre in fondo alla camera scura e fa entrare un surreale ragazzo, missionario evangelico, Thomas (Ty Simpkins) che insiste per salvare l’anima al grassone ormai arrivato alla fine. Seconda entrata, la figlia adolescente Ellie (Sadie Sink, da Stranger Things) abbandonata da bambina dal padre per seguire l’amore gay. Lei lo detesta, lo insulta, lo umilia. Ma non vorrebbe. I dialoghi sono ironici, violenti, buffi, drammatici e creano un’atmosfera da thriller psicologico. Immagine statica con movimenti striscianti. Squilla il campanello, è il rider, un fantasma dietro la porta, solo la voce. Charlie è enorme ma invisibile. La casa è un caverna dove tutto può succedere, Ellie non riesce a perdonare il padre, e lui la paga per avere la sua compagnia. Risuona l’allusione al grande cetaceo.
Chi è Moby Dick, the whale? Non l’uomo-balena, ma l’America ribelle contro Achab il conquistatore, la furia contro la “normalità” che ha giudicato Charlie e l’ha ridotto a vivere immobile, spalmato sui cuscini, pieno di rimorsi per la sua scelta di vita. Inutilmente Thomas con i suoi opuscoli religiosi cerca di “salvarlo”. La Bibbia sbandierata, il peccato e il castigo. È Charlie, invece, che dovrà salvare gli altri, innanzitutto sua figlia, convinta di essere eccentrica, anticonformista e cattiva al punto giusto per farsi accogliere dalla società. Ascesa verso il cielo, Charlie è un angelo, e Brendan Fraser è magnifico dentro le sue protesi gonfie, il ventre molle, e quello sforzo di alzarsi in piedi. Candidato come miglior attore a Venezia, ai Golden Globe, agli Oscar, è rimasto - per ora - fuori dai palmarès.
Il film
The Whale
Commedia - USA 2022 - durata 117’
Titolo originale: The Whale
Regia: Darren Aronofsky
Con Sadie Sink, Brendan Fraser, Samantha Morton, Ty Simpkins, Hong Chau, Huck Milner
Al cinema: Uscita in Italia il 23/02/2023
in streaming: su Apple TV Amazon Video Google Play Movies Rakuten TV
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta